Alessia
Persi un battito e poi due e tre e poi il mio cuore smise di respirare nel sentirlo così vicino. La sua mano sulla mia schiena mi aveva fatto tremare, ma era stato sentire il suo petto marmoreo a contatto col mio seno più morbido che mi aveva fatto spezzare il fiato e cominciato a far venire le farfalle nello stomaco. Instintivamente andai a posare un braccio vicino al suo collo, venendo invasa dal suo calore. Cosa mi stava succedendo? Perché ero così agitata? Perché volevo avvicinarmi ancora di più? E magari farlo senza vestiti...
- Scusami - mi scusai quando gli pestai i piedi, facendolo però ridere. Ed era quel maledetto sorriso a fregarmi; era così sincero e aperto, a trentadue denti, e a dir poco perfetto.
- Non preoccuparti - sussurrò lui al mio orecchio, facendomi tremare. Mi sentivo una ragazzina alle prese con la prima cotta, cosa che avevo già superato ampliamente grazie ad Andrea. Era stato lui il primo e l'unico ragazzo che avevo avuto e non era finita bene. Anzi, era stato ciò che mi aveva portato a lasciare per sempre l'Italia e trasferirmi altrove. Perché tutto sapeva di lui, anche le più piccole cose.
Continuammo a ballare, petto contro petto e schiena contro petto, e lentamente cominciai a sciogliermi, sentendo il ritmo e tornando a ballare come era solita fare. Jorge era un ballerino perfetto e molto rispettoso, non si avvicinava mai troppo e le sue mani non erano pesanti o troppo curiose, anche se quando toccava la mia pelle questa prendeva fuoco. Come potevo resistergli ancora? Ogni volta che tornavamo faccia a faccia, ogni volta che incrociavo i suoi occhi e guardavo le sue labbra avevo voglia di rompere quella distanza e baciarlo.
Perchè secondo me baciava bene e volevo scoprirlo.
Eravamo fuoco e tutti e due sembravano indecisi sul dal farsi mentre i nostri corpi sembravano volerci spingere verso una direzione molto chiara.
- Ti va se ci fermiamo e beviamo un attimo? - propose lui, facendomi fare di sì con il capo. Afferrai la sua mano e la strinsi, impaurita dalla possibilità di perdermi o rimanere indietro, e lentamente cominciammo a tornare al privè ancora vuoto.
- Tutti gli altri sono ancora giù?- chiesi, afferrando il bicchiere di birra e portandolo alle labbra, facendo una faccia tutt'altro che soddisfatta. Non mi piaceva quella bevanda, ma era l'unica cosa che poteva dissetarmi quindi continuai a berla.
- Penso di sì, si staranno divertendo. Jenny non sembra male - cominciò lui la discussione. Avevo notato che entrambi erano scomparsi per qualche attimo e sapevo bene che potevo fidarmi di Jenny anzi, le avrei dato la mia stessa vita in mano, sapendo che fosse in ottime mani. Per questo non mi ero preoccupata, anche continuavo a chiedermi cosa mai si fossero detti. Speravo che almeno non avesse fatto qualche casino.
- è una brava ragazza e la mia migliore amica, vuole solo il mio bene. E divertirsi - aggiunsi, ridendo e portando alle labbra il bicchiere, bevendo un altro sorso e facendo l'ennesima smorfia che fece ridere Jorge.
- Non ti piace la birra - disse, trovando il mio cenno di assenso. Era così facile notarlo? Abbastanza. L'idea che quei ragazzi potessero berla solo una volta alla settimana e solamente un bicchiere doveva essere per loro abbastanza devastante. Era qualcosa di molto ristrittivo, ma avevo fin da subito immaginato quanto dure potessero essere le regole in un campionato del genere.
- A te invece vedo che non dispiace - dissi, notando che aveva già trangugiato mezzo boccale. In quel locale faceva caldo, fin troppo, e questo portava a bere velocemente tutto, ma questo voleva dire che aumentavano le possibilità di esser brilli.
- No ed è anche troppo poca - rispose lui, facendomi sorridere. Poteva immaginarlo e non poteva biasimarlo. Bere una birra era più del semplice bere qualcosa, ma era un rito di compagnia che non poteva mancare in ragazzi così giovani. Era lo stare insieme e sparare qualche stronzata, ballare in maniera scoordinata e ridere fino a che la pancia non faceva male. Bevvi un terzo sorso, prima di dare un'occhiata alla pista.
- Jenny e Mason sembrano intendersela bene - commentai nel vedere i due ballare molto vicini e strusciarsi in maniera tutt'altro che pura. Sembravano una bomba di passione e sprigionavano sesso da tutti i pori; nel modo in cui si guardavano e anche quello in cui si toccavano. Forse a Jorge sarebbe piaciuta più una persona così, più libera e meno indecisa. Lo osservai da sotto le ciglia, notando che però sembrava rilassato e tranquillo e non sembrava patire in maniera particolare quella mia continua reticenza ad avvicinarci.
- Jorge - lo chiamai, vedendolo immediatamente scattare. Ancora quegli occhi su di me, talmente forti da far impallidire qualsiasi altra cosa. Non era semplicemente bello, ma era qualcosa di più. Sicuramente era particolare con quel fisico tanto magro, quando muscoloso, e poi il volto, dal sorriso ampio e aperto, gli occhi dal taglio lungo.
- Si è fatto tardi e domani devo incominciare presto... ti scoccia se vado? - domandai, sentendomi morire. Subito notai il suo sorriso spegnersi, e come dargli torto? Gli stavo rovinando anche l'unica serata libera che aveva.
- Prendo una metro o un taxi, non preoccuparti e anzi, grazie per i biglietti e per la bella serata... è stata divertente - aggiunsi subito, alzandomi e afferrando la borsetta e il cellulare, scrivendo velocemente un messaggio a Jenny dicendole che sarei tornata a casa. Non volevo rovinare la serata anche a lei, soprattutto perché sembrava in buona compagna e poi lei sapeva cavarsela molto meglio di me.
- Non dire stupidaggini, ti accompagno senza problemi - mi fece rimanere a bocca aperta lui, poggiando il bicchiere con ancora della birra sul tavolino e avvicinandosi a me, posando una mano sulla mia schiena in maniera gentile. Ed eccola ancora, la scossa, quella che mi aveva fatto dannare solamente una sera prima. E questa volta non c'era la scusa del vento, ma eravamo noi che sprigionavamo elettricità da tutti i pori.
- Sicuro? -
- Sicuro - rispose lui, cominciando a incamminarsi verso l'uscita.
Tornammo al ristorante e salii in auto, sentendo ancora una volta tutta la potenza di quella vettura sotto il sellino. Ero meno rigida questa volta, non perché avessi meno paura, ma perché sapevo bene quanto Jorge fosse accorto e tranquillo alla guida.
Parlammo tutto il tempo; come prima cosa lo ringraziai per il video, dicendogli che non me lo aspettavo proprio. Ed effettivamente quella era la verità. E poi mi feci raccontare qualcosa sulla partita, come l'aveva vissuta. Scoprii che Jorge era un perfezionista e che era anche molto autocritico verso di sè. Forse per questo era arrivato tanto in alto, ma comunque mi chiesi a quanto aveva rinunciato per farlo. Certo ora guadagnava un sacco di soldi anche solo respirando, ma per arrivare a quei livello c'era voluto impegno e tempo, oltre che talento. E lo sapevo bene.
Jorge parcheggiò la macchina sotto casa e la spense, carezzando il volante con gentilezza. Aveva dita lunghe e sottili, come la sua intera figura e anche per questo si differenziava dagli altri.
- Grazie per la serata, veramente è stata stupenda... - cominciai a dire, notando però una macchia rossa sulla sua camicia bianca.
- Ma è sangue? - domandai, preoccupata andando a sfiorarlo ad altezza petto e, ancora una volta, rimasti stupida dalla tonicità di quel corpo. Jorge subito si guardò la macchia e poi anche addosso, cercando la fonte di quel pasticcio. Subito andai a guardarmi le dita, notando che dove avevo mangiato le pellicine ora era rosso e con una goccia di sangue secco. Merda ero anche riuscita a macchiargli la camicia.
- Devo esser stata io, ma ho un metodo infallibile per eliminare ogni macchia fino a che è fresca. Se sali giuro che la faccio sparire - dissi, non pensando affatto a ciò che avevo appena detto. Se dovevo lavare la macchia voleva dire o fargli togliere la camicia oppure stargli nuovamente molto, molto vicino. E non sapevo se avrei potuto resistere ancora.
- Va bene... se non disturbo - disse lui, sorpreso quanto me da quella proposta. L'avevo fatta senza pensarci, a dir la verità, ma ora non potevo di certo rimangiarmi tutto! Scossi il capo, sentendo i capelli frustrarmi le spalle prima di uscire dalla vettura, aspettandolo prima di aprirgli il portone di casa.
Me: mi sarebbe piaciuto pubblicare prima ma ho avuto casini a lavoro... anche di ferragosto! Comunque ecco il capitolo!! Jorge salirà da Alessia e tra i due c'è sicuramente scintilla... succederà qualcosa?
Per il resto buon ferragosto a tutti ❤❤ mangiate tanto mi raccomando!!
Inoltre vi ricordo di votare il capitolo e di lasciarmi un commentino se vi va ❤
Ci rivediamo domani con il seguito;)
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About Last Night || Jorginho
RomanceFF su Jorginho <3 Alessia è emigrata a Londra in cerca di fortuna e per scappare da un passato pesante. Approdata nella grande città ormai da mesi, continua a lavorare nel ristorante italiano dello zio, ma i grandi sogni cominciano a sgretolarsi...