capitolo 6

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"Adry. . Ehi Adry! Dai svegliati!" sento una voce dolce chiamarmi. Apro gli occhi: è mia madre.

"Buongiorno.." dico stiracchiandomi. Ammetto che il divano non è il posto migliore su cui dormire.

"Ma hai dormito tutta la notte qui?"

"Hm hm..."

"Dai, vai a iniettarti l'insulina, è pronta la colazione".

Sorrido e mi alzo, ma prima accendo il cellulare e vedo i messaggi su whatsapp. Trovo un "buongiorno" da Federica, uno da Nicolò, il mio migliore amico, e diversi messaggi dal gruppo della nostra comitiva. Li leggo e noto che ci sono due nuovi numeri, cioè quelli di Marco e quello di Alessandro. Decido di curiosare sui profili whatsapp di questi ultimi. Alessandro ha come immagine di profilo una foto scattata al castello e come stato "volere è potere". Hmm. . Il ragazzo sa quello che vuole, a quanto pare. Sbircio il profilo di Marco: ha come immagine del profilo un angelo a cui vengono strappate le ali. L'immagine, più che suscitarmi ribrezzo o paura, crea in me una sensazione di vuoto e tristezza. Ma è il suo stato quello che mi sorprende di più: "Nessuno si salva da solo. Io sono nessuno".

Oh Marco, ma cosa nascondi? E perché mi sento così legata a te?

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La sera decidiamo di vederci ad un bar tutti insieme, visto che il giorno dopo sarebbe iniziata una nuova e noiosa settimana. Decidiamo di andare in un bar del centro, un posto piuttosto grande e sempre molto affollato. Scegliamo due tavoli e ci sediamo. Alla mia sinistra c'è Serena, alla mia destra Marco. Di fronte a noi ci sono Alessandro, il muto e Federica, mentre all'altro tavolo lo spilungone, Marina, Chiara, e lo stupido.

"Cosa prendete, ragazzi?" domanda Alessandro.

"Io un cappuccino!" rispondo.

"Io pure!" afferma Marco.

Quando la cameriera ci porta il nostro vassoio, le chiedo di portarmi il dolcificante, visto che non posso mangiare lo zucchero.

"Perché usi il dolcificante? Sei a dieta?" mi chiede Alessandro.

"Si si.. è per questo... è una sua fissazione" gli risponde Serena, guardandomi con occhi sbarrati. Sa perfettamente che non è per questo, ma che lo prendo perché sono diabetica, ma ha paura che se lo dico a più persone, possa sentirmi a disagio. Le sorrido.

"Tranquilla, Rapunzel, possiamo dire la verità. Semplicemente non mangio lo zucchero perché sono diabetica.".

L'espressione di "Alex" mi provoca una fragorosa risata. Ha gli occhi sbarrati, sembra che si senta quasi in colpa. Ma è questione di un attimo, perché riprende subito la sua maschera di impassibilità.

"Bene, è un pretesto per dimagrire allora" dice facendo un sorriso beffardo.

"Guarda che sono ben proporzionata e fin troppo magra! " dico ironicamente. No, in realtà non sono per niente magra, ma non lo dico per questioni di bassa autostima o per farmi dire "ma sì che lo sei!" come fanno alcune ragazze che portano la 40. No, lo dico perché è vero. Sono parecchio formosa, ma il mio più grande difetto sono le cosce: troppo grosse, rispetto alla mia pancia piatta. Non mi sono mai piaciute. Ovviamente, le mie amiche fanno di tutto per convincermi del contrario, ma sono mie amiche, cos'altro potrebbero dirmi? Federica ripete in continuazione che questi complessi sono dovuti all'adolescenza. Se realmente è così, non vedo l'ora che questo periodo merdoso finisca al più presto.

"Non dargli retta, stai benissimo così come sei!" mi dice Marco. Questo ragazzo mi sta decisamente troppo simpatico.

"Hai sentito?" dico rivolgendomi ad Alessandro "Grazie Marco!" e gli dò un piccolo bacio sulla guancia, ma me ne pento immediatamente . E se si arrabbia? Per fortuna però vedo che dopo un momento di esitazione, mi sorride calorosamente. Oh, grazie a Dio!

Solitamente non sono così spontanea con i ragazzi, soprattutto con coloro che non conosco, ma lui.. è diverso. Sto bene quando sono in sua compagnia.

"Comunque pizzica la tua barba!" gli dico puntandogli un dito contro.

"E no! Puoi giudicare tutto, ma non la mia barba!" commenta Marco cominciando a farmi il solletico. Rido e grido come una pazza, infatti parecchia gente ci sta osservando: alcuni sorridono, altri scuotono la testa.

"Dai! Basta! Basta! Ok, scusami!" dico con le lacrime agli occhi per le risate. Lui smette subito e comincia a ridere di cuore. Sembra un bambino.

Sarà vera la sua risata? Perché con noi sembra tanto allegro? E perché quando è solo, come quando lo vidi la prima volta, piange? Sarà stato solo un caso? La mia impressione? Non so più cosa pensare.

"Che carini che siete!" dice il muto, che quelle rare volte che parla, è meglio che stia zitto.

"Sembrate due fratelli!" continua Paolo.

Marco si irrigidisce immediatamente, mentre io divento rossa.

"Due fratelli? Due piccioncini!" dice Alessandro unendo le mani e sbattendo le palpebre più volte. Penso seriamente che questo ragazzo possa essere il nuovo stupido del gruppo. O lo stronzo, forse gli si addice meglio.

Marco ha la bocca serrata e le mani chiuse a pugno.

"Forse è meglio che vada." dice.

"Cosa? Ma perché così presto? " chiede Serena.

"Rimani ancora un po'!" lo supplico.

"No,grazie, mi è passata la voglia."

Si alza, ed esce dal bar, lasciandoci sbigottiti.


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