Tu.

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Alessandro's pov.

Aprivo di scatto gli occhi quando, nel cuore del buio pesto della mia camera, della mia casa e di tutto ciò che potevo vedere dalla finestra, il silenzio viene interrotto dal rumore forte e chiaro di un messaggio.

Quella quiete notturna che avevo costruito dopo ore passate a provare a dormire si era interrotta ed ero molto preoccupato. Il mio primo pensiero andava a mio fratello, che era fuori per lavoro e, magari, aveva bisogno di qualcosa o chissà cosa gli era capitato.

I miei pensieri avevano breve tempo e, nel brevissimo lasso di tempo che avevo impiegato a togliere le coperte e a prendere il telefono dal comodino, diventavano sempre più chiari.

Sullo schermo del mio telefono bloccato c'era una notifica di Facebook...Dio, se pensano di rompermi con i giochi online anche di notte li mando a quel paese..

Ma no, non era così. "Margherita Raimo ti ha inviato un messaggio."

La parte di me che ancora era tra le braccia di Morfeo, pur se minima, si svegliava di soprassalto, terrorizzata da ciò che avrebbe potuto scrivermi.

Leggevo velocemente, con un pò di ansia e perplessità che aumentano a mano a mano che i miei occhi corrono lungo la barriera divisoria di ogni parola. Lei...Lei...Che cosa aveva? Perchè io non potevo essere con lei? E questa storia mi ammazzava, mi allargava la ferita già esistente.

Lei aveva sognato un abbraccio sulla piattaforma di una qualsiasi stazione, lei aveva visto quel che io vorrei vivere davvero ma aveva percepito una sensazione completamente sbagliata.

Mi aveva visto andar via, in quell'incubo durato una vita, e io mi sentivo in colpa della mia azione sconosciuta, vista solo in un sogno, come se potessi fare qualcosa per cambiare quello che lei aveva visto. Non c'era nulla che io avrei potuto fare per calmare le sue lacrime, per sentire quel calore di una persona che sta bene solo con la mia presenza e che ha avuto il potere di cambiare ogni mio pensiero e di rivolgerlo positivamente.

La lacrima più fredda mi avvolgeva la guancia, quando leggevo quel che era dei suoi sogni, dei suoi ideali e avevo provato ad immaginarli anche io: "So che arriverà Natale e il mio regalo da scartare non sarai tu."

Quella frase o similare per i miei occhi bagnati e per il mio volto sbiancato era troppo e, purtroppo, non potevo far altro che rispondere.

Era online, era qui, per modo di dire e, come lei era stata sincera con me, dovevo farlo anche io.

"Piccola, non pensare di avermi disturbato o cose simili perchè io per te ci sono sempre, anche alle tre di notte. Cosa farei per cancellarti tutte le cose tristi e avverare ogni tuo desiderio.

Siamo stati scelti per questa vita e, dunque, la meritiamo e sappiamo affrontarla ma, con noi, è stata più difficile; io e te siamo gli amici più "amici" che conosco, ma siamo diventati come un fratello e una sorella ed è davvero così, lo siamo davvero. Ma, di solito, questi ultimi sono vicini; noi no. Noi siamo lontanissimi, siamo spezzati in due, siamo avvolti da questa coltre di nubi che sovrastano i nostri cieli. Magari da me piove o nevica, mentre tu sei baciata dal sole e dal velo celeste sulla testa; magari tu vai ad un liceo sbagliato per te e dovresti cambiare, mentre io adesso mi sento meglio; magari tu pensi che io possa lasciarti andare, da un momento all'altro; di sicuro, io penso la stessa cosa. Io sono intimorito al'idea che tu possa trovare di meglio, proprio come lo sei tu. Siamo troppo distanti, siamo troppo uniti per tollerare questa situazione, io e te siamo troppo. Il mondo è stato ingiusto; avrebbe potuto lasciare i miei genitori nella loro città, vicina alla tua, o tu saresti potuta essere qua, a qualche kilometro da me, ma non è andata così. Non possiamo fondare le nostre giornate su tutti questi "magari" ma pensare a qualcosa di costruttivo che faccia vederci. Mi fa male sapere che tra un mese esatto è Natale e tu non sarai qua, a fare l'albero o il presepe, tutto quel che vuoi. MI fa male sapere che qualcuno, che non sono io, ti sveglierà a cuscinate e ti dirà che è capodanno, che è arrivato un nuovo anno e tu penserai: "Un nuovo schifo, t'assicuro." ma non lo dirai mai, perchè ancora ci speri. Ci speri ancora che io e te possiamo vivere diversamente questa situazione. E, come ci speri tu, ci spero anche io. Non sei sola, siamo in due in questo inferno e ci vedremo e ti stringerò, come ora sto massacrando questo cuscino. Abbracciane uno anche tu, sono là. Sono io. Sono qui. E tu con me."

Mar's pov.

I miei occhi non avevano voglia di chiudersi, nè le mie mani di lasciare quel telefono, l'unico contatto con Ale. Starà dormendo?

Oh no, aveva visualizzato. Eccolo, per fortuna..E Non mi resta che aspettare le parole del mio unico salvatore...Aspettare una speranza, una voglia di combattere che sembra morta, ormai, dentro di me...

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