Primo giorno.

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La campanella sembrava impazzita ed io iniziavo ad agitarmi.

Avanzavo rapidamente verso la porta di quel nuovo istituto, che avrebbe dovuto accogliermi per i prossimi cinque anni della mia esistenza.

Non che mi sembrassero lunghi, ma li prevedevo intensi e difficili.

Tra le aule, cercavo la mia.

'1A Liceo Scientifico."

Ero arrivata. Nella classe c'erano già delle persone, dietro di me due compagne che conoscevo.

Loro si erano immediatamente sedute vicine, ed io?

Appoggiando il mio materiale sul banco successivo, prendevo posto al lato balcone, perché amavo guardare fuori, anche se non era giusto farlo in classe.

Mi guardavo intorno; qualche volto era già noto, qualcuno mai visto.

La classe si era riempita di aria di vergogna, di tensione tanto forte da respirarla e sentirla tra le narici.

Sentivo il mio volto prendere fuoco, quando una ragazza si era seduta accanto a me. Allora, a prima vista, ero abbastanza simpatica.

Scorreva l'appello e quasi mi vergognavo a rispondere al mio nome. Mi sentivo troppo osservata, secondo il mio parere.

Le tre ore di quella giornata sembravano volare, neanche le avevo sentite.

Di tanto in tanto, il mio pensiero andava ad Alessandro. Se la stava cavando? Ne ero più che certa, ma ero comunque preoccupata. La mia classe era davvero simpatica. Nonostante la scarsa conoscenza anzi, direi rara, c'era già il chiacchiericcio di chi aveva voglia di conoscersi per stringere un'amicizia forte e solida. La mia voglia di farmi accettare in questo nuovo contesto era altissima. Era una nuova chance della mia vita; tutto era cambiato. Di me non riconoscevo nulla. Certo, ero diventata più grande,tanto da essere seduta in quei banchi. Vedevo, ovunque, dei cambiamenti. Ma davvero avrei avuto delle modifiche?  Ma qualche pezzo di me era restato lo stesso, quello insieme ad Alessandro.

Alessandro...Alessandro...e lui come stava?

Nel frattempo, mi avvicinavo a tutti, quando ci era concesso. Avevo deciso di fondare io i gruppi della classe sui social network, era un modo per unirsi.

Dopo esserci scambiati i numeri di telefono, sembravamo tutti più calmi e a nostro agio. Troppo tardi!

La prima giornata di lezione era finita, dovevamo tornare a casa e rivederci il lunedì successivo.

Commenti?

La mia compagna di banco ero sicura sarebbe diventata una mia grande amica, si vedeva da come avevamo iniziato a parlare con confidenza.

Poi avevo conosciuto un ragazzo, direi molto alto rispetto a me, che mi sembrava davvero molto gentile e premuroso.

Le mie due compagne che conoscevo prima avevano iniziato a legare con delle ragazze all'ultima fila, con cui avevo parlato anche io.

Questi, comunque, erano i presupposti per i miei nuovi cinque anni.

Appena uscita dalla scuola, la mia mente torna da Alessandro e gli scrivevo subito un messaggio.

"Hei Ale, come stai? A me è andato tutto abbastanza bene, tu? Ti ho pensato tantissimo, dimmi presto come è andata. Tanto già ti amano tutti."

Cinque minuti dopo..

"Ciao Cucciola..."

"Alee!"

"Beh..."

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