Mi risveglio di soprassalto urlando.
Non riesco a respirare, mi manca il fiato.
Mi tiro su e mi appoggio contro la tastiera del letto, il mio petto si abbassa e si rialza, porto la mano al cuore e cerco di calmarmi.
Chiudo gli occhi, inspiro ed espiro, inspiro ed espiro fino a quando sento il battito tornare alla normalità.
Apro gli occhi e mi accorgo di essere tutta sudata, sbatto le palpebre, cercando di fermare le lacrime che minacciano di uscire.«Basta non ce la faccio più», urlo singhiozzando, facendo uscire fuori tutto il mio rammarico.
«Non ce la faccio più», continuo, poi batto un pugno sul materasso.
«Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo», dico sfinita ed esausta da questa situazione.L'improvvisa suoneria del cellulare mi fa trasalire, mi volto verso il mobiletto, allungo una mano per prenderlo, e quando vedo chi è accetto la chiamata.
«Buongiorno Erin, come stai?», mi saluta Caitlin con tono euforico.
Tiro su con il naso, rimango in silenzio per qualche secondo, il cervello non vuole ancora connettersi.Sono spenta.
«Erin, ci sei?», la voce di Caitie ora ha assunto un tono preoccupato.«Erin, che hai?», continua imperterrita la ragazza.
Tossisco.«Ho avuto lo stesso incubo, e sono così esausta Caitie», butto fuori con fatica.
«Tesoro arrivo subito, okay?»
«Tranquilla, è solo un momento, e poi, come sempre passa».
«Ronan è con te?».
«No, è a lavoro, menomale. Sono stufa di farmi vedere in questo stato da lui.
Poverino, guarda che amica complicata che si ritrova», rido amara per smorzare la tensione che mi sta soffocando.
«Non dire così, lui ti vuole bene, mi preparo e arrivo, tu rilassati».
«Non sei obbligata a venire, non disturbarti. Come ti ho spiegato, è solo un momento».Ormai è così facile mentire a me stessa. Ripetermi che non ho bisogno di nessuno, ma è una grossa bugia. Tutti hanno bisogno di qualcuno. Di un abbraccio.
Soprattutto in questi momenti, è solo peggio stare da soli.
Ma la verità, è che non posso far entrare qualcun altro nel mio casino mentale.«Erin non farmi arrabbiare, sto arrivando. E mi fa piacere, sei mia amica, dannazione. E stai male, non ti lascio sola. Sei proprio una testona quando ti ci metti», mi risponde con un tono che non ammette repliche.
Scrollo la testa mi porto una mano alla bocca per smorzare un singulto.«È solo che...».
«Erin, non mi piace ripetere, e poi, sono già in bicicletta, quindi stai zitta. E poi mi devi raccontare quello che è accaduto tra te e Declan».
« Va bene, hai ragione te l'avevo promesso».
«Ecco brava, così mi piaci. A dopo tesoro», fa con tono più dolce.Stacco la chiamata e mi alzo dal letto, avvolta nella vestaglia e vado dritta in bagno.
Mi lavo i denti e poi, come da rituale, mi lavo la faccia con acqua fredda.
Come se potessi congelare tutti i pensieri che frullano e che non mi danno tregua.Ho paura che quell'ombra che mi perseguita non se andrà mai.
Mi asciugo il viso con un telo e poi scendo al piano di sotto, e mi dirigo verso la cucina.
Prendo un pentolino dalla credenza e lo riempio di acqua e lo metto sul fuoco.
Mentre il tè è in infusione, ripenso a quella notte, che in un certo senso, ha distrutto tutto.
Ha sgretolato quelle poche certezze che avevo.Come si può dimenticare?
Come si fa?
Il suono del campanello mi fa tornare alla realtà, mi incammino verso la porta e la apro, mi si para davanti il volto confuso e premuroso di Caitie e poi subito, vengo avvolta dalle sue braccia.
Sorrido mesta.«Entra che fa freddo, sto preparando il tè».
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Destini Incrociati
Chick-Lit☆DA REVISIONARE☆ La vita di Erin Rafferty non è mai stata semplice. Dopo che il destino le hai inflitto l'ennesima sofferenza, decide di lasciare con il suo migliore amico, la sua città d'origine. Trasferitesi a Salthill, nella contea di Galway, pr...