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𝐽𝑢𝑛𝑔𝑘𝑜𝑜𝑘 𝑃𝑜𝑣

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𝐽𝑢𝑛𝑔𝑘𝑜𝑜𝑘 𝑃𝑜𝑣

C'erano voluti ben 5 anni, ma Taehyung alla fine era crollato.
Sapevo che sarebbe accaduto, aveva preso consapevolezza di sè stesso e lo aveva distrutto.
Vederlo in quello stato mi aveva fatto venire un groppo allo stomaco enorme e alla fine poterlo abbracciare aveva fatto bene ad entrambi.
Lui era il mio ragazzino e vedere quei bei occhi verdi sommersi dalle lacrime aveva fatto in modo che lo stringessi a me e che me ne prendessi cura.
Mi ero sorpreso che fosse stato lui a fare la prima mossa, a fare il primo passo verso di me, compiendo quel gesto che aveva spezzato il rapporto tenente-soldato che tentavo di spezzare da molti anni.
Era rimasto accoccolato a me per tutta la notte, tremando e singhiozzando ogni tanto fino a che non si era addormentato.
Io lo avevo stretto a me e avevo passato la mano tra i suoi capelli argentei tranquillizzandolo poco a poco fino a che non avevo sentito il suo respiro leggero e il suo corpo fermo.
Lo avevo osservato accarezzandoli la guancia di tanto in tanto chiedendomi come un ragazzo così bello, così buono potesse aver avuto un destino così infausto.
Alla fine mi addormentai anche io, senza nemmeno accorgermene.

La mattina dopo sentì Taehyung muoversi e sgusciare fuori dalla mia presa.
Lo sentì vestirsi e lo osservai.
Sapeva che ero sveglio, sentiva il mio sguardo bruciargli contro, ma sentivo un velo di imbarazzo da parte sua.
"Vengo con te" dissi infine, prima che uscisse.
Annuì e in pochi minuti fui pronto e uscimmo.

Era presto, stava sorgendo il sole, avevamo dormito poco alla fine, ma nessuno dei due sembrava particolarmente stanco.
Prima che mi presentasse a qualcuno mi presentai come un semplice amico.
Sorrisi a Taehyung e lui mi sorrise in imbarazzo, con un lieve strato di rosso sulle sue guance.
Lo aiutai con lo scarico di tutto il pesce.

Taehyung era veloce e instancabile.
Un lavoro che avrebbero dovuto fare diverse persone lo stava facendo lui.
Sembrava che portasse sempre qualcosa di estremamente leggero, mentre io mi stavo spaccando la schiena a tenere il suo ritmo.
Sapevo che era tutto grazie alle sue braccia e alle sue gambe robotiche, ma era sorprendente quanto spingesse bene.
Anche se una piccola cosa si rendeva utile e sembrava che lo rendesse felice conversare con le persone del posto aiutando anche a sistemare al mercato.
Ero fiero di lui, si era costruito una vita e ora sembrava essere felice.
Nonostante il crollo della notte scorsa sembrava che stesse bene, ma avrei voluto accertarmene.

"Quindi questo bel giovanotto chi è?" Chiese una anziana signora che stava servendo del pesce ad un cliente.
Taehyung era a fianco a lei che la stava aiutando con i clienti.
Lui non risposi e io lo guardai incuriosito.
"È forse la tua persona speciale Taehyungie?" Chiese con un piccolo sorriso.
Guardai il diretto interessato che teneva la testa bassa non permettendomi di guardare la sua espressione facciale.
Dannazione.

"Ho capito, siete ancora in quella fase".
Quale fase?
L'anziana signora ci aveva guardato con un dolce sorriso e prima che dicessi qualcosa, con la scusa che doveva prendere qualcosa vicino a me, mi aveva sussurrato delle parole all'orecchio.
"Piaci tantissimo a lui, muoviti a fare il primo passo" con il bastone mi aveva schiacciato il piede, facendomi tirare un mezzo ringhio e si era scusata dandomi una pacca sulla spalla, avvertendomi di nuovo con lo sguardo, tornando da Taehyung.
Nessuno mi aveva messo paura in vita mia, a parte Hyun, ma questa vecchietta avrebbe potuto uccidermi a colpi di bastone.
Dannazione.

Mi sedetti in un angolino massaggiandomi il piede per qualche attimo.
Non volevo crederci.
Insomma come poteva essere? La sua era sempre stata gratitudine...
Eppure, ricordo quel giorno, prima che scappasse...
Quando avevamo avuto quei preliminari.
Ricordo i suoi occhi brillassero di eccitazione, brillavano di felicità.
Ma era stata una cosa sessuale, avrei dovuto verificare? Dovevo vedere se l'anziana signora aveva ragione?
I suoi sguardi mi intimavano di darmi una mossa, così aiutai Taehyung con una cassa parecchio grossa.
Mi sorrise ancora in imbarazzo e io gli sorrisi semplicemente.

"Puoi andare ora, ci vediamo domani" disse la vecchia signora mentre suo marito ci raggiungeva e andava ad aiutarla.
Ci allontanammo e presi la mano del minore avvicinandolo a me.
Gli lasciai un bacio sulla fronte.
"Sei stato bravo oggi, piccolo" dissi a bassa voce, al suo orecchio.
Lo sentì deglutire rumorosamente tenendo lo sguardo basso, poi appoggió il viso sul mio petto e di nuovo mi sorpresi nel sentirlo abbracciarmi.
Ricambiai subito con un sorriso dolce che nacque subito sulle mie labbra.

Gli accarezzai capelli sentendolo subito rilassarsi sotto il mio tocco.
"Ti stanno bene i capelli così lunghi" dissi passando le dita tra le ciocche lunghe, mosse e argentee che arrivavano alle sue spalle.
"Lo pensa davvero... tenente...?"
Gli feci alzare il viso, facendo incontrare così i nostri sguardi.
"Jungkook, sono Jungkook.
Non serve che mi dai del lei..."

Lo vidi arrossire di nuovo, questa volta molto più intensamente e prima che potesse staccarsi da me gli presi il viso tra le mani congiungendo le nostre labbra.
Il minore sgranó gli occhi come mentre io socchiudevo i miei, muovendo lentamente le labbra sulle sue, morbide che avrei mordicchiato.

Avevo lo stomaco in subbuglio, cosa che non capitava da anni.

Pochi attimi dopo ricambió il bacio, molto impacciatamente mentre aveva appoggiato le mani sul mio petto stringendo la mia camicia tra le dita.
Gli morsi le labbra e lo sentì tremare e mugolare lievemente.
Quel bacio calmo e casto stava piacendo ad entrambi, così continuai finché non ebbi bisogno di riprendere fiato.
Non ebbi modo di dire alcuna parola che Taehyung era subito scappato via.

E si era assicurato di saltare su una casa per non permettermi di seguirlo.
Lo avevo visto allontanarsi mentre ero rimasto lì, come un palo.

Cazzo.

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