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Jorge

Doveva essere una serata elettrica... o forse lo eravamo noi.

- Deve esser il vento - mormorò improvvisamente lei, cercando forse di trovare una soluzione a quelle continue scosse che sembravano travolgerci. 

- Sì, forse - gliela diedi vinta, sicuro di star facendo la cosa giusta. Alessia era una persona timida e sembrava anche difficile per lei lasciarsi completamente andare. Ricordavo ancora bene il terrore nel salire in auto e la continua diffidenza nei suoi confronti, ma non potevo neanche aspettarmi chissà cosa d'altro di diverso. 

Ci eravamo conosciuti solamente due sere prima, in maniera del tutto inusuale per me, come lo era lei. Non l'avevo mai vista al Gola prima di quella cena con dei vecchi amici. Ma non l'aveva vista io oppure era nuova? Non mi sarei stupito se entrambe le risposte fossero corrette; prima ero sentimentalmente occupato e mancavo dal ristorante da ormai qualche mese, preso troppo dagli allenamenti e da quella voglia irrefrenabile di vincere a ogni costo. La mia vita era fatta di paletti che continuavo a superare, eppure non avevo mai tregua e avevo un altro obiettivo da raggiungere. 

- Io... vado un secondo in bagno - la sentii mormorare, costringendomi a voltarmi mentre camminava lentamente e quasi impaurita verso la porta bianca che riportava la dicitura "toilette". Non l'aveva notato prima d'ora, ma anche nel fisico Alessia non aveva niente da ricrimare a molte altre; non era un gigante nè una modella, ma aveva una bellissimo punto vita stretto e dei bei fianchi proporzionati, mentre il sedere sembrava sodo e piccolo, ma non super alto da amante del fitness. 

- Allora chi è? - si avvicinò Mount, un altro suo compagno di squadra. Mason non era di tante parole, ma era un giovane dal grande cuore e dal grande occhio critico. 

- Ve l'ho detto, una conoscente - ricalcai nuovamente le parole di prima, vedendo il volto del mio compagno di squadra fare un guizzo. Mason era un ottimo osservatore e questo non voleva dire niente di buono.

- Sarà, ma ti piace - commentò, facendomi tremare da capo a piedi. Odiavo sentire quelle parole.

- Non la conosco nemmeno... mi piace come aspetto, sicuramente, ma per altro è ancora presto - risposi, vendendolo però non del tutto contento. Neanche mi ero accorto che prima, con Alessia, avevo parlato per tutto il tempo in italiano. La ragazza sembrava più a suo agio nella sua lingua madre a me mancava un poco parlarla. 

- Beh, sarà, ma eri elettrizzato prima.  Ed hai zittito anche Werner, cosa non da poco visto quanto è permaloso - scherzò Mason, facendomi ridere. Era stato naturale prendere le sue difese di fronte alle continue insistenze dell'amico, ma ero anche consapevole che non era capitato tante volte che mi schierassi così apertamente in difesa di qualcuno, ma Alessia era così terrorizzata che mi era venuto naturale.  

- E a proposito... ci ha messo gli occhi addosso. Quindi se da conoscente vuoi farla diventare amica e poi altro ti consiglio di farlo in fretta. L'ha già trovata su Instagram e probabilmente le sta già scrivendo - spifferò l'amico, facendomi strabuzzare gli occhi. Non potevo crederci. Werner non era mai stato così spavaldo e avevo paura che lo stesse facendo solamente per farmi un dispetto per come l'avevo zittito prima. Non c'era sempre quella rivalità tra loro, ma quando si parlava di conquiste... tutto cambiava. 

- Con tutte quelle che ci sono qui, proprio lei? - sbuffai spazientito, alzando gli occhi al cielo prima di controllare la porta del bagno. Non volevo che qualcuno la fermasse e cominciasse a tampinarla. 

- Beh potrei dire lo stesso di te. Forse ha visto la stessa cosa che hai notato tu, non lo so, non è molto il mio tipo, anche se sembra una ragazza molto dolce - provò a scandagliare il terreno l'amico, trovandomi però preparato. Non era la prima volta che accadeva e non mi facevo più fregare.

- Non lo so lei è... tutto ciò che mi manca. Non sapeva neanche chi ero prima che suo zio glielo dicesse e probabilmente non sa neanche chi sia la gente che è qui - ammisi, guardandomi nuovamente attorno. Non erano presenti solo calciatori, ma anche preparatori e staff vario, procuratori, qualche modella e qualche modello, forse avevo intravisto persino due cantanti famosi, ma Alessia forse non ne avrebbe riconosciuto neanche uno persa com'era nel suo mondo. 

Non mi era passato inosservato ciò che aveva detto; era scappata a Londra, e quell'informazione sembrava esser la chiave per la tristezza sempre presente nei suoi occhi.

- Beh io ti ho avvisato... e se veramente è così ingenua come dici, non farle male. Sappiamo tutti che non se lo merita - conclusa l'amico, facendomi rimanere di sasso. Sapevo perfettamente perché lo diceva; perché era già capitato e non una sola volta, ma due, e non avevo fatto male solamente alla donna che avevo precedentemente amato e ciò non sarei mai riuscito a perdonarmelo. Presi in mano il cellulare e subito aprii Instagram, andando sul mio compagno di squadra e cominciando a sbirciare le persone seguite, trovandola immediatamente; Alessia aveva una bellissima foto in primo piano e sorrideva come mai l'aveva vista prima. Sembrava completamente un'altra persona. Chissà cosa le era accaduto... Scacciai quei pensieri, anche se impossibile, e finalmente la vidi uscire dal bagno, ma qualcosa sembrava andare storto. 

Alessia camminava col volto basso, scuro, e con il labbro inferiore stretto tra i denti, le spalle nuovamente curve e chiuse. Era successo qualcosa, fu palese ai miei occhi, nonostante non la conoscessi. Istintivamente cominciai a camminare verso di lei, cercando di raggiungerla il prima possibile, inserendo nella tasca posteriore dei pantaloni il cellulare in modo da poter avere le mani libere.

- Ehy... tutto bene? - chiesi, scostando i capelli dal suo viso. Era completamente rossa in volto e continuava a mordere con forza il labbro, tanto da farlo sbiancare. Sembrava profondamente turbata, ma non riuscivo a capire perché.

- Avevi detto che potevamo andare via quando te lo chiedevo, giusto? - domandò con voce tremante, quasi rotta, facendo aumentare la mia preoccupazione e il mio disagio. Era stata via forse dieci minuti, cosa mai era accaduto in quel poco lasso di tempo? Werner aveva fatto qualche cazzata?

- Sì, certo - confermai, sentendo una voglia irrefrenabile di sfiorarle il volto con i pollici, trattenendomi a stento. Volevo toccare quella pelle all'apparenza fresca e liscia, non priva di qualche imperfezione che andava ad abbellirla e renderla sempre più naturale. Gli occhi leggermente arrossati di Alessia furono sui miei e mi bucarono per quanto intensamente mi stavano guardando. Non respirai neanche mentre attendevo la sua decisione, conscio di fare qualsiasi cosa lei avesse desiderato in quel momento. 

- Allora andiamo per favore - domandò, ancora con dolcezza, chiedendolo con la gentilezza che sembrava caratterizzarla. Era un grido d'aiuto quello, non una semplice richiesta. Non ci fu bisogno di altre parole, annuii col capo e allungai nuovamente il braccio, trovando la mia mano nuovamente impegnata e intrecciata con la sua e subito mi feci largo tra la folla e le persone che ci guardavano straniti, chiedendosi sottovoce perché stavo abbandonando la festa dopo così poco tempo, ma non mi importava. Ora volevo solamente portare Alessia fuori e farmi dire che cosa le fosse successo per farla cambiare in quel poco tempo, volevo capire da cosa era dovuto quel cambiamento repentino e improvviso. 

Con foga aprii la porta, posando una mano sulla sua schiena magra per accompagnarla fuori, chiudendola dopo il suo passaggio e quando rialzai lo sguardo trovai il suo volto a pochi centimetri dal mio, il respiro caldo della ragazza che stuzzicava il mio collo e i suoi occhi che continuavano a scrutare in profondità, forse alla ricerca della mia anima. 

Me: e siamo ancora a Jorge! I due stanno cominciando a conoscersi,  anche se continuano a nascondere qualcosa... avete idea di cosa?? Inoltre Alessia sembra veramente molto turbata, chissà cosa è successo!!
Comunque qualche proposta:
Vi andrebbe se a fine capitolo mettessi i prestavolti dei personaggi? Potrei incominciare da Jorginho (che male non fa rifarci gli occhi) per poi continuare. Fatemi sapere!
Inoltre questa settimana pensavo di pubblicare tre volte, se a voi va bene! Fatemi sapere se preferite 2 o 3 aggiornamenti ❤❤

Elena

About Last Night || Jorginho Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora