Cap. 22

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|Strenght|

Nella stanza non si sentiva nient'altro che il rumore delle nostre labbra che si scontravano.
La mia mente non mi permetteva ne di ragionare ne di connettere le cose. Non riuscivo nemmeno a trovare la forza per spingerlo via, ma in realtà sapevo che stavo solo mentendo a me stessa perchè mi vergognavo di ammettere che quel contatto non mi stava dispiacendo quanto avrebbe in realtà dovuto.

Mille paturnie cominciarono a girarmi per la testa, fino a quando Yoongi non posò una mano fredda sotto la mia felpa, provocandomi vari brividi che mi fecero finalmente riscuotere.
Posai subito una mano sul braccio del ragazzo, fermandolo e spingendolo via dal mio corpo, mentre allontanavo il collo dalla sua bocca.
Yoongi si fermò senza allontanarsi troppo, lasciando semplicemente cadere la testa sulla mia spalla e facendo uscire un sospiro che mi solleticò la pelle, poi solo silenzio.

Yg: <Perchè sei così difficile?> borbottò a bassa voce, come se la domanda fosse diretta più a sé stesso che a me.

<Io...> cercai di dire <Non penso sia una buona idea, complicare così le cose.> Il ragazzo sbatté di colpo le mani sulla scrivania su cui ero ancora seduta, per poi allontanarsi e darmi la schiena.

Yg: <Allora vattene.> disse con un tono forzato, come se cercasse di auto-controllarsi.

<Come?> chiesi stupita di quel cambiato di atteggiamento repentino.

Yg: <Esci!> urlò facendomi saltare.

Non riuscii a controbattere, mi sentivo troppo vulnerabile in quel momento.
In uno scatto scesi dalla scrivania e uscii dalla camera del corvino sbattendo la porta.
Una scia di emozioni esplose in me, rabbia per essermi fatta trattare così, imbarazzo per quello che gli avevo lasciato fare e delusione per aver pensato, anche se solo per un secondo, che mi sarei potuta lasciar andare.

'Ti spaventi ogni volta che ti trovi da sola con un uomo.' Mi irritai perchè sapevo che aveva ragione. Non avevo mai avuto una figura maschile nella mia vita, non un padre, non un fratello, non un fidanzato, nessuna. Forse era per quello che faticavo a fidarmi del corvino anche solo per una storia di una notte.

Jm: <Dae, tutto bene?> mi chiese il ragazzo appena mi vide scendere le scale scossa.

<Benissimo.> neanche mi impegnai di farlo suonare vero. <Me ne vado a letto. Buonanotte ragazzi.>

Fortunatamente Hoseok era uscito per il turno notturno al bar e sapendo che sarebbe tronato solo la mattina, mi aveva dato il permesso di usare la sua camera per un po' di 'privacy femminile' come l'aveva chiamata lui e mai gli fui tanto grata quanto oggi.

Entrai nella stanza e mi sdraiai subito sotto le coperte impregnate del profumo dolce del ragazzo, addormentandomi in meno di un secondo.
Non potevo immaginare però che il mio sonno non sarebbe stato per niente tranquillo, anzi che mi sarei risvegliata nemmeno qualche ora dopo.

Fu un rumore, una porta che cigolava, ad attirare l'attenzione. Difronte al letto notai una figura scura e sfuocata, non riuscivo a distinguerne bene i lineamenti, ma di sicuro si trattava di uno dei ragazzi.
Mi agitai pensando fosse successo qualcosa e cercai di alzarmi, ma un peso improvviso mi bloccava a letto. Ed ecco che la sua indistinguibile voce si fece sentire.

Yg: <Abbassa la voce, gli altri potrebbero sentirci.> disse confondendomi, non avevo ancora detto una parola.

<Cosa-> finalmente riuscii a mettere a fuoco Yoongi: si trovava sopra di me, ma non ricordavo nemmeno si fosse avvicinato, era semplicemente "apparso". Le sue mani mi stringevano i fianchi, mentre le sue gambe erano ai lati della mia vita. <Yoongi, ma che stai->.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 01, 2022 ⏰

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