Capitolo 9

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Perché c'è anche lui?
Come conosce Rosaleen?
Tutte queste domande non mi danno pace.
Inoltre, ho notato che Caitlin non mi sembra sorpresa di vederlo qui, e anche questa cosa non riesco a capirla.

Sento Ronan discutere con Caitie animatamente, mentre Declan è lì, appoggiato allo stipite della porta in silenzio, ma lo so che mi sta guardando, ormai è come se lo percepissi il suo sguardo addosso.

Sto cercando di non incrociare le sue iridi perché so, che sarebbe la fine.

I nostri occhi sono come calamite attratte l'una dall'altra, che si cercano, si sfiorano, e qualche volta si respingono, ma quando entrano in contatto tutto il resto è come se sparisse.
Restiamo io e lui.

E infatti appena alzo la testa, tutto si ferma.
Siamo presi a contemplarci a vicenda come se fosse la prima volta.

«Ciao Erin», mi saluta Declan, e devo ammettere che anche la sua voce così graffiante mi era mancata.
Non riesco ancora a capire come faccia a essere sempre così rilassato e a suo agio, quando io vorrei solo scappare via.
«Ciao», gracchio alla fine con una certa fatica.

Devo mantenere la calma, anche se mi risulta difficile data l'intensità del suo sguardo, che mi fa per un attimo tremare le gambe, e non so se è per l'eccitazione di averlo davanti o forse perché quegli occhi sembrano che vogliono spogliarmi di ogni mio indumento e a questo pensiero mi sento avvampare, distolgo lo sguardo e lo punto sui nostri amici che ora ci fissano con la bocca spalancata, e poi sento Ronan bisbigliare a Caitie. «Secondo me stasera ci sarà da divertirci», a questa affermazione del mio migliore amico la bionda ride.

Quando sto per dirgliene quattro a entrambi, la voce di Rosaleen mi interrompe.
«Ragazzi cosa fate qui fuori, entrate su», mi prende la mano, dopo avermi salutato con un bel bacio sulla guancia, la tenerezza di questa donna non ha mai fine.
«Rosaleen posso sapere stasera con cosa ci delizierai a tavola», le chiede curioso Ronan.
«Lo vedrai», risponde strizzandogli un occhio, per poi accompagnarci verso il salotto, già apparecchiato con una bella tovaglia bianca, con ricami floreali.

Inarco il sopracciglio, quando conto sei posti.
E adesso chi sarà questa sesta persona?

E Declan come se mi avesse letto nella mente.«Chi è la sesta persona mamma?», le domanda, ma io non sento neanche la risposta della donna, mi sono bloccata, quando ho sentito la parola mamma.

Lui è il figlio che non vede da quasi due anni?
Sembra quasi tutto così surreale, non me lo sarei mai aspettato, è davvero piccolo il mondo.

Alterno lo sguardo da entrambi.«Lei è tua madre.... tu sei suo figlio?», balbetto ancora scossa a Declan.
« Si, perché non lo sapevi?», mi risponde il ragazzo con un sopracciglio alzato.
Scrollo la testa e continuando a fissarli, e quando intravedo, in effetti, una certa somiglianza, mi chiedo come è possibile che non l'avevo capito prima.

«Come mai te ne sei andato?», gli domanda diretto Ronan, e appena lo sento, gli tiro una gomitata, come a intimarlo di smetterla.
Declan si rabbuia.« Non credo che siano affari tuoi», mormora con tono decisamente infastidito.
«Scusami amico, era solo per fare due chiacchiere».

Poi, senza più degnare nessuno si siede al tavolo, prende una bottiglia di vino e se ne rovescia in un bicchiere.
«Mi dispiace, mio figlio è un tipo molto riservato, non è vero Caitie?».
«Già, non ama parlare molto di quel periodo», afferma Caitie, prima di andare a prendere il suo posto accanto a Declan.

Mi avvicino a Ronan.«Ma ti sembra il caso, di fare certe domande?», lo riprendo mantenendo un tono basso.
Lui fa spallucce.«Era solo per conoscersi».
Inarco un sopracciglio.«Davvero? Non è perché sei un pettegolo».
Lui sta per rispondermi, ma si ferma quando sente gli altri due ragazzi bisticciare.

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