Prologo (Revisionato)

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Waterford, Irlanda

Quanti di voi hanno mai pensato almeno una volta nella vita, di fuggire da tutti e da tutto e ricominciare?
Beh io sì.
Era da diversi anni che ormai la mia testa proiettava questo incessante pensiero, che mi teneva sveglia di notte. Sapevo che era una scelta importante. Una di quelle scelte che non ti lasciavano tregua. Avevo ponderato a lungo sui pro e i contro, avevo riflettuto a lungo come facevo davanti a ogni situazione. E ogni volta arrivavo alla conclusione che non mi sentivo pronta, per compiere un simile gesto, ma poi era successo qualcosa. Qualcosa che mi aveva di nuovo destabilizzato e portato a ponderare bene su cosa volessi della mia vita. Se era giusto che dovessi continuare a limitarmi in quel modo la mia vita e il mio futuro. Se era giusto che il destino doveva continuamente regalarmi sempre e solo dolore.

Meritavo di più.

Meritavo pure io un po' di felicità.

E così avevo scelto di buttarmi, di ascoltare quel pensiero. Di scegliere per una volta me. Sebbene dentro me continuava a convivere quel dubbio.

Sarò capace di fare questo salto nel vuoto?

Non lo potevo sapere, ma ci avrei provato con tutta me stessa. Anche se avrei faticato ad accettare quel nuovo cambiamento. Non mi sarei arresa. No, questa volta non sarebbe successo.

Questa volta non avrei permesso al passato di rubarmi il futuro.

Forse sarebbe stato un salto nel vuoto, ma sentivo ora più che mai, che questa decisione andasse presa. Oramai, in questa casa che mi aveva visto crescere, ridere e piangere, sia dalla gioia e dalla rabbia, non mi ci sentivo più parte. Non mi ci sentivo più a mio agio.

«Erin sei pronta?», sussultai dallo spavento. Ero talmente presa dai ricordi, da non accorgermi di avere dietro di me Ronan.
Mi girai e lo abbracciai forte. Avevo bisogno di lui, come sempre d'altronde.
« Andrà tutto bene, tesoro» disse con tono dolce, accarezzandomi la schiena.
Mi staccai da lui e feci un bel respiro profondo, guardandolo dritto in quegli occhi azzurri come il cielo.
«Andrà bene perché ci sarai tu con me. La mia roccia. La mia famiglia» precisai.

Era la verità. Non gli sarò mai grata per tutto quello che aveva fatto e continuava a fare per me.
Da quando era entrato nella mia vita avevo iniziato a pensare che fosse il mio angelo custode.

Era l'unica delle poche persone che c'era sempre stato per me nonostante tutto.
L'unico che non mi ha mai giudicato o etichettato.
L'unico che mi ha protetto e sostenuto.

«Lo sai che non ti avrei mai lasciata sola.
Qualsiasi cosa ti succederà, sappi che ci sarò sempre per te» mi lasciò un delicato bacio sulla fronte e poi si allontanò da me.

Diedi un ultimo sguardo alla mia camera da letto e poi scesi le scale. Ad ogni gradino sentivo il cuore battere sempre più forte e veloce, sembrava che volesse uscirmi dal petto.
Me ne stavo andando davvero e non era un sogno.
Era la mia realtà.
Non avevo più niente che mi trattenesse qui.
Era arrivato per me il momento di spiegare le ali e riscrivere la mia vita.
Lontano da qui.
Forse mi andrà male.
Forse soffrirò di nuovo, ma questa volta proverò ad affrontare qualsiasi cosa che la vita porrà davanti al mio cammino, con forza e con coraggio. E poi non ero da sola in questa avventura, c'era Ronan accanto a me.

Certo non sarà facile, ma sperai che con il tempo la ferita che mi logorava, non sanguinasse più e con il tempo sarebbe rimasta solo una bella cicatrice, come promemoria di questo dolore e che un giorno si trasformerà in cenere.

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