𝙋𝙧𝙤𝙡𝙤𝙜𝙤

783 48 7
                                    

La prima volta che lo vidi era una semplice giornata di pioggia di primavera

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

La prima volta che lo vidi era una semplice giornata di pioggia di primavera.
Ma non sapevo che quel giorno un ragazzo mi avrebbe rubato il cuore.
Mi ero recato nell'abitazione di Jeon Hyun, mio fratello maggiore.
Ci stavamo preparando per la guerra imminente con la nazione vicina alla nostra e con una lettera mi aveva informato che aveva qualcosa per me anche se in realtà abitavamo poco più di venti minuti di cavalcata.
Mi ero recato il giorno dopo da lui e dopo essere stato annunciato ero entrato nella grande sala da pranzo dove lui stava analizzando come sempre pratiche burocratriche mentre sorseggiava del te'.

Al contrario di me stesso, a cui avevano sempre attribuito un fascino selvaggio, lui, maggiore solamente di cinque anni, nonostante fosse anche solo di un grado militare più alto del mio, lui era un colonnello mentre io ero il tenente della divisione che mi era stata assegnata.

Ad ogni modo, con il suo aspetto ben curato, i suoi lunghi capelli neri e i suoi occhi  grigi, spesso in passato era stato preso sottogamba, mentre invece era stato lui ad insegnarmi ad essere un soldato, mi aveva insegnato ad essere letale.

"Fratello" dissi con tono piuttosto serio, facendo un inchino di rispetto che lo fece ridacchiare.
Al contrario della caserma, quando ci trovavamo a casa era raffinato con il suo aspetto e così mi fece cenno di sedermi.
Obbedii.

"Allora Hyun, cos'hai per me? Avrei una certa fretta" dissi passandomi una mano tra i capelli corti, corvini serrando le labbra in un'espressione spazientita quando lo vidi riprendere a leggere i fogli che aveva in mano.
"Jungkook, rilassati.
Sei un perfetto tenente" mi rivolse uno sguardo in cui analizzava il mio aspetto e si alzò sistemandomi la mia divisa in qualche secondo facendomi cenno di seguirlo.
Così feci e mi condusse ad una grossa cassa fatta di legno.

"E' per te.
A me non serve più per come è ridotto" disse aprendola, facendomi corrugare la fronte confuso.
Feci qualche passo in avanti e sbirciai dentro sgranando gli occhi.

Si trattava di un ragazzo.
Non avrà avuto più di 14 anni.
Il suo aspetto oltre ad essere con molte ferite era anche sporco e stava indossando qualche straccio per coprirsi alla meglio.

Dormiva nella paglia e appena aprì gli occhi sentì un tuffo al cuore.

Quei capelli argentei, tagliati non più corti di un dito gli ricadevano disordinati sulla fronte mentre aveva puntato lo sguardo nel mio senza alcuna esitazione.
Quelli occhi blu non li avevo mai visti in vita mia, erano così intensi e profondi che ne rimasi subito ipnotizzato.

Fui il primo a distogliere lo sguardo emettendo un lieve sbuffo pensando a come un ragazzino se pur così bello, ci facesse lì.

"E io cosa me ne dovrei fare sentiamo?" chiesi sfidando con lo sguardo mio fratello che sorrise soddisfatto dalla mia domanda e così feci fatica a tenere un'espressione neutrale e seria nel vedere cosa fosse successo al ragazzino.
Subito intuii chi fosse.

"E' la tua famosa arma non è vero?" dissi osservando le gambe e le braccia fatte di acciaio del ragazzino.
Lui semplicemente annuì.
"L'ho fatto sistemare per te, ma non credo ti sarà comunque utile.
Non si regge nemmeno in piedi".

Di questo parlavo.
Mio fratello poteva sembrare grazioso, bellissimo... ma aveva una freddezza tale che potevo considerare ben poco umano.

"Ora che la guerra è finita facci ciò che vuoi.
Conoscendo i tuoi gusti per il genere maschile potresti divertirti".
Aveva parlato con tono mellifluo, come se quella vita posta in quell'oggetto fosse di poca o addirittura nulla importanza.

"Preferisco i ragazzi più adulti" tagliai corto con tono glaciale.
"Per favore, se non ti è di troppo disturbo prima di farlo recapitare nella mia abitazione assicurati che abbia un aspetto migliore.
Ti ha servito per molto tempo, non è un animale fratello" lo rimproverai rivolgendoli uno sguardo serio.
Egli fece spallucce e fece chiamare qualcuno che lo portò via.
"Ti ringrazio per il regalo fratello.
Ti mostrerò che oltre ad essere ancora utile, la guerra non è ancora terminata quindi ti conviene non adagiarti troppo su gli allori" dissi incrociando lo sguardo con il suo prima di uscire.

Non avevamo firmato nessun tipo di pace e questo voleva dire solamente una cosa.
La guerra non era ancora terminata, bensì era solo una tregua prima che la tempesta ricominciasse.

𝑆𝑡𝑎𝑦 |𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora