|Il mio vero amico|
Nel tardo pomeriggio i due ragazzi finalmente tornano dal loro viaggio a Busan e ci spiegarono tutto quello che avevano scoperto: KG era il soprannome di un certo Kang Geun che, a detta di Jungkook, era un ex membro di una gang del distretto di Gangseo-gu che aveva deciso di "mettersi in proprio". Sembrava infatti avesse comprato le armi estere per poterle rivendere in giro per la città ad un prezzo maggiore così da guadagnarsi la fiducia dei pezzi grossi di Seoul.
Yoongi allora aveva deciso di mandare Taehyung sotto copertura come un acquirente interessato ad un grande carico, così che nel mentre potessimo escogitare un piano per catturare l'uomo e allo stesso tempo scoprire dove nascondesse la merce.Ora invece in casa regnava la tranquillità. Seduta sul divano della sala, mi massaggiavo i muscoli completamente indolenziti a causa dall'allenamento con Yoongi.
Avevo piú volte pensato di tornare a casa, sentivo la mancanza del mio letto, dei miei vestiti puliti, della completa solitudine...
Ciò che mi bloccava dal farlo però, era il fatto che nessun autobus passasse per quella zona dopo le 19 e l'idea di farmela tutta a piedi non mi attirava affatto.
Fortuna volle però, che Hoseok uscisse in tutta fretta da camera sua.<Hei.> lo salutai.
Jh: <Oh, hei. Pensavo fossi già tornata a casa.>
<Era quello il mio intento, ma sembra che a quest'ora non passino i mezzi pubblici.> sospirai.
Jh: < Allora vieni con me, sto andando a lavoro, ti dò uno strappo.> Mi sorrise prendendo le chiavi della macchina.
<Lavori al locale di cui mi hai parlato l'altra volta?> chiesi curiosa.
Jh: <Si, aiuto un amico per distrarmi da, sai... questo mondo.> disse alludendo a quello che facevano tutti loro.
Annuii non volendo chiedere troppo e lo seguii in macchina ringraziandolo più volte per il favore che mi aveva fatto. Il viaggio fu sorprendente sereno e a momenti divertente, soprattutto perché il rosso non riusciva a non muoversi a ritmo della musica che riempiva l'abitacolo.
Jh: <Sai, penso dovresti portare un po' della tua roba da noi. Così per essere più comoda.> suggerì appena entrò nella via che portava a casa mia.
<Non ci avevo pensato, la preparerò stasera.> dissi appena fermò la macchina. <Grazie per il passaggio Hoseok.>
Jh: <Mh non chiamarmi così, nemmeno i ragazzi mi chiamano più per nome.> disse sorridendomi.
<Dovrei chiamarti Hobi ?> scherzai appoggiandomi alla portiera ancora aperta.
Jh: <Va più che bene.> mi sorrise.
<D'accordo, allora ci vediamo domani. Grazie, Hobi.> chiusi la portiera e salii in casa.
Per prima cosa mi feci una doccia: mi passai con lentezza il bagnoschiuma lungo tutto il corpo e grazie al calore dell'acqua sentii subito i muscoli cominciare a rilassarsi. Lavai anche i capelli e poi uscii, avvolgendomi in una grande salvietta azzurra che avevo poggiato sul termosifone poco prima di lavarmi.
Presi il phon e cominciai ad asciugarmi i capelli, ma non passò molto che il cellulare vibrò per l'arrivo di un messaggio, facendo fermare la musica che avevo acceso per occupare l'odioso silenzio che c'era in quel piccolo appartamento.Yoongi: domani fatti trovare qui alle 10.
Non gli risposi, lasciando solo il visualizzato e finii di asciugarmi, poi indossai il pigiama e cercai una sacca in cui mettere alcune cose che mi sarebbero state utili a casa dei ragazzi.
Infilai un paio di pantaloni della tuta, alcune magliette e altro essenziale, poi chiusi tutto e portai la sacca davanti alla porta d'ingresso così da non dimenticarmela la mattina dopo.
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Set Me Free || M.Yg
Fanfiction[♛] SMF - Loved by a Killer Kim Dae è una ragazza di venticinque anni dalla vita molto difficile. La malattia della madre e i problemi economici della famiglia non le permettono di vivere la sua giovane età a pieno e questo la porterà a fare molte s...