Manchi tu.

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Ogni minima cellula del mio corpo sembrava spingermi nella stazione a cercare un treno per Napoli e poi per Milano. Nonostante tutta la voglia di correre da lui, la parte razionale di me entrò in gioco. Come avrei fatto? Senza soldi, sola e minorenne. I miei genitori si sarebbero preoccupati troppo e già lo erano abbastanza date le mie condizioni.

Pensai ad Ale, si sarebbe arrabbiato sicuramente. Pensai a me, un pò impaurita. E pensai che sarebbe stato meglio andare per la mia strada, a scuola. Quell'edificio era ancora più brutto e diffcile da solcare. Le sue porte mi avrebbero condotto in un luogo dove avrei dovuto fingere che andasse tutto bene e che fossi felice. Entrata in classe, con ancora Ale tra le orecchie e nel cuore, presi posto e mi augurai di non ricevere domande su questo argomento cruciale. Anche in questa parola lui c'era, cruciALE. Non smettevo di pensarlo, di toccare quel telefono che non dava segni di novità. Le ore scolastiche passarono; per me non c'era stato l'intervallo. Non volevo uscire da quelle mura per far vedere a tutti la mia sofferenza. Optai per il mio banco, tentando di recuperare qualcosa della lezione, alla quale avevo partecipato solo fisicamente. Non ci avevo capito nulla, non avevo seguito e neanche mi andava. Volevo solo pensare ad Ale e al suo stato fisico e morale.. Volevo Ale!

Passarono 4 giorni, io non avevo più studiato molto, mangiavo pochissimo e piangevo, tanto quanto fossero grandi i miei preoccupazione e dolore.

Quei 4 giorni mi videro triste, spenta..Mancavo alla mia vita quotidiana, ero assente dai pensieri miei e delle persone accanto a me. Mamma mi stava vicino, in tutti i modi. Mi aiutava a ripetere le lezioni, a fare gli scritti. Lei c'era e fu un miracolo. Senza il suo sostegno sarei stata peggio. Le notti scorrevano e diventavano lividi sul mio volto. Le occhiaie non mi davano tregua e non si schiarivano neanche con quelle poche ore di sonno.

Avevo da poco cenato, prendendo un paio di bocconi di carne e quattro patatine fritte, quando il mio cellulare suonò. Chi poteva essere? Ormai tutti avevano perso le speranze nel calmarmi, non mi contattava più nessuno. Forse qualcuno si voleva interessare a me? Non mi restava che scoprirlo...

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