Capitolo 13

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Can

Roma

Mi sveglio e noto subito che ho tirato un pó troppo stamattina.
Ho gli allenamenti alle dieci.
Sono le nove e tantacinque.
Sono ufficialmente in ritardo.

Mi alzo velocemente.
Noto un messaggio di Elettra.
-Sono in aeroporto. Non vedo l'ora di vederti :*-

Sorrido.
-Buongiorno, ti aspetto :) - invio.

Vado in cucina nel frattempo.
Mi preparo un caffè e nel frattempo, sbircio istangram sull'altro telefono.
Trovo una nuova storia di Demet.
Apro subito e osservo.

Apro subito e osservo

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L'ottava meraviglia.
Ho sempre pensato questo di lei.
Da quando l'ho vista la prima volta, sono rimasto folgorato dalla sua bellezza.
Del tutto naturale.
Dei suoi occhi.
Del suo sorriso.
Era qualcosa di unico anche quando abbiamo lavorato insieme.
Ero giù? Lei e il suo sorriso erano la medicina giusta.

Poi in qualche modo, quella stessa medicina, ha cominciato a dare i suoi effetti collaterali.
Come si può definire una coppia che ogni santo giorno la passava a litigare nell'ultimo periodo?
Chiudo gli occhi.
Mi tuffo nei ricordi.

"Can, dove sei stato?" sento la sua voce carica di rabbia
"Se sai dove vado la sera, perché continui a chiedere dove sono stato?" sento la mia voce ora.

Sospiro.

"Yok! Yok! Tu a metà serata sei andato via con una! Ti illumino anche mio caro Can! Eri in una limousine, a brindare con sta qua! Come cavolo puoi farmi questo?" sento le sue urla
"Che dici?" provai a rispondere
"Yok. Tu ora mi stai a guardare" urló.

Prese il telefono.
Me lo sbatté contro.
Sullo schermo, la foto rubata.
Una conferma alle sue parole.
Un vincolo dove non c'era uscita.

"Le mie amiche non hanno torto Can! Sei tu che non vuoi ammettere che a te piace questa idolatria che ti viene riservata! Ti piace sentirti al centro del mondo! L'oggetto di desiderio delle donne... Cazzo! Come ti strisciano,pur di avere una tua attenzione, ma tu dimentichi che hai me nella tua vita! Ed è questo che fa male! Non mi dai alternativa se non quella di credere, che ho un paio di corna in testa! "sento ora la sua voce più forte.

Quella determinazione nelle sue parole che male ancora male.
Non l'ho tradita.
Mi divertivo soltanto.
A fine serata sono sempre tornato da lei.
Ero in crisi perché stavo aspettando nuove proposte di lavoro.
Fare l'avvocato mi snervava.

Stare fermo dietro la scrivania non è il mio forte.

Non fa parte della mia natura.

C'è stato quel momento in cui abbiamo capito che non si può cambiare il nostro finale.
Ognuno per le sue vive.
Almeno, ci stiamo provando, perché a fine corsa vedo ancora lei?
Perché in ogni foto mi perdo e mi lascio trasportare nei ricordi?
Perché tutto questo fa male?

𝑪𝒖𝒐𝒓𝒆 𝑰𝒏 𝑽𝒐𝒍𝒐 ♥︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora