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La mattina dopo c'è molta agitazione in mensa. A quanto pare, intorno alle tre del mattino, è stato localizzato un drago etiope ai margini del campo; Percy ed io eravamo talmente sfiniti che il chiasso non ci ha svegliati

I confini magici lo hanno tenuto alla larga, ma il mostro si aggira per le colline, alla ricerca di eventuali punti deboli nelle nostre difese, e non è sembrato ansioso di andarsene finché Lee Fletcher della casa di Apollo non si è lanciato al suo inseguimento con un paio dei suoi fratelli

Solo dopo qualche dozzina di frecce incastratesi fra gli interstizi della corazza, ha recepito il messaggio e si è ritirato

Lee: è ancora là fuori -ci avverte durante gli annunci -venti frecce sulla groppa e siamo riusciti solo a farlo arrabbiare. Quella bestiaccia era lunga più di dieci metri ed era tutta verde. Gli occhi... -rabbrividisce e la sua paura mi fa capire quanto fossero terribili

Chirone: sei stato bravo, Lee -interviene dandogli delle pacche su una spalla -restiamo tutti all'erta, ma calmi. Non è la prima volta

Quintus: signorsì -risponde stando seduto al tavolo del direttore -e succederà di nuovo. Sempre più spesso

I ragazzi del campo mormorano, in fin dei conti sono tutti a conoscenza della situazione: Luke e il suo esercito di mostri stanno progettando un'invasione del campo. La maggior parte di noi se lo aspetta entro l'estate, ma nessuno sa né come né quando.

Il nostro numero esiguo non ci aiuta molto, siamo solo un'ottantina. Da quanto mi hanno detto, tre anni prima erano più di cento: alcuni ragazzi sono morti, altri si sono uniti a Luke e altri ancora sono semplicemente scomparsi

Quintus: un'ottima ragione per proseguire con i nostri giochi di guerra -continua con uno scintillio negli occhi -vedremo come ve la caverete questa sera

Chirone: certo... ma basta annunci. Ringraziamo gli dei per il pasto e mangiamo -alza il calice -agli dei!

Solleviamo tutti il calice e ripetiamo l'invocazione come ormai di rito, dopodiché io, Percy e Tyson portiamo i nostri piatti al braciere di bronzo e rovesciamo una porzione di cibo nelle fiamme

Io: Poseidone -esclamo per poi abbassare notevolmente la voce -vorrei tornare a casa, stare con te e aiutarti, permettimi di farlo. Ti chiedo solo questo, papà

Torno al nostro tavolo insieme ai miei due fratelli e, quando si inizia a mangiare, Chirone e Grover vengono a trovarci. Grover ha gli occhi appannati e la maglietta al rovescio, la tristezza e lo sconforto che sento sono forti mentre fa scivolare il piatto sul tavolo e si lascia cadere accanto a Percy facendo agitare Tyson

Tyson: io... ehm... vado a pulire i pesci pony -si allontana con il suo passo pesante, lasciando la colazione a metà mentre Chirone cerca di sorridere, probabilmente vuole sembrare rassicurante, ma io so la verità e non è buona

Chirone: allora, gemelli del mare, come avete dormito?

Percy: ehm, bene

Io: il solito -faccio spallucce

Chirone: ho portato Grover -aggiunge -ho pensato che voi tre aveste.. ah, delle faccende da discutere. Ora se volete scusarmi, devo mandare qualche messaggio-Iride. Ci vediamo più tardi

Lancia a Grover un'occhiata significativa, quindi trotta via dal padiglione e mio fratello ci guarda confuso

Percy: di cosa stava parlando? -domanda a Grover che sta masticando le sue uova

No ho bisogno dei miei poteri per capire che è distratto, perché stacca con un morso anche i rebbi della forchetta e manda giù pure quelli

Grover: vuole che voi due mi convinciate -borbotta, proprio ora qualcuno si infila sulla panca accanto a me e di fronte a Percy: Annabeth

Io sono la figlia prediletta {Libro 2}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora