capitolo 9

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Apro gli occhi. Mi trovo in una macchina. La mia testa è appoggiata sulle gambe di qualcuno che mi sta accarezzando delicatamente i capelli. Sposto la testa e alzo gli occhi: è Alessandro. Mi alzo e mi metto dritta.

"Vi prego, ditemi che era solo un incubo, per favore..." sussurro passandomi una mano tra i folti capelli.

"Purtroppo no, Adry. " mi risponde Marco. Le lacrime ricominciano a scendere e a bagnarmi le guance.

"Ascolta Adry. . Siamo arrivati a casa tua, abbiamo chiamato i tuoi genitori e li abbiamo avvisati su quello che è successo... vuoi che ti accompagniamo fino al portone?" mi chiede Alessandro.

"No grazie, avete già fatto troppo per me... grazie "

"Ehi.. non devi ringraziarci, su vai a casa e riposati, è stata una lunga serata. " dice Marco.

Li ringrazio nuovamente e mi avvio verso casa. Quando apro la porta, mia madre corre verso di me e mi abbraccia.

"Oh, mamma, è stato terribile..." comincio a singhiozzare.

"Tranquilla amore, è tutto finito, tutto.. ma stai bene?" mi guarda attentamente. Ho dei lividi sui polsi.

"Sì.. sto bene.. per fortuna c'erano Marco e Alessandro.. perché gli altri.. gli altri..." ricomincio a singhiozzare. Mio padre mi raggiunge e mi stringe forte.

"Lo sappiamo, lo sappiamo, ci hanno detto tutto... dai amore calmati... sei forte, supererai anche questa!"

"Sono stanca di affrontare tutto questo! Non ce la faccio più! Ma perché succede tutto a me? Perché lassù ce l'hanno così tanto con me? Non ce la faccio più!! Ma che vita è questa???" urlo. Mio fratello si avvicina spaventato.

"Adry. .. non dire così.." mi dice.

Nel frattempo mia madre mi porta un camomilla. Ho seriamente bisogno di rilassarmi.. e di dimenticare. Non ce la faccio più.
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La mattina seguente, ho la testa che mi scoppia. Per fortuna è domenica. Vado in cucina, e noto dei bellissimi fiori sul tavolo. È un mazzo di girasoli, i miei preferiti. Leggo il biglietto: sono di Marco.

Il biglietto dice: "Alla ragazza più forte che conosca, che in poco tempo, è diventata anche tra le più importanti. Abbiamo un legame che va oltre la conoscenza."

Sorrido e appoggio il biglietto sul mio cuore. Finalmente posso dirlo: Marco è il fratello che avrei sempre voluto. Peccato che l'universo sia contro di me.

"E questi fiori?" domanda mio padre.

"Me li ha inviati Marco, il ragazzo di ieri sera. ."

"Ah si si... davvero un bravo ragazzo.. ma c'è qualcosa tra voi...? Non per niente, ma tu sei ancora la mia bambina, eh!"

Corro ad abbracciarlo.

"E sarà sempre così, papà, fidati. Marco per me è solo un amico, e anche se ci conosciamo da pochissimo, ci tengo tantissimo a lui."

"Già e anche lui a te... ma in fondo chi non si affezionerebbe a te?". Gli sorrido e lo abbraccio forte.

All'improvviso sento il citofono squillare. Mia madre va a rispondere.

"Adry, sono Federica e Marina... vogliono parlare con te...".

"Bene. Anch'io devo parlare con loro" dico fredda.

Indosso un giubbotto ed esco. Appena mi vedono si guardano impaurite.

"Come stai?" mi chiede Federica.

"Come sto? Volete davvero sapere come sto? Uno schifo. Mi hanno picchiata, umiliata, snobbata, e le mie migliori amiche sono scappate! Cosa dovrei pensare?"

"Adry. . Io volevo aiutarti.. ma avevo paura.." dice Marina.

"Paura? Ed io cosa dovrei dire? Sono rimasta sola, mi avete abbandonata, che razza di amiche siete?" sbotto.

"Per favore perdonaci. .. " dice Federica.

"I ricordi di ieri sera non mi abbandonano" continua Marina.

"Mi dispiace, è troppo tardi. "

Gli volto le spalle e torno a casa. Dietro di me, sento Marina e Federica piangere.


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