Sostegno.

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"Mi dispiace Alessandro, non posso. Domani ho una verifica e devo ripetere per bene."

Mi aveva chiamato per nome ed aveva rifiutato il contatto con me; doveva essere capitato sicuramente qualcosa. Non mi sarei arreso così.

"Piccola, per piacere, ho bisogno di parlarti, non lasciarmi così."

Aveva visualizzato e già da dieci minuti aspettavo la sua risposta, invano.

Mi preoccupavo, forse, troppo...

Aveva scelto una scuola importante, che la doveva per forza impegnare a lungo, per la quale doveva necessariamente usare tutte le sue energie per rendere al meglio. Ma c'era qualcosa che non mi convinceva: avevo qualche sospetto, ma mi auguravo non fosse ciò che pensavo.

Avevo paura per lei. Segretamente, avevo contattato una sua amica di classe di cui lei mi aveva parlato e, dopo vari convenevoli, mi aveva garantito che, secondo il suo parere e secondo il suo comportamento in classe, non c'era stata nessuna modifica sostanziale nella vita della mia cucciola, nulla che dovesse preoccuparmi. E invece, io ero preoccupato. Ero molto teso e non mi ero fidato particolarmente delle parole di quella ragazza. D'altronde, neanche la conoscevo. Sapevo il suo nome e null'altro e non avevo la certezza delle sue parole. E se mi avesse mentito? Se fosse successo davvero qualcosa? E perché non mi aveva detto nulla?

Stavo per impazzire, nel senso letterale della parola. Il cuore matto, il cervello oppresso da un forte dolore, che non mi abbandonava da ore...

Ore, ore di sonno che nessuno mi avrebbe più ridato. Ore, da quando la mia piccola era sparita. E la mia ansia aumentata, e la mia preoccupazione era divenuta terrore. E i miei occhi erano rossi, erano rabbiosi e nessuno lo sapeva. Ero solo in questo subbuglio di ansie, paure, cosa era rimasto di me? Dopo quella notte, passata on ad aspettarla, non sapevo più cosa pensare.

Questa mia ansia si doveva pur giustificare, non ritenevo possibile tale comportamento.

8.03 mattino successivo.

Sono solo in classe; oggi dovevo entrare alle ore 9 e me n'ero completamente dimenticato. La notte insonne si faceva sentire. E la mia rabbia anche, quasi aumentava con lo scorrere dei minuti senza lei.

Il cellulare suonava ed io mi precipitavo, nel reale senso della parola a prenderlo.

"Ale, mi dispiace. Sono una stupida. Mi dispiace, sono un casino. Non ti merito, non merito le tue ansie per me. Non merito tutte le tue preoccupazioni; avrei bisogno di saperti felice e non preoccupato per me. Sai, da quando sei entrato nella mia vita è stato come aprire le tende ad una finestra soleggiata. Tutti i tuoi riflessi luminosi mi colpiscono, sempre più fortemente e dolcemente. Tutti i tuoi abbracci, immaginari o reali, tutto il nostro paesaggio di vita, meraviglioso. Ho solo questa di parola: meraviglioso.

Ma è come se io, per quella finestra, non avessi gli occhiali da sole. I tuoi raggi mi fanno troppo male, mi ammazzano perché, troppe volte, sono infinitamente lontani. Siamo troppo lontani ed io, tutta questa distanza, non la sopporto più. Se fossi qui, con me, sarebbe tutto più bello, più facile. Ma questa vita non mi è mai appartenuta, non sono mai stata per le cose facili. Mentre tu eri online ad aspettarmi, io ero a piangere dinanzi alla nostra chat. Piangevo, senza fine, mentre ti immaginavo preoccupato per me. Ti chiederai, di sicuro, perché non mi sono decisa a contattarti. Mi faceva troppo male, troppo male la ferita della nostra distanza. Perdonami per tutto, questo succede perché non so più frenare il mio bene per te. Spero potrai perdonarmi, cucciola."

La mia fortuna era essere solo in classe; mi sarei vergognato di questa mia condizione. Una singolare lacrima si abbatteva sul mio viso ed avevo una sola spiegazione. Lei aveva avuto il coraggio di dirmi quello che prova, quello che sta vivendo. E ciò non è solo per lei; ha saputo leggere nei miei pensieri, perché è lo stesso anche per me. Siamo due, due anime in conflitto d'amore così. E io? Glielo posso dire tutto questo? Ho paura...Ma lei non ne ha avuta. Lei di me si fida ed ha bisogno di me come sostegno, non come ennesimo lamento.

Sarà il mio segreto, adesso ci sono io per te, cucciola.

...

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