Capitolo 2 (Revisionato)

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Nero.
Tutto intorno a me era nero, quasi come il catrame, come la pece.
Non avevo idea di dove ero e istintivamente, provai ad aprire gli occhi per capirlo.
Mi trovavo davanti ad una porta rossa. Mi avvicinai e notai essere socchiusa. Ero incerta se entrare oppure no. Bussai per chiedere se c'era qualcuno, ma non ottenni risposta.

Così decisi di seguire l'istinto, spalancai la porta e appena entrai, mi guardai subito intorno, era tutto così sfocato, l'unica cosa che riuscivo a vedere bene era una divano anch'esso di colore rosso. Cercai di scorgere qualche dettaglio, ma non riconobbi niente che potesse aiutarmi a comprendere dove mi trovassi. E soprattutto perché mi trovassi proprio in quel posto.

E poi il mio sguardo si fissò su una scala a chiocciola. Pensai che forse al piano di sopra avrei trovato qualcuno.

Feci molta fatica a raggiungere le scale, il buio era molto pesante e mi rendeva difficile vedere dove andavo a sbattere. Iniziai a salire lentamente i gradini e quando riuscii ad arrivare al piano di sopra. Intravedi subito una porta anche questa di nuovo di colore rosso. Mi incamminai verso essa con il respiro che si fece ad ogni passo sempre più corto.

Bussai un paio di volte, ma nulla.
Solo silenzio intorno a me.
Ero immobile.

Non riuscivo a muovere le gambe, come se fossero piantante al suolo.
Ero nel panico totale, non sapevo che fare e il battito frenetico del mio cuore, non mi era molto d'aiuto.


Provai a fare dei respiri profondi per calmarmi e provare a ragionare sul da farsi.
Non so cosa ci poteva essere oltre questa porta.
Forse dovrei andarmene?

Sei arrivata fino qui,non fermarti ora!, mi sgridò una voce.

Così presa da un inaspettato coraggio, decisi di ascoltare quella voce e abbassai la maniglia. Appena misi piedi dentro a quella camera, venni subito inglobato nell'oscurità più fitta ed inquietante. E poi una luce improvvisa mi accecò e mi portò a indietreggiare.

Quando riaprii gli occhi mi accorsi che la stanza non era più al buio, ma era illuminata dalla luce che proveniva dalla luna.

Il mio sguardo viaggiò verso la finestra aperta così mi avvicinai per chiuderla, ma quello che vidi mi fece ghiacciare sul posto.

Mi portai una mano davanti alla bocca per smorzare un imminente urlo.

C'era una persona a terra e sembrava svenuta.

Stavo iniziando a sudare sia per la paura e sia per l'agitazione.

Poi, mi abbassai e cercai di controllargli il battito, che era ormai quasi lento da farmi dubitare che ci fosse ancora.
Lo scossi violentemente, ma niente.
Recuperai subito il telefono dalla tasca per chiamare i soccorsi, ma ad un tratto la figura della persona si fece più nitida.
Il cellulare mi scivolò dalle mani, sgretolandosi sul pavimento.

No.
Non poteva essere vero.
Quando mi soffermai ad osservare il suo viso rimasi completamente spiazzata.
Sorrideva.

Ma come poteva sorridere in punto di morte?

SPAZIO AUTRICE💫

Ciao a tutti!!
Che ne pensate del capitolo?
Devo ammettere che non è stato facile da scrivere.
Spero che vi sia piaciuto e che siate riusciti a immedisimarvi nella scena.
Alla prossima vi mando un bacio virtuale😘

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