Capitolo 28 Epilogo

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Demet.

Il sole splende alto nel cielo.
Gli zaini sono pronti: dove si va? Sulle meravigliose montagne, con le caratteristiche forme delle loro cime, guglie e torrioni, risplendono nella luce del mattino invitandoci a guadagnarle e sopratutto, a visitarle.

Abbiamo affittato una macchina, adatta per la nostra escursione.
Can è alla guida, Ruth di fianco e io con Leila dietro.
Eh già, Leila ci ha raggiunto la mattina, per passare questa giornata di sicuro, indimenticabile.
Cominciamo a salire la montagna e l’ineguagliabile prospettiva che si gode dall’alto.

Di tanto in tanto, si snodano sentieri che attraversano vigneti e meleti.

La strada è del tutto rovinata soprattutto fangosa per via della pioggia che si è scaturita durante la notte.

<Can > dico, sollevandomi leggermente dal sedile e posare la bocca vicino al suo orecchio
<Dimmi > dice e lo vedo concentrato sulla strada
<Credo che non possiamo più proseguire perché secondo me ci rimaniamo nel fango> ammetto
<Yok. La macchina è adatta per la situazione... E poi è leggermente umida la terra, non accadrà nulla > dice e Intanto Ruth mi tira una guancia
<Quelle mani te le taglio > dico, puntando gli occhi su di lui.
Ride il cretino.
<Dem sto guidando > dice Can poi
<Lo so... >
<Per questo dovresti spostarti, sai? Mi stai solleticando il viso con i capelli > dice ridendo e intanto gratta la guancia
<Fallo guidare in pace... Ci tengo a vivere > dice Ruth
<Can attento, il bucone> urlo e nel mentre ci finiamo dentro.

All'impatto, ricado sul sedile e scoppia a ridere.

Da notare che io e Leila, abbiamo battuto la testa.
Ridiamo entrambe.
Can come un pesce lesso, fermo con mani sul volante e Ruth che si gira a guardarci
<Allah > dice Ruth e si gratta la fronte
<Certo che sei di una scaramanzia eh! > dice Can, guardandomi dallo specchietto retrovisore.

<Lé, aiutami a smettere di ridere > dico ridendo a crepapelle.
Leila si getta su di me e continuiamo a ridere.

<Allah ste ragazze! > dice Can e intanto scende.
Io mi ripristino.
Capelli al proprio posto.
Non guardo Leila o riprendo a ridere.
Fingo di non avere Ruth che mi guarda e scendo.
Provo a fare la serie.

<Com'è triste la vita > dico, guardando la macchina all'interno del fossone pieno di fango.
Can mi guarda.
<Ora trova una soluzione > dice Can, venendo verso di me.
Mi prende il viso dal mento e mi guarda.
<Sei un danno > dice e mi guarda serio
<Guarda che eri tu alla guida, fino a prova contraria! >
<Sei tu quella scaramantica qui! >
<Yaaa. Davvero stai dando colpa a me? > dico ridendo.
Lo spingo e rido.

<Allah > borbotta e torna in macchina.
Torno anche io.
Faccio la seria.
Leila si sta sforzando a non ridere e io l'apprezzo molto.

Can prova a dare accelerate, ma la macchina rimane sempre lì.
<Incompetente > dico ironica.
Ovviamente lo sto provocando.
<Come prego? > dice Can, girandosi verso di me
<Non sei in grado di tirarci fuori di qui... Dov'è la grinta di Divit? > dico ancora e cerco di non ridere
<Capito Ruth, cosa devo sopportare? > dice Can, e scende nuovamente.

Apre la portiera e mi tira dal braccio facendomi passare al lato guida.
<Avanti, maestra! Competente... Tiraci fuori > dice Can e sorride.
Chiude la portiera.
<Dem davvero? > dice ridendo Ruth.
Intanto Can si sposta.

Accendo la macchina.
Accelero come ha fatto lui.
Tanto fumo, niente arrosto.

<Allah > dico e Leila che ride ancora.

𝑪𝒖𝒐𝒓𝒆 𝑰𝒏 𝑽𝒐𝒍𝒐 ♥︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora