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Decidiamo di accamparci qui, in questa stanza enorme. Percy trova dei pezzi di legno in giro e accende un fuoco. Le ombre si mettono a danzare fra le colonne che si levano attorno a noi come alberi

A: Luke aveva qualcosa di strano -mormora attizzando il fuoco con il coltello -avete notato come si comportava?

Percy: a me è sembrato contentissimo -osserva -come se avesse appena trascorso una bella giornata a torturare eroi

A: non è vero! Aveva qualcosa di strano. Sembrava... nervoso.

Io: ho avvertito anch'io un certo nervosismo ma credo fosse perché aveva bisogno di attraversare l'arena di Anteo

A: no, c'era dell'altro. Ha detto ai suoi mostri di risparmiarmi. Voleva dirmi qualcosa

Percy: probabilmente: "ciao, Annabeth! Siediti qui con me a guardare mentre faccio a pezzi i tuoi amici. Sarà divertente!"

A: sei impossibile -brontola rinfoderando il coltello e guardando Rachel -allora, da che parte andiamo adesso, grande guru?

Rachel non risponde subito. È diventata più silenziosa dopo l'arena e avverto la sua paura e preoccupazione. Ora, ogni volta che Annabeth fa un commento sarcastico, quasi non si prende la briga di rispondere. Ha annerito la punta di un bastone sul fuoco e si è messa a disegnare delle figure sul pavimento, immagini dei mostri che abbiamo visto. Con pochi tratti, rende i lineamenti di una dracena alla perfezione

Rachel: troveremo la strada. Grazie alla traccia luminosa sul pavimento

A: la stessa che ci ha fatti finire in trappola?

Percy: lasciala stare, dai -interviene -sta facendo del suo meglio

A: il fuoco si sta abbassando. Vado a cercare altri pezzi di legno mentre voi parlate di strategia -dice alzandosi e allontanandosi impettita verso le tenebre

Rachel disegna un'altra figura con il bastone: Anteo fatto di cenere appeso alle catene

Percy: Annabeth di solito non è così. Non so che le sia preso -sia io che Rachel inarchiamo le sopracciglia

Rachel: sicuro di non saperlo?

Percy: che vuoi dire?

Io: oh lascia stare, si sa che sei un idiota -ridacchio alzandomi e battendo una mano sulla spalla della rossa, regalandole un sorriso quando si volta verso di me

Rachel: i maschi -mormora -sono proprio ciechi

Percy: ehi, non prendetevela anche voi con me, adesso! Senti, mi dispiace di averti coinvolta in questa storia -mi allontano dai due senza più ascoltare

Nonostante sia stanca, non riuscirò a dormire perciò tanto vale che giri un po'. Esco dalla stanza prendendo un corridoio a sinistra e giro un po' a caso fino a quando una figura scura mi si para davanti, figura che riconosco grazie alla luce della mia torcia

Io: Vanthre, che piacere rivederti -gli sorrido e lui fa lo stesso tenendo le mani in tasca

Vanthre: Nélida. Ti ho osservata nell'arena, sei stata brava

Io: me la sono cavata -faccio spallucce sedendomi, piegando le gambe di poco e appoggiandomi con la schiena alla parete -come mai qui da me?

Il ragazzo mi si siede accanto guardando la parete davanti a noi facendomi tornare in mente le parole di Apollo nella lettera: "stai lontano da Andre e Vanthre"

Vanthre: così, mi andava di parlarti e finalmente sei sola. Quindi sono venuto

Io: posso farti una domanda? -lui annuisce -Dedalo.. credi ci aiuterà?

Io sono la figlia prediletta {Libro 2}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora