capitolo 42

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Il dottore sta guardando attentamente gli ultimi esami fatti. Ha l'aria pensierosa e la fronte aggrottata.

"Bene" comincia dopo qualche minuto di attesa "i risultati sono più che soddisfacenti. Non ci sono traumi, fratture o lesioni gravi. Direi che tra tre giorni possiamo dimetterti"

"Davvero?" esclamo entusiasta.

"Adriana, contieni l'entusiasmo" mi ammonisce mio padre.

"Non si preoccupi, è più che normale la sua reazione. È da più di dieci giorni che sei qui, è ora di tornare a scuola" continua il dottore sorridendo.

"Non sono mai stata così felice di sentirlo" rispondo io con un gran sorriso.

"Dovrà fare qualche terapia a casa, dottore? Sa, anche per il problema del diabete.." domanda mia madre.

"No signora, attraverso le flebo le abbiamo erogato tutti gli zuccheri di cui aveva bisogno. Stia tranquilla."

Ringraziamo il dottore ed usciamo dal suo ambulatorio.

"Vuoi uscire un pò fuori, nel giardino dell'ospedale?"mi chiede mia madre.

"Sì può? Certo!" le rispondo prendendo un giubbotto pesante ed un cappello dalla mia stanza e dirigendomi fuori. Il freddo mi colpisce subito, perciò mi stringo a mio padre che mi circonda con il suo braccio.

"Finalmente respiro dell'ossigeno, non ce a facevo più ad inspirare medicinali " dico ridendo.

"Già hai ragione. . A proposito, i tuoi amici mi hanno chiesto di darti questo" annuncia mio padre estraendo dalla tasca una scatoletta con una busta da lettera.

"Che cos'è?"

"Non lo so.. aprilo" risponde mio padre sorridendo. Io mi siedo su una panchina fredda ed apro la busta. Al suo interno vi sono tanti piccoli biglietti. Comincio a leggerli. Nel frattempo i miei si sono allontanati per lasciami un pò di privacy.


"Torna presto, mi mancano le nostre giornate di estremo shopping! Baci, Serena (alias Rapunzel)"

Rido a questo primo biglietto. Ne prendo un'altro.


"Sei una grande rompiscatole, ma niente è lo stesso senza te. Ti aspettiamo! Marina."

"Allora, questo gelato quando lo prendiamo? Non aspetto altro! Rosa."

"Perché fa male, male, male da morire senza te. Mi manchi! Federica"

"La casa è vuota senza te che canti tutto il giorno. Mi mancano le tue note stonate. Guarisci al più presto, Marco"

"Ehm.. non so cosa scrivere. D'accordo, lo ammetto. Un pò mi manchi. Torna presto da noi! Giovanni"

Lacrime di felicità si sono ormai impossessate delle mie guance. Per fortuna ho loro al mio fianco.

Mi è rimasto solo un ultimo biglietto da leggere.

"Dire che mi manchi è scontato, banale e non rappresenterebbe ciò che realmente provo. Sembra che mi manchi l'ossigeno, l'aria è diversa senza te, cerco il tuo volto tra la gente. Perdonami se non sono mai venuto a trovarti da quando sei sveglia, ma vederti dormire inerme sul quel letto d'ospedale mi ha spezzato il cuore. Non vedo l'ora di vederti, Riccardo"

A quest'ultimo biglietto non posso far altro che sorridere. Non sapevo che Riccardo fosse venuto a trovarmi. Forse mi sono innamorata della persona sbagliata. Cammino per un pò nel giardino, finché, con mia grande sorpresa, vedo Alessandro ridere e giocare con una ragazza bionda. Mi nascondo dietro un albero per spiarli meglio e quando lei si gira la riconosco immediatamente: Annette, l'ochetta del bar. Cosa caspita ci fa qui? Perché sta ridendo in quel modo con Alessandro?

Mentre cerco di sporgermi un pò di più, inciampo su un sasso rischiando di cadere. Entrambi si girano immediatamente verso la mia direzione. Accidenti a me e alla mia sbadataggine.

"Adriana? Che ci fai tu lì?" mi chiede Alessandro infastidito.

"Ehm.. ho.. perso un bracciale e lo stavo cercando da queste parti.."

"Stavi cercando il bracciale o ci stavi spiando? Io direi più la seconda opzione" dice Annette incrociando le braccia e fulminandomi con lo sguardo. Ricambio con tutta l'antipatia possibile.

"Comunque Adriana lei è Anna, una mia amica.. Anna, lei è Adriana" ci interrompe Alessandro.

"Una tua amica? Allora ricordi qualcosa!" grido stupita.

"Veramente no.. l'ho conosciuta ieri, mi ha mostrato una nostra foto insieme e sto cercando di passare più tempo possibile con lei, forse potrebbe aiutarmi.. ma non vi presentate?"

"La conosco già, anch'io faccio parte del tuo passato!" ribadisco stringendo i pugni.

Alessandro guarda imbarazzato prima me e poi Annette.

"È vero?" le chiede titubante.

Anna mi guarda sicura di sé.

"Assolutamente no. Non ho mai visto questa ragazza prima d'ora" dice facendomi un ghigno.

"Ma cosa dici? Bugiarda! Non ricordi quella sera al bar? "

"Credo che ti stia confondendo con qualcun'altra, ragazzina. Io ed Alessandro uscivamo sempre da soli. " mi risponde.

A queste parole mi avvicino a lei furiosa e gli dò un sonoro schiaffo in pieno viso.

"Ma sei impazzita?" urla Alessandro afferrandomi le braccia e allontanandomi da Annette, mentre io cerco di liberarmi.

"Ale, è pazza! Ti giuro che non l'ho mai vista prima!" piagnucola Annette. A quanto pare un solo schiaffo non le è servito.

"Bugiarda! Lasciami Alessandro, lasciami!" urlo cercando di liberarmi dalla sua presa.

Alessandro mi trascina lontano da Annette e mi blocca ad un albero furioso.

"Ascoltami, io non so chi sei e francamente non mi interessa. Stai lontano da me e da Anna. Alessandro di prima non esiste più, perciò, se veramente facevi parte della mia vita, lasciami in pace una volta per tutte."

Comincio a piangere confusa e abbattuta.

"Perché credi a lei e non a me?" dico tra i singhiozzi. Alessandro mi guarda impassibile.

"Dimenticami, è meglio per te!" dice allontanandosi.

"Ti odio! E stavolta per davvero!!" gli urlo tra le lacrime mentre lui continua a camminare senza voltarsi nemmeno una volta.

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