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Le dracene ci scortano lungo il tunnel, con Kelli e il gigante alle nostre spalle, per prevenire eventuali fughe. Nessuno sembra preoccuparsi che possiamo scappare in avanti, dopotutto è lì che ci stanno portando

Ancora prima di poter vedere la grande porta di bronzo, alta più o meno tre metri e con uno stemma sopra, due spade incrociate, avverto la presenza di tantissimi mostri e umani

Dracena 1: oh, ssssssì -dice la donna-serpente alla mia sinistra -avrete molto sssuccessso con il nossstro ossspite

Non mi era mai capitato di guardare una dracena da vicino prima d'ora: il volto sarebbe bello, se non fosse per la lingua biforcuta e gli occhi gialli, da rettile. Indossa un'armatura di bronzo che le arriva fino in vita. Sotto, al posto delle gambe, ci sono due massicce code di serpente, screziate di bronzo e di verde. Si sposta per metà strisciando e per metà camminando, come su degli sci fatti di carne e sangue

Percy: chi è il vostro ospite? -chiede. Lei sibila quella che potrebbe essere una risata

Dracena: oh, lo vedrai. Andrete d'accordisssimo. Sssiete fratelli, dopotutto

Io: siamo cosa? -intervengo aggrottando le sopracciglia

Il gigante ci oltrepassa e apre la porta con ancora la mano sul colletto di Annabeth, dopodiché afferra anche me

Lestrigone: voi due restate qui

Io: ehi! -protesto ma il mostro è grande il doppio di me e ci ha già confiscato le armi. Kelli ride con ancora le unghie sul collo di Rachel

Kelli: va', Percy. Facci divertire. Noi ti aspettiamo qui con le tue amiche, tanto per essere sicuri che ti comporterai bene

Percy: mi dispiace. Ti tirerò fuori di qui -dice guardando Rachel e lei annuisce, per quanto le sia possibile con un demone che le stringe la gola

Rachel: sarebbe gentile da parte tua -le dracene lo incalzano con la punta del giavellotto e lui varca la soglia, ritrovandosi nella pista di un'arena

I mostri fanno appena qualche passo in avanti per permettersi di vedere a loro volta e in questo modo possiamo guardare anche noi

Non è un'arena gigante ma è abbastanza spaziosa considerando che si trova sottoterra. La pista è circolare, grande a sufficienza per percorrerne il perimetro in macchina. Al centro c'è un combattimento in corso: un gigante contro un centauro. Quest'ultimo sembra in preda al panico. Galoppa intorno al nemico, armato di spada e scudo, mentre il gigante brandisce un giavellotto grosso quanto un palo del telefono

Il pubblico esulta. La prima fila di posti è a quattro metri da terra. Delle semplici panche di pietra costeggiano il contorno dell'arena, e sono tutte occupate. Ci sono giganti, dracene, semidei, telchini ed esseri mai visti, demoni con le ali da pipistrello e creature che sembrano per metà umane e per metà... uccelli, rettili, insetti, mammiferi. Non riesco a riconoscerli

E poi ci sono i teschi. L'arena ne è piena. Contornano il bordo delle gradinate, pile di quasi un metro ornano i gradini fra le panche. Sogghignano sulle picche issate in fondo agli spalti e pendono dal soffitto appesi a delle catene, come orrendi candelabri. Alcuni sembrano molto antichi, nient'altro che delle ossa sbiancate. Altri sono molto più freschi

In mezzo a tutto questo, a fare bella mostra di sé sulla tribuna principale, c'è qualcosa che per me non ha alcun senso: uno stendardo verde con il tridente di Poseidone nel mezzo. Sopra lo stendardo, seduto al posto d'onore, c'è Luke

Indossa i pantaloni di una tuta mimetica, una maglietta bianca e un pettorale di bronzo. Noto anche che non ha la sua spada. Seduto al suo fianco c'è il gigante più enorme che abbia mai visto, molto più grande di quello che sta combattendo contro il centauro nella pista. Sarà alto quattro metri, come minimo, ed è così grosso da occupare tre posti. Indossa solo un perizoma, come un lottatore di sumo. La pelle è rosso scuro, solcata di onde blu tatuate

Io sono la figlia prediletta {Libro 2}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora