Jorge
Alla fine il viaggio in auto fu molto imbarazzante. Mason e Jenny continuavano a parlare tra loro, anche animatamente, mentre io e Alessia rimanevamo in religioso silenzio. Tra i quattro sembravano noi due quelli che si erano imbucati e sapevo bene anche perché; Alessia era veramente tanto timida e non sembrava dare confidenza molto facilmente. Ancora mi chiedevo cosa avessi di diverso per riuscire a guadagnare quello spiraglio dentro una corazza di duro metallo.
Parcheggiai e scendemmo, Mason e Jenny già l'uno vicino all'altro che continuavano a parlottare finemente mentre io e Alessia rimanemmo a qualche metro di distanza. Ci sfioravamo, ma non osavamo fare di più.
- Ti dispiace se stiamo con la squadra? - domandai, imapurito dalla sua risposta. Avevo visto come aveva reagito alla festa di Giroud, come si era nascosta dagli occhi indiscreti dei miei compagni di squadra e non volevo che succedesse quello ancora una volta. Volevo che Alessia fosse a suo agio, che riuscisse ad esprimere tutta se stessa e che tirasse fuori quel lato del carattere che ancora mi nascondeva.
- No e poi è giusto che festeggi insieme ai tuoi compagni, è stata una partita tosta - rispose lei, stringendosi nelle spalle per qualche secondo prima di rilassarsi. Dovevano solamente rompere il ghiaccio e poi tutto sarebbe stato in discesa, lo sapevo bene. Mi avvicinai ulteriormente a lei e sfiorai il palmo della sua mano, solleticandolo con le dita prima di afferrarle il polso con dolcezza, bloccandola.
- Hey... sei bellissima questa sera, veramente, e sono contento che tu sia venuta. Sono contento di rivederti - mormorai a un soffio dal suo viso, perdendomi in quegli occhi verde bottiglia e contando persino le minuscole efelidi che macchiavano il suo naso, parte della guancia e la fronte. Tutte particolarità che non aveva nascosto, lasciando la sua pelle a nudo. Alessia arrossì fino alla punta dei capelli e abbassò lo sguardo solamente per un secondo prima di tornare a guardarmi, facendomi vacillare. Quanto volevo baciare quelle labbra rosee e all'apparenza morbide? Troppo. Chiamavano, mi pregavano di toccarle, ma sapevo che non potevo se lei prima non mi avesse dato il permesso. Perché baciarla senza che lei volesse avrebbe voluto dire allontanarla per sempre.
- Grazie a te, mi fa piacere rivederti e passare un altro pò di tempo insieme... - rispose a bassa voce, quasi intimorita che qualcuno potesse ascoltarci. Alessia sembrava voler mantenere segreta quell'attrazione e non potevo che esserne felice. Odiavo le ostentazioni e quella smania di far sapere a tutti tutto e Alessia sembrava del mio stesso avviso e si poteva anche vedere dal suo account Instagram; c'erano foto semplici e anche un pò datate ormai.
- E non sei niente male anche te - sussurrò infine, alzando il lato destro delle labbra in un sorriso malandrino di chi stava facendo una furbata e di chi aveva parlato troppo. Notai il suo sguardo finire sulle mie labbra e anche lei sembrava bramarle tanto quanto io bramavo le sue, ma non fece quel passo in avanti che avrebbe azzerato le distanze, ma anzi si tirò indietro. Dopotutto che mi aspettavo? Così in mezzo alla gente, era sicuramente troppo. Un mezzo coro da stadio cominciò ad alzarsi dal ristorante.
- Andiamo? Ti stanno chiamando - chiese lei, facendomi immediatamente annuire. Ancora vicini, senza però sfiorarci, camminammo fino al ristorante e appena misi dentro piede i miei compagni e i rispettivi amici e compagne cominciarono ad applaudire. Certo, chi altro si sarebbe preso la responsabilità di sbagliare il tiro che ci avrebbe permesso di vincere? Ben pochi, per questo lasciavano sempre fare a me, per quel sangue freddo che si presentava solamente in quelle occasioni. Anche perché solitamente avevo il sangue caldo e bollente da bravo italo-brasiliano.
- Jorgi! - urlò Mason, facendomi cenno di andare da loro. Lui e Jenny si erano già seduti al loro posto e sembravano andare molto d'accordo, anche se non sapevo quanto effettivamente quella ragazza fosse interessata al carattere del mio compagno piuttosto che al suo conto in banca. Jenny sembrava la solita ragazza che ci fermava ovunque e che cercava di finire nelle nostre grazie, niente a che vedere con la sua amica. Sfiorai la mano di Alessia e sentii le sue dita stringersi dolcemente alle mie mentre mi seguiva mesta. A volte mi chiedevo se mai quella ragazza si fosse arrabbiata perché a vederla così sembrava a dir poco impossibile.
Ci sedemmo a tavola e ben presto cominciarono ad arrivare le prime portare mentre il vociare aumentava. Tutti sembravano elettrizzati e felici di come era finita la partita e nesssuno sembrava voler ripensare a cosa aveva fatto di bene e cosa no. A volte mi rendevo conto di essere troppo fissato e troppo quadrato, troppo incentrato sul calcio. Era stato proprio quello sport che amavo a darmi tutto, ma era stato sempre lui a togliermi molte cose. Forse troppe. Speravo di non fare lo stesso errore.
- Allora Alessia, da quanto tempo sei qui a Londra? - domandò Werner, che improvvisamente aveva cambiato posto con Giroud, piazzandosi davanti a noi. Ero stato talmente assorto da Alessia che neanche me ne ero accorto, ma ora la cosa mi innervosiva e mi infastidiva non poco. Perché non poteva smetterla? Non capiva che non c'era niente da fare? Eppure aveva avuto diverse non risposte che andavano a confermare la non voglia di Alessia di conoscerlo.
- Un annetto e qualche mese ormai - rispose semplicemente, cominciando a sbocconcellare il cibo che aveva davanti. Quel ristorante era uno dei migliori in circolazione, ma il cibo che servivano era tipicamente inglese e per un italiano non era il massimo!
- Ah beh dai non poco! Parli molto bene, complimenti... - continuò Werner, mangiando con voracità. Era uno di quei ragazzi che mangiavano in due secondi, quasi avesse paura che qualcuno potesse rubare ciò che aveva nel piatto. Lo vidi guardarmi, gli occhi azzurri stavano nascondendo qualcosa che mi piaceva pochissimo. Werner si bagnò le labbra e poi tornò a guardare Alessia, che stava continuando a mangiucchiare qualcosa.
- Sembra che hai imparato molto bene la lingua... fatta tanta pratica? - domandò, facendo irrigidire tutti coloro che lo ascoltarono. E ancora una volta l'aveva fatto apposta. Alessia al mio fianco si era bloccata e giurai di aver intravisto i suoi occhi diventare umidi. Con forza portai le mani ai bordi del tavolo e stavo quasi per alzarmi quando una voce tranquilla mi fermò: Jenny, al mio fianco, si era un poco sporta e stava guardando con occhi di fuoco il tedesco.
- Sicuramente ha imparato la buona educazione... cosa che tu ancora non hai fatto nonostante sia qua da anni - lo rimbeccò, facendo rimanere tutti di sasso. Ecco perché quelle due stavano insieme e ora capivo perchè sembravano esser così affiatate. Ringraziai la bionda con uno sguardo complice e carezzai il gomito di Alessia, che sembrò tornare a suo agio alla risposta dell'amica mentre Werner, rosso in volto e imbarazzato come poche volte prima d'ora, ora guardava solamente il piatto.
- Vado un secondo in bagno - mormorai, alzandomi dalla sedia e cominciando a incamminarmi verso i servizi. Entrai e mi bagnai i polsi visto che mi sentito accaldato di fianco a quella bellissima ragazza. Non dovevo neanche andare realmente in bagno, ma avevo bisogno di tornare a respirare; se veramente avrei passato l'intera serata di fianco ad Alessia sarei impazzito. Lavai il viso prima di asciugarlo con delle salviettine profumate e uscire nuovamente, pronto a un secondo round con Alessia e a un terzo con Werner. Almeno con quest'ultimo avevo sempre vinto.
- Non così in fretta campione, prima dobbiamo parlare - disse una voce alla mia sinistra, facendomi ghiacciare. Jenny era poggiata contro il muro, una suola posata sul muro e lo sguardo fisso verso di me, gli occhi nocciola che mi scrutavano troppo intensamente. E ora cosa voleva questa?
Me: la serata sta prendendo inizio! Werner sta esagerando, ma Jenny l'ha messo in riga! Anche se ora è pronta per una chiacchierata con Jorge! Cosa gli dirà mai?
Lo scoprirete solo venerdì! Ma manca pochissimo ❤ vi ricordo di commentare e votare per aiutarmi ❤❤ a venerdì!!
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About Last Night || Jorginho
RomanceFF su Jorginho <3 Alessia è emigrata a Londra in cerca di fortuna e per scappare da un passato pesante. Approdata nella grande città ormai da mesi, continua a lavorare nel ristorante italiano dello zio, ma i grandi sogni cominciano a sgretolarsi...