Capitolo 12

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Can

Roma

Dopo essermi fatto male, sono stato "costretto" a tornare a casa.
Ovviamente abbiamo organizzato una serata con soli uomini e quindi oltre me e Roberto, ci sarà anche Franco.

Salgo le scale senza mai smettere di ridere.
Rido per rabbia.
Ovviamente.

<Stai ridendo praticamente da prima > mi fa notare Roberto.
Ride anche lui.
Lo sto contagiando.
<Ti prego... Non doveva succedere > ammetto tantino nervoso
<Invece è successo e va bene così Can... Non è la fine del mondo >
<Per me lo è... Io non so stare fermo e in fasce >
<Stai buono stasera... Prova a rilassarti > dice e mi spinge piano dentro casa e successivamente mi fa sedere sul divano
<Si Rob, qui comincia a fare male... Tanto> dico con voce ed espressione sofferente.
<Facciamo che prendi qualcosa? >
<Preferisco evitare medicinali>
<Ok Can... Ma se il dolore peggiore, un piccolo aiuto in fatto di medicine non è che sia grave > dice poi, con mano sul fianco e con l'altra gira il telefono
<Ok... Cosa suggerisci? > dico schietto
<Voltaren... Siringa e via... Sono efficaci > dice e nel mentre strizzo gli occhi dal dolore che aumenta sempre più.
<Senti, faccii subito... Non abbiamo nulla in casa di medicinali, se non le compresse per mal di testa > dice e nel mette si avvia già verso la porta
<Ti aspetto > dico sofferente.

Lui va via.
Io lascio che la mia schiena aderisca perfettamente al divano e successivamente poggio la testa su, chiudendo gli occhi.
Il dolore aumenta e sta prendendo anche il braccio.
<Ne büyük bir mola. > borbotta qualcosa in turco dalla rabbia.

Estraggo poi il telefono dalla tasca.
Strapieno di notifiche.
Soprattutto di commenti.
Le fan sono preoccupate per me e credo che più tardi, riferirò le mie condizioni.
Le amo.
Sentirle così vicine a me è gratificante.

Noto poi messaggi.
Uno è di Demet.

"Ti sei preoccupata per me" penso.
Provo a rispondere, però opto per una chiamata.

Ci provo almeno.

Lei risponde subito.

<Can > dice fredda.
<İyi akşamlar > inizio a dire.
Intanto il dolore mi sta stroncando
<Perché hai chiamato? >
<Perché volevo risponderti alla tua domanda in questa maniera qui >
<Quindi? Come stai? Dalla voce non sembra che tu stia tanto bene >
<Hastayım > ammetto sofferente
<Stai male? Ma come hai fatto Can? Lutfen! > dice lei.

Quel senso di preoccupazione mi fa aumentare quel groppone in gola.

<Non lo so, é stata una semplice svista > dico solo.
Non parlo.
Il dolore mi toglie la voce

<Senti hai preso qualcosa? > chiede poi
<Ora... Sto aspettando il mio coinquilino Roberto > dico e c'è qualche secondo di silenzio
<Perché non c'è quella ragazza con te? Dovrebbe starti vicino, per i miei gusti> dice provocandomi con le parole.
<Non abitiamo nella stessa città e poi io e lei non so ancora cosa siamo > ammetto e stringo gli occhi
<Hai sempre la stessa abitudine! Non sai definire cosa sia una persona per te! Per questo motivo Can tu perderai sempre in amore! > dice lei poi.

Silenzio

<Demet lutfen > dico sofferente
<Senti, volevo sapere solo della tua salute! Il resto poco mi importa e poi mi sto preparando per uscire > dice e cavolo, la stavo aspettando
<Sei andata avanti anche tu, cosa vuoi allora? > dico stuzzicandola
<Io ed Engin ci stiamo frequentando come amici... Problemi? > dice pungente
<Nessuno... > dico perché non so in che altro modo rispondere.
<Io chiudo, riprenditi Can! In tutti i sensi > dice ancora.

𝑪𝒖𝒐𝒓𝒆 𝑰𝒏 𝑽𝒐𝒍𝒐 ♥︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora