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Alessia

- Scusami fammi capire una cosa... tu vai alla partita e soprattutto al dopo partita... conciata così? - domandò Jenny, squadrandomi da capo a piedi per niente impressionata dalla scelta di abbigliamento. Avevo pensato di mettere un paio di jeans e una t-shirt blu, per ricordare i colori del Chelsea.

- Sì perché? - domandai, guardandomi allo specchio. Avevo lasciato i capelli legati nella coda e avevo solamente messo un poco di mascara sulle ciglia. Fortunatamente il mio viso era più riposato e le occhiaie erano un pochino sparite. Jenny mi si avvicinò e posò le mani sulle mie spalle, guardandomi dall'alto verso il basso.

- Perché vedrai Jorginho. Uno strafigo d'eccezione che ha pure gusto nel vestirsi e lo fa bene. Potresti impegnarti una volta tanto - protestò lei, facendomi rimanere abbastanza di merda. Mi riportò alle parole di quelle due ragazze che mi avevano etichettato con uno solo sguardo, dandomi della straccioni per il solo modo di vestire. Non avevo poi così tanti soldi, questo era vero, ma anche se li avessi avuti non mi sarei mai sempre vestita benissimo. Non faceva parte di me.

- Ma mi ha visto così e non sembrava così dispiaciuto... - protestai, trovando l'ennesima occhiata della mia amica, che si tuffò dentro l'armadio. La vidi cominciare a cercare e rovistare, mettendo ovviamente in disordine ciò che avevo sistemato solo quella mattina. Alla fine però sembrò soddisfatta. Tra le mani aveva un paio di jeans più stretti rispetto a quelli che avevo indosso e anche di un colore più chiaro, e poi aveva in mano una camicetta nera e leggera e con lo scollo a barca che lasciava le spalle scoperte.

- No Jenny penso sia troppo - protestai vedendola sbuffare subito.

- Non è vero! È carina ma non troppo elegante. E sta bene coi capelli legati, ti mette in risalto le spalle magre - cercò di convincermi lei. Sbuffai e rimasi ancora indecisa, continuando a guardare ciò che avevo messo e ciò che lei proponeva. Non volevo strafare...

- Almeno provalo, poi se non ti convince torni con la tua triste maglia blu - cercò di convincermi lei, facendomi sbuffare. Tolsi tutto e in fretta, vedendo le lancette dell'orologio quasi correre. Non volevo arrivare in ritardo. Indossai i pantaloni e li fermai con una cintura marrone prima di infilare la camicetta notando che fosse anche un pó corta e, oltre alle spalle, lasciava scoperta anche un filo di pancia.

- Penso sia troppo - commentai guardandomi allo specchio. Non volevo risultare una persona che in verità non ero.

- Penso tu sia una strafiga invece. Non è niente di ricercato, ma è qualcosa di carino e fresco. Ti fidi di me? - chiese Jenny, facendomi stringere il labbro inferiore tra i denti. Sì mi fidavo di lei, ma non su queste cose.

- Solo per questa volta. E mi porto dietro la mia maglia - gliela diedi vinta per una volta. Effettivamente mi ero vista bene allo specchio, i pantaloni fasciavano bene e la camicetta non mi ingolfava,  ma neanche sembrava qualcosa di troppo ricercato.

- Ora vieni un attimo qui, un ultimo tocco e giuro che partiamo - disse lei, tirando fuori dalla borsetta una boccetta scusa. Eyeliner. Me lo metteva sempre ogni volta che uscivamo, anche perché io non ero assolutamente in grado di farlo mentre Jenny sapeva fare una bella striscia sottile sottile che terminava in una codina elegante. Questo glielo lasciai fare, conscia che avrebbe solamente dato più profondità al mio sguardo e sapendo che non avrebbe esagerato come una mega riga da pin-up.

Partimmo da casa in anticipo, ma preferivo così visto che non sapevo se avremmo trovato coda in biglietteria  e non volevo perdermi neanche un secondo di gioco. Mio padre sarebbe stato contento di me visto che mai mi ero interessata al suo sport preferito.

Prendemmo la metro e camminammo a lungo visto che avevamo sbagliato l'uscita, ma alla fine riuscimmo a vedere lo stadio. Era qualcosa di enorme e un sacco di gente si stava dirigendo verso di esso.

- Mi giuri che non mi stai prendendo in giro? - chiese Jenny una volta messe in fila per la biglietteria. Non sapevo se prenderla come un'offesa.

- Giuro... e perché mai dovrei farlo? - chiesi, continuando ad avanzare lentamente. Non sapevo quanta gente potesse contenere quello stadio, ma avevo quasi il sentore che sarebbe stato completamente pieno. Cominciavo a sentire un po di eccitazione per tutto quello e mi continuavo a chiedere come sarebbe stato una volta dentro. A dir la verità speravo che qualcuno ci accompagnasse ai nostri posti perché non sapevo dove andare.

Finalmente arrivammo alla fine e una ragazza bionda e dai tratti tipicamente inglesi ci sorrise cordiale, chiedendoci cosa volevamo. La gola mi si seccó prima di parlare.

- Dovrei avere due biglietti da parte - cominciai, sentendo la calca dietro di me. La gente spingeva impaziente e mi faceva strano dire che uno dei giocatori aveva chiamato per mettermi via dei posti.

- Sì, il suo nome? - domandò in inglese posh,  cominciando a digitare qualcosa sul PC.

- Alessia, del ristorante Gola... - dissi, vedendola stabuzzare gli occhi. La vidi squadrarmi per qualche attimo prima di annuire e chiamare una sua collega, che subito si avvicinò al vetro, sorridente. Era vestita in maniera diversa rispetto alla ragazza e sul cartellino aveva scritto "Manager".

- Signorina Alessia! Prego, voi e la vostra amica potete seguirmi - disse in modo affabile, prendendo qualcosa da uno dei cassetti prima di uscire dalla cabina e cominciare e camminare spedita.

- Ma allora avevi ragione! - disse eccitata Jenny, facendomi sollevare gli occhi al cielo. Certo che era cosi!!

Seguimmo la donna in silenzio, cominciando a sentire i vari cori da stadio sollevarsi. C'era un'atmosfera elettrica.

- Jorginho ci ha aveva detto del vostro arrivo e vi ha riservato dei posti in tribuna - cominciò a spiegare la manager, continuando a camminare veloce. Superammo diverse porte e alla fine uscimmo allo scoperto. Intorno a noi c'era la bolgia di persone che continuavano ad urlare e accalcarsi, bandiere che volevano, cori che si confondevano. Lì dove eravamo noi era però tutto più tranquillo: la gente era vestita in giacca e cravatta, o comunque era vestita bene, e tutti avevano un cartellino appeso al collo.

- Eccoci arrivati, i vostri posti sono quei due là - cominciò a spiegare lei, indicando con l'indice due poltroncine blu dall'aspetto molto comodo.

- Inoltre qui vi lascio i pass, in modo che possiate avere accesso a diversi servizi - spiegò ancora, dandoci due cartoncini plastificati con scritto in caratteri cubitali "Pass". Subito Jinny se lo mise al collo, rigirandolo tra le mani come se fosse oro.

- Inoltre per lei Alessia, Jorginho ci ha dato qualche indicazione. Una persona dello staff verrà presto a spiegarle tutto. Spero che vi troviate bene e che vi possiate godere la partita! - salutò la donna prima di girarsi e scomparire in ben che non si dica.

Jenny andò immediatamente al suo posto, battendo le mani in maniera eccitata. La seguii lentamente, continuando a guardarmi intorno e non credendo ancora a ciò che stava accadendo. Ero lì insieme a famiglie e manager. Io. Mi sedetti appena in tempo: i giocatori avevano appena cominciato ad entrare in campo.

Me: sorpresa per Alessia! Secondo voi Jorge cosa ha preparato? Rimanete sintonizzati perché la serata è appena iniziata e ne vedremo delle belle! Ci saranno diversi fuochi... bollenti di passione, gelosia e rabbia! Per scoprirlo vi basterà attendere venerdì, quando pubblicherò il nuovo capitolo dalla parte di Alessia, dove si scoprirà la sorpresina... mi raccomando scrivetemi cosa pensate che sia e, se volete aiutarmi, ricordatevi di votare ❤
Ah e una domanda! A chi piacciono le drammi? Beh, se la risposta è sì potreste essere accontentate presto...

About Last Night || Jorginho Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora