𝙏𝙖𝙚𝙝𝙮𝙪𝙣𝙜 𝙋𝙤𝙫
Dopo essere usciti dalla stazione presi il comando della situazione portandolo nella mia casa.
Lo avevo obbligato a seguirmi quando sembrava prendere un'altra direzione e lo avevo fatto continuando a camminare per la mia strada senza nemmeno chiamarlo.
Si era adeguato a me.Lo feci così entrare nella mia piccola casa che per fortuna tenevo sempre in ordine.
L'uomo più grande era entrato e si era guardato intorno curioso mentre io chiudevo la porta.
"Ora che siamo qui può spiegarmi cosa sta succedendo?" Chiesi andando dritto al punto guardandolo mentre stava ispezionando un oggetto poco convinto.
Lo mise giù e incontró il mio sguardo.Per un attimo mi sentì di nuovo quel ragazzino di 14 anni che aveva preso con sé.
Abbassai per qualche secondo lo sguardo ma poi mi feci coraggio ripuntandolo su di lui sorprendendolo.
"Hea ha avuto un impegno improvviso con il lavoro, così ho deciso di venire io al suo posto.
Volevo vedere come te la stavi cavando, del resto ti ho praticamente cresciuto come fossi stato mio figlio" disse con tono tranquillo, ma anche freddo e distaccato.Quella affermazione mi aveva fatto sentire male.
Non seppi perchè, io gli ero infinitamente riconoscente per tutto ciò che aveva fatto per me, ma ciò non toglieva il vuoto che avevo sentito a quelle sue parole.
"Non pensavo di doverle mandare dei rapporti, tenente."
Ricambiai il tono freddo e un po' sarcastico schioccando la lingua sul palato.Gli avevo appena risposto e di nuovo lo avevo sorpreso.
Mai mi sarei sognato di poterlo fare.
Gli stavo mancando di rispetto.
Lo avessi fatto con suo fratello, mi sarei trovato una pallottola in fronte.
Ma lui rise.
Rise e si avvicinò lasciandomi una pacca sulla spalla."Bene, bene.
Mia nipote mi ha detto che lavori al porto, ti trovi bene?"
Annuì semplicemente.
"E hai trovato una persona speciale?"
Lo aveva chiesto con una nonchalance assurda e per un attimo ero rimasto in silenzio per poi scuotere la testa.Non sapevo bene come comportarmi.
I nostri sguardi erano fissi e mi sentivo tremendamente a disagio in quel momento."Peccato, sei diventato davvero un bel bocconcino, stupidi loro" scrolló le spalle riprendendo a ispezionare l'oggetto che aveva in mano.
Di nuovo sentì uno strano fastidio e mi morsi l'interno guancia.
Non avevo una persona speciale perché avevo rifiutato ogni possibilità di averne una.
Ma questo non glielo avrei mai detto.
Avrebbe sicuramente pensato all'ovvio e io non volevo ammetterlo a me stesso, figuriamoci a lui."Hm... mi sa che ci toccherà dormire assieme" disse osservando il divano poco convinto.
"Dormirò io lì, non è necessario" dissi subito facendolo annuire e avvicinarsi a me.
Era pochi centimetri più alto di me, lo avevo recuperato in altezza, però mi sentivo tremendamente piccolo al suo cospetto.Mi prese una mano e tolse il guanto che indossavo dando un occhiata alle mie braccia argentee.
Non indossavo più i suoi guanti e questo sembrava averlo fatto storcere il naso.
Però al contrario di quello che magari avrebbe potuto pensare lì avevo conservati gelosamente."Sembra essere tutto apposto" disse dopo pochi attimi, lasciando andare le mie braccia.
Mi prendevo cura del mio corpo.
Sia delle parti fatte di carne che quelle di metallo.
"Bene, credo che farò un bagno, il viaggio mi ha sfiancato.
Ci pensi tu a prepararmelo non è vero?"
Annuì semplicemente e senza dire un'altra parola andai nel mio piccolo bagno dove iniziai a preparare tutto.Una mezz'ora dopo mi ero ritrovato fuori casa a riprendere fiato.
Avevo bisogno di stare da solo con i miei pensieri, mi sentivo a disagio in sua presenza, ma non potevo mica cacciarlo.
Rientrai dopo aver preso qualcosa per il pranzo e cucinai qualcosa mettendola in tavola.
Il tenente mi aveva raggiunto con dei pantaloni puliti e a petto nudo.
"C'è davvero un bel clima in questa città, l'odore di salsedine è fantastico" disse sedendosi facendomi cenno di raggiungerlo.
Titubante lo feci ritrovandomi a tenere lo sguardo sul cibo e annuire alla sua affermazione.
Si complimentó per il pranzo e poco dopo pensai a dare una ripulita mentre sentivo il suo sguardo bruciare su di me.[...]
Andó avanti così per tutto il giorno, per tutta la sera fino a che andammo a dormire.
Lui si prese la mia stanza e io il divano, sui cui avrei dormito poco e niente.
Non perchè fosse scomodo, ma perchè a detta di molti di notte ero abituato ad attività 'illecite'.
Quindi uscì di soppiatto, con i miei soliti abiti neri per mimetizzarmi con i colori della notte ed iniziai a camminare appostandomi nel solito posto che dava una buona vista sulla piccola città.
Era una sera piuttosto tranquilla, in cielo si poteva vedere un quarto di luna e tutte le stelle che ammiravo ogni notte.
Nell'ultimo anno da civile avevo imparato quanto fossi stato un mostro.
Avevo capito, avevo realizzato meglio maturando che avevo spento centinaia di vite e non me n'ero mai preoccupato.
Erano ordini del resto.
Eppure non avevo mai battuto un ciglio.
I sensi di colpa erano arrivati e per un periodo di tempo lavorare, essere utile a questa comunità era stata l'unica cosa che mi aveva fatto andare avanti.
In qualche modo mi sembrava di espiare un po' le mie colpe, anche se pensavo che avevo fatto ciò che dovevo fare alla fine.
Non avevo mai ucciso senza una ragione.
Però il fardello era grande."Quindi sei qui".
Mi portai una mano sul cuore ed emisi un piccolo rumore acuto dalla bocca spaventato e mi girai sospirando dal sollievo."Tenente..."
STAI LEGGENDO
𝑆𝑡𝑎𝑦 |𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘|
FanfictionIspirato a Violet Evergardeen. -Dal prologo- "Jungkook ho una cosa per te, io non so più che farmene" disse con tono incurante e gelido. Guardando in quella cassa non mi sarei mai immaginato che quelli occhi verdi e vuoti mi avrebbero stregato e cam...