Cap.13

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|Is it Right?|

Quando arrivammo a casa, Jin e Hoseok corsero preoccupati nella nostra direzione continuando a fare domande su cosa fosse successo. Il rosato poi andò subito a prepararmi qualcosa di caldo, mentre il rosso mi fece sedere accanto a lui sul divano, passandomi una mano sulla schiena per darmi conforto.

Il mio respiro era tornato regolare da alcuni minuti ormai, l'unica cosa che non riuscivo a farmi passare era l'immagine dell'uomo con un proiettile piantato in fronte. Non immaginavo mi sarei spaventata così tanto a sentire lo sparo, forse perchè non avevo ancora realizzato quanto tutto questo mondo fosse vero, reale e pericoloso.

Era la prima volta che vedevo qualcuno venire ucciso e sapevo già che non avrei superato quella scena con tanta facilità, ma che invece mi avrebbe perseguitato per un po' di tempo.

Jh: <Che cos'è successo?> chiese arrabbiato al biondo non avendo ancora ricevuto una risposta esaustiva.

Jm: <Quando siamo arrivati era così, quindi non so dirti se stia così perchè il tipo le ha fatto qualcosa o per Jun->venne fermato dalla potente voce del rosato.

Sj: <Aspetta... Non eravate con lei?!> chiese stupito porgendomi una tazza fumante di una tisana verdognola che presi senza neanche pensarci.

Jm: <Si! Cioè no. Voglio dire, all'inizio.> disse il ragazzo incespicando nelle sue stesse parole a causa dello sguardo arrabbiato dei suoi due hyung.

Jh: <Spiegati.> disse serio.

Nel metre che Jimin spiegava tutto quello che era successo, portai la tazza alla bocca e ne presi un lungo sorso. Volevo solo un po' di silenzio e di calma per poter svuotare la mente e magari metabolizzare il tuto, ma i toni dei due ragazzi che si alzavano man mano che Jimin parlava non mi permettevano di farlo.

Sj&Jh: <L'avete ucciso davanti a lei?!> chiesero contemporaneamente appena il racconto finì, alzando ancora di più il tono della voce.

Jm: <Jungkook ha voluto fare di testa sua e visto che è stato il primo ad arrivare, non abbiamo potuto fermarlo.> si giustificò il ragazzo. Ci fu un attimo di silenzio nel quale i due ragazzi più grandi si scambiarono sguardi che solo loro avrebbero potuto capire, poi Jin si girò verso di me, abbassandosi alla mia altezza, seduta sul divano.

Sj: <Ehi tesoro, vuoi riposarti un attimo? Puoi usare camera mia se vuoi.> chiese dolcemente.

Anche se ero commossa dalla loro preoccupazione, allo stesso tempo ne ero infastidita. Non volevo che mi guardassero come un cucciolo smarrito di cui doversi occupare, potevo superarla da sola, per questo avrei preferito cento volte essere ignorata.

Annuii.

Sj: <Vieni-> il suo cellulare suonò e quando lesse il nome sul display la sua espressione da tesa divenne triste. Con uno sguardo di scuse rivolte a me, si allontanò per rispondere.

<Chi è?> provai un po' di preoccupazione per lui.

Jm: <Probabilmente i suoi genitori.> sospirò guardandolo da lontano.

La famiglia? Chissà che problemi hanno per essere così triste per una loro chiamata... Nella mia testa si crearono molte domande a cui ora non avrei mai avuto risposta.

Set Me Free || M.YgDove le storie prendono vita. Scoprilo ora