Cap. 12

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|Acting|

Un'ora.

Un'ora che io e Taehyung eravamo in macchina ad aspettare che KG si presentasse all'appuntamento di cui sembrava essersi scordato. L'agitazione iniziale aveva presto lasciato spazio alla noia e il costante controllare di non essere colti di sorpresa non ci permetteva di intrattenerci con qualcosa.

Yg: <Mi sto incazzando.> la sua voce riempì l'abitacolo attraverso il wolkie-tolkie che ci teneva collegati.

Qualche metro dietro di noi infatti, il SUV dei due ragazzi ci aveva seguito stando attento a non dare troppo nell'occhio, fino a fermarsi in un punto lontano ma che gli permetteva di avere un'ottima visuale su di noi.

Mentalmente mi ripetevo che tutto sarebbe andato bene, dovevo solo stare attenta a tutto, a ogni minimo dettaglio, ma soprattutto non dovevo tradirmi con le mie stesse parole.

<Ripetimi un'ultima volta il nostro ruolo, per favore.> chiesi per l'ennesima volta con voce innocente. Avevo tartassato di domande l'azzurro per tutto il viaggio per essere sicura di non sbagliare nulla, ma ogni volta che cercavo di ricollegare tutto dimenticavo alcuni dettagli.

Th: <Dae, sta tranquilla altrimenti combinerai davvero un casino. Yoongi ti ha dato il ruolo principale perchè sa che non può succederti niente.> disse sincero. Vedendo però il mio sguardo completamente nel pallone, decise di rispiegarmi tutto da capo.

Th: <Tu sei il capo e io sono il tuo secondo. La nostra è una gang di Daegu e sei venuta qui perchè il tuo amico Jong Beyung ti ha suggerito di chiedere di KG. Ricordati, capelli blu, alto un metro e ottanta, con una cicatrice sulla fronte e un tatuaggio a forma di squalo sul collo. Per il resto improvvisa e cerca di essere, meno te stessa.> annuii cercando di darmi coraggio.

Th: <Mettiti questa al posto della felpa, ti fa sembrare più una dura.> sorrise passandomi la sua giacca di pelle, cercando di distrarmi.

Passarono un'altra decina di minuti prima di vedere finalmente una macchina verde militare decorata da strisce nere entrare nel piazzale, fermandosi a pochi metri di distanza.

Jk: <È lui.> disse dando la conferma.

KG scese con fastidiosa calma dall'auto per poi sedersi sul suo cofano e se non fosse stato per i vetri oscurati della nostra macchina, avrei giurato che ci potesse vedere.

Indossava una giacca rossa a coprirgli una maglia bucherellata bianca e al di sotto portava un paio di pantaloni esageratamente larghi, mentre i capelli erano più lunghi del normale e il loro color platino faceva a contrasto con il colore scuro degli occhi.

Th: <Scendi per prima.> disse spegnendo del tutto la macchina.

Aprii la portiera e cercai di sembrare sicura di me stessa, quasi fossi abituata a fare cose illegali come comprare armi. Infilai le mani nelle tasche della giacca e mi guardai attorno fingendo di controllare la zona, poi fissai l'uomo dritto negli occhi e mi avvicinai con finta sicurezza, mentre l'azzurro mi seguì posizionandosi qualche passo più indietro.

KG: <Kang Hyerim?> chiese conferma, anche se sapeva già che ero io.

<Sei in ritardo.> sottolineai un po' infastidita, aspettandomi non so quale risposta. L'uomo infatti rimase zitto, alzandosi dalla macchina e spostandosi nella mia direzione.

Set Me Free || M.YgDove le storie prendono vita. Scoprilo ora