Can
Giorno dopo.
Milano.
Sono appena arrivato a Milano.
Non sono rimasto poi molto ad Istanbul.
Ormai quando ci torno, mi sento soffocare.
Soprattutto, ho pensato a Demet tutto il tempo.
Manca.
Troppo.
Abbiamo esagerato con le parole?
Forse ho esagerato più io, visto che non ero nelle condizioni di essere arrabbiato, ma sentire quella frase ed esserla pronunciata sulle labbra, ha fatto male.
Ne sento ancora l'amarezza di quelle parole.
La crudeltà.
Intanto sono appena arrivato davanti a casa di Elettra.
Suono.
Lei non c'è.
"Dov'è?" penso.
Prendo il telefono e nel frattempo mi nascondo bene.Non risponde.
In compenso arriva un messaggio.
Un vocale esattamente.
-Can, non posso rispondere. Sono a lavoro e mi stanno truccando. Che succede? - sento."Perfetto" penso.
Strofino la fronte-Sono a casa tua... Fuori! - mando subito.
-Sei arrivato di già? Comunque senti, vai nella pianta, accanto alla porta di casa e trovi la chiave. Entra pure, io arrivo fra poco - manda lei, tramite messaggio stavolta.Intanto noto non è più online.
Faccio come dice.
Entro e mi accomodo sul divano.
Mi sento così fuori posto.
Non di sicuro a mio agio.Prendo il mio telefono.
Provo ad ammortizzare il tempo.
Nuova storia di Demet.
A differenza mia, é molto più social.
Visualizzo subito.
Un'ondata forte di amarezza passa sul mio corpo.
Così, quasi istintivamente, aggiungo una reazione a quella foto.
Le mando un cuore.
Resto a guardarla.
Abbiamo di sicuro sbagliato entrambi in questa storia.
Io sotto pressione, avevo bisogno di lei.
Delle sue attenzioni.
Lei non c'era mai.
E io, passavo le giornate solo.
Anche di sera.
Ed ecco come io ed Esel ci siamo avvicinati troppo.
Quella maledetta sera, non ero in me dopo che Demet, per rabbia mi aveva rivolto una frase che se a lei valeva acqua, a me valeva tanto."Sei mica geloso che io sto ancora lavorando e tu?" sento ancora la sua voce.
Il modo in cui lo aveva detto.
Il modo in cui mi aveva tolto un battito.Posso mai essere geloso di lei?
Nonostante tutto, lei continuó.
"Il successo di Erkenci Kus è nostro! Insieme abbiamo fatto il" boom", ma a quanto pare, ti credi colui che mi ha portata in alto! Ci sarei arrivata da sola, capito Can? E lo noto quanto ti dia fastidio che io sono già impegnata in una uova serie, e tu no " sento ancora, come quelle parole avevano rovinato il mio umore.Uscii di casa sbattendo la porta.
Non potevo sopportare quelle parole.
Dette per rabbia o meno, non importava.
Restava che le ha dette.
Mi vidi con Esel.
Mi stava così vicino, che mi resi conto di quello che mi mancava.
Mancava un abbraccio.
Un bacio.
Un "vedrai che andrà tutto bene".
Volevo Demet.
Impegnata a farmi sentire una merda in quei giorni.La "suoneria" , mi tira fuori dai pensieri.
Cavolo, ogni volta ci entro dentro un maniera forte.È Roberto.
Rispondo.
<Rob > dico subito
<Can, sei a Milano? >
<Si... A casa di Elettra! Lei non c'è e la sto aspettando a casa >
<Ah va bene, senti da domani ricomincia la nostra routine, quindi credo sia meglio per te, tornare la mattina >
<Si, per le dieci sono già a Roma. Ho calcolato tutto >
<Perfetto. Così poi mi racconti cos'è successo >
<Eh Rob. Tante cose > dico e mi passo una mano fra i capelli
<Immagino... Ci aggiorniamo Can >
<Va bene > dico e chiudo.Mi accascio sul divano.
Aspetto lei.Demet.
Istanbul.
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𝑪𝒖𝒐𝒓𝒆 𝑰𝒏 𝑽𝒐𝒍𝒐 ♥︎
RandomAvete mai sentito parlare della famosa leggenda del filo rosso? Da qualche parte, raccontano che: ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo de...