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𝚃𝚊𝚎𝚑𝚢𝚞𝚗𝚐 𝙿𝚘𝚟

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𝚃𝚊𝚎𝚑𝚢𝚞𝚗𝚐 𝙿𝚘𝚟

Passó solo qualche giorno dopo che mi fui sfogato con il tenente, mi vergognavo da morire ad averlo fatto ma mentre io morivo nella mia vergogna lui sembrava contento che avessi preso finalmente coscienza della mia umanità.

Non lo vedevo spesso, era occupato con il suo lavoro e con altre questioni che non conoscevo e mi sembrava davvero strano che adesso il tenente gestisse un locale tutto suo.
Lo vedevo ancora come una figura autoritaria, non un semplice civile che stava vivendo la sua vita.

Sospirai e guardai la ragazza accanto a me che mi stava abbracciando mentre dormiva.
La scorsa notte Hea aveva dormito con me e mi piaceva il suo affetto, che mi stesse così vicino.
Il tenente non aveva detto niente vedendoci dormire assieme, se il colonnello lo avesse scoperto, invece, mi avrebbe ucciso.
Poco ma sicuro.

Guardai la ragazza e sorrisi.
Quest'oggi sarebbe arrivata la sua ragazza, Eliza.
Ero curioso di conoscerla e speravo tanto che non si sarebbe schifata troppo a vedere il mio stato attuale.
Se non fosse stato per la ragazza accanto a me che mi teneva occupato ogni secondo della giornata sarei potuto seriamente impazzire.

Sospirai e sentì aprire la porta.
Era il tenente.
"Sveglia Hea, i tuoi arti sono pronti Taehyung" disse con un piccolo sorriso e io rimasi in silenzio, per qualche secondo sperando che non fosse un sogno.
"D-Davvero?" Balbettai con un sussurro e lui annuì.
"Hea...?" Sfregai la testa contro la sua ma non si sveglió.
Mi morsi il labbro e vidi il tenente venire e svegliarla lui.
"Cosa? Sono pronti? Ma Tae, è fantastico!" Disse la ragazza quando si sveglió un minimo per capire cosa stesse succedendo.
Lei ci disse che ci saremmo visti questa sera e io e il tenente rimanemmo a casa.

Mi posó sulla poltrona dopo avermi spogliato lasciandomi solo con l'intimo e mi sentì in imbarazzo, non sapevo per quale motivo.
Non era la prima volta che succedeva ma mi sentivo davvero inferiore davanti alla sua presenza.
Lui era un bellissimo uomo, mentre io ero una specie di spazzatura umana in confronto.

Prese una grossa valigetta e l'aprì davanti a me.
"Da dove vuoi che comincio?" Chiese indicandomi le braccia e le gambe di metallo.
Sembravano davvero qualcosa di molto diverso dalle precedenti che avevo visto.
La tecnologia aveva fatto progressi ed era logico che sarebbero state diverse.
"Come vuole lei..." dissi non sapendo davvero scegliere.

Annuì e quindi prese una delle due gambe e inizió a metterla mentre sentivo la mano sulla mia coscia.
Sembrava che sapesse cosa stesse facendo, non si trattava semplicemente di applicare il pezzo e ci volle quasi un quarto d'ora prima che passasse anche all'altro.

Rimasi in silenzio mentre cercavo di non concentrarmi sulla sua mano sulla mia coscia che finiva per toccare.
Avevo caldo e non capivo perchè.
Ero mezzo nudo del resto.
Sentivo anche qualcosa, nella mia intimità, come se in qualche modo stesse reagendo alla situazione, ma non riuscivo a capire.

Mi morsi il labbro nel vedere che si era avvicinato ancora per applicarmi il primo braccio.
Era così vicino, riuscivo a sentire il suo odore.
Era buono, piacevole e rilassante.
Socchiusi gli occhi e sentì che la sotto iniziavo ad essere decisamente umido, mi iniziava anche a fare male.
Che stava succedendo?

"Taehyung tutto ok?" Chiese alzando un sopraciglio.
Non lo sapevo, ma sapevo che avevo iniziato a sudare come un pazzo.
Il suo sguardo andó a posarsi sul mio corpo confuso e poi la sua espressione cambió.
Un piccolo ghigno era comparso sulle sue labbra.
"Ora ho capito".
Cos'aveva capito? E perchè era tornato a lavorare sul braccio senza darmi una spiegazione?

Chiusi gli occhi e cercai di fare dei respiri profondi per calmarmi mentre la sotto la situazione non accennava a migliorare.
Poco dopo passó all'altro braccio.

"Signore... cos'ha capito?" Chiese in un sussurro, alla fine non potendone più.
"Hai un erezione, sei eccitato" spiegó con calma ed è allora che mi vennero in mente le lezioni a scuola sull'educazione sessuale.
Abbassai lo sguardo e mi sentì un completo idiota.
Il tenente toccandomi mi aveva procurato quella erezione.

"Chiedo scusa... non so perchè stia succedendo..." dissi mordendomi forte il labbro.
"È così inappropriato..."
"Non devi scusarti di niente.
Sei nel pieno degli ormoni, è normale" dice con tono rassicurante.
Non era scusabile invece.
Lui era il mio tenente e non era possibile che fosse successo una cosa del genere.
Suo fratello mi avrebbe punito subito.

"Tenente?"
"Si?" Chiese alzando lo sguardo su di me.
"Mi punisca... non doveva succedere..." dissi abbassando lo sguardo non reggendo il suo.
Silenzio.
Il moro riprese a lavorare e io rimasi in attesa di una risposta che non arrivó.

"Finito" disse dopo un quarto d'ora sospirando.
"Prova a muoverti".
Annuì e provai ad alzarmi sentendomi davvero strano.
Quasi caddi sulle ginocchia ma prima di farlo lui mi prese e ci ritrovammo con i visi a pochi centimetri di distanza.
Sentì di nuovo caldo e abbassai lo sguardo.
"Mi scusi..." dissi di nuovo.
La prima volta che avevo avuto gli arti di metallo avevo fatto di tutto per adattarmi e questa volta avrei dovuto impegnarmi ancora di più.

Mi tirai su lentamente e cominciai a fare un passo la volta cercando ad adattarmi a quel metallo più leggero di quello precedente.
"È titanio.
È molto più resistente e leggero.
Ti troverai benissimo".
Era vero mi sentivo più leggero e oltre a provare a camminare provai e a prendere delle cose con le mani.
Non era affatto facile, ma era questione di allenamento e non smisi per tutto il giorno, volevo adeguarmi il prima possibile.

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