Capitolo 4

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Entrando in ufficio leggermente illuminato, noto una donna che non pensavo di vedere, non qui per lo meno: Rosaleen.

È seduta dietro alla scrivania impegnata a digitare qualcosa sulla tastiera ma, viene molto presto interrotta dalla bionda al mio fianco.

«Eccoci qui Rosie, lei è Erin Rafferty, per il colloquio», esclama facendo sì che la donna ci presti attenzione togliendosi lentamente gli occhiali da vista.

In questo modo si ha una migliore visuale dei suoi begli occhi castani, i quali variano leggermente secondo le tonalità della luce a cui sono sottoposti.
A volte sembrano che hanno delle sfumature verdi e altre volte più dorate.
Inoltre, creano un bel contrasto con la pelle chiara incorniciata da una fluente chioma bruna e dei lineamenti fini e dolci.
È davvero una donna stupenda.

«Grazie Caitlin puoi andare», le dice la donna pacata, poi guarda me. «Accomodati Erin».
Prendo posto nella sedia davanti a lei, togliendomi di dosso la giacca, e appoggiandomela sopra le gambe. «Rosalee ma stai scherzando vero? Io non ci posso credere che tu non mi abbia detto niente», mi sfogo abbattuta da tutta questa faccenda, ma poi mi viene in mente una cosa.«Ronan lo sapeva?».
« Certo Erin, gli ho detto io di non dirti niente», mi spiega con un ghigno divertito.

Mi sta mica prendendo in giro?

Da quando quei due si divertono a nascondermi le cose?
Vedrai che quando arrivo a casa, sistemo anche quell'idiota di Ronan.

Non so più cosa pensare. Rosaleen McCarthy proprietaria di un pub?

«Perché non mi hai detto niente?», le chiedo in un sussurro.
Lei mi guarda confusa.«Tesoro, lo sapevi che lavoravo in un pub», poi vedendo la mia occhiata confusa.«Ho capito, ci sei rimasta perché pensavi che fossi una semplice cameriera vero?».

Beccata!

Annuisco imbarazzata. «Mi dispiace Rosie. Non volevo ecco... ».

Non mi fa finire che mi interrompe. «Erin va tutto bene, non ci siamo capite tutto qua.
La conosco quella faccia: credi di avermi ferito ad non aver pensato che potessi ricoprire questo ruolo?», mi domanda con quel suo tono dolce.
« Sì», le dico con voce flebile, poi si alza e mi viene vicino, prendendo entrambe le mie mani.«Ripeto va tutto bene, okay non sentirti così. Ti imbruttisci con questa faccia da funerale».
A questa affermazione scoppio a ridere e poi l'abbraccio forte.
Non so cosa avrei fatto in questi mesi senza questa fantastica donna.
Senza i suoi consigli e senza il suo supporto.

Rammento che la sera del primo giorno a Salthill, io e Ronan, siamo rimasti piacevolmente sorpresi, quando una donna ci ha dato il benvenuto nel villaggio, con una torta di mele, appena sfornata.

Iniziammo a parlare e ci raccontò che era vedova da tempo e non vedeva suo figlio da quasi due anni, se ne era andato di casa dopo un periodo non molto felice per la loro famiglia.
Non ci rivelò che cosa spinse questo ragazzo ad andarsene, anche perché quando vidi i suoi occhi rattristirsi a pensare a lui, cambiai subito argomento.
Ci disse che l'unica cosa che la teneva occupata era il suo lavoro.

Chissà perché non avevo mai pensato a lei come capo di un pub, il carisma e il carattere forte per ricoprire questo ruolo ce l'ha.
Mi ridesto dai miei pensieri quando sento la voce della donna chiamarmi.
« Erin... Tesoro tutto bene, ti sei imbambolata, di nuovo».

Purtroppo ho questa brutto vizio di estraniarmi dalla realtà, e pensare.

« Scusami», dico.«Sarai tu a farmi il colloquio?».
Lei scrolla la testa.«No, sarà il mio vice Eoin. Preparati perché anche se ho messo una bella parola su di te, mi ha detto apertamente che vuole conoscerti, vuole vedere se sei una ragazza così sveglia e di cui ci si può fidare», replica lasciandomi una carezza sul braccio. «Non preoccuparti è un brav'uomo, è solo un po' burbero».
Io annuisco poco convinta, mi sa che questo tizio, mi darà del filo da torcere al colloquio.

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