Capitolo 15

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DECLAN


Lasciare Erin davanti a casa sua, è stato tremendamente difficile, non avrei voluto che finisse così tra di noi.

Ma io un passo avanti l'ho fatto, ora tocca a lei, capire se è pronta a farne uno, oppure perdermi.

Me ne sono andato via, senza guardarmi indietro, ammetto di non essermi comportato bene, avrei dovuto avere più tatto e aspettare come le avevo detto quella volta sul tetto.

E invece.

Non ci sono riuscito.

Questa voglia che ho di conoscere tutto di lei, non si placa, anzi, dopo ieri sera si è intensificata ancora di più.

Anche se all'inizio, quando si è avvicinata, non avrei mai pensato che mi baciasse.

Sorpreso, mi ero ritratto per un momento, non me lo sarei mai aspettato che avrebbe fatto la prima mossa e si sarebbe lasciata andare completamente.

Ma quando, ho visto che aveva indosso una semplice vestaglia, che lasciava scoperta gran parte del suo seno, il controllo è svanito in un baleno.

Ho provato a trattenermi, ma il suo corpo tentatore era una calamita per me, e poi, il profumo che emanava la sua pelle, una droga che avrei sniffato per tutta la vita, senza stancarmi.

Anche il mio amico ai piani bassi, la pensava come me, non ci è voluto molto prima che prendesse vita.

Quando i nostri corpi si sono uniti, ho perso la testa.

Completamente.

Non ho mai provato niente del genere, eravamo in perfetta sincronia, come se ci conoscessimo da tempo.

Sono rimasto stupito dalla nostra chimica.

Al mattino quando mi sono destato, pensavo di trovare il suo corpo morbido premuto al mio.

Pregustavo già di svegliarla con delle carezze lente, e poi, ammirarla mentre si contorcesse dal piacere.

E invece, quello che ho trovato è stato un letto vuoto.

La cosa che però mi ha fatto più male, è vederla rannicchiata su quel divano, in una posizione tremendamente scomoda.

E ammetto, che la cosa mi ha dato parecchio fastidio.

Per un attimo, mi sono chiesto se avessi sbagliato qualcosa con lei.

Se fossi stato troppo frettoloso.

Per non fare qualche scenata, ho preferito andarmene in bagno e farmi una doccia fredda per sbollire sia la rabbia e l'eccitazione alla vista delle sue cosce scoperte, visto che la vestaglia si era alzata parecchio.

Ho cercato di evitarla, ma quando mi ha chiesto che cosa avevo, non sono riuscito più a trattenermi, e sono esploso.

Ammetto che la mia reazione è stata eccessiva, non meritava di essere attaccata in quel modo e quando l'ho vista piangere, ho capito di aver esagerato, così l'ho stretta tra le mie braccia e le ho chiesto di aprirsi con me.

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