Illusione o...?

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Ma quando la solita parte negativa di me aveva preso il sopravvento su ogni speranza di risentirlo, mi accorsi che era notte fonda e che sarei dovuta andare a dormire, anche perché mi aspettavano cinque lunghe e noiose ore di scuola l'indomani.

Quella notte mi tormentai, perché non rispondeva più?

Mi ero davvero illusa, avevo creato un mondo che non sarebbe mai potuto esistere, tranne che nella mia fantasia.

Assorta da questi pensieri così tristi, mi addomentai con il cellulare tra le mani e con il cuscino inzuppato di tristezza, per poi rannichiarmi su me stessa.

Mi risvegliai la mattina dopo; un gran mal di testa si era impossessato del mio cervello, fasciando ogni mio nervo. Lunghe e tenebrose occhiaie avevano deciso di abitare sul mio viso, che feci sparire con un pò di trucco.

E gli occhi lucidi? Quelli come li avrei coperti? In quel momento mi resi conto di quanto avessi potuto illudermi con quel "Ti aspetto." e con la sua risposta.

Mi sistemai e feci colazione, meditando su quel pò di felicità ricevuta.

Mentre ero per strada, con le mie amate e mai stancabili cuffie nelle orecchie, il cellulare si illuminò.

Erano le 8.03 ed io ero in ritardo, ma poco mi importava. Mi fermai a leggere ed il colore dei miei occhi venne influenzato dall'emozione..

"Scusami, ti ho fatto aspettare davvero troppo! Comunque per Milano quando vuoi, sarebbe perfetto nel prossimo weekend, i primi di Marzo. Ma altrimenti chiedimi e ti dirò altro. Come stai? Un bacione♡"

Ero del tutto allibita..Si era scusato con me, mi aveva detto quando avrei potuto scartare in ritardo il mio regalo di Natale e mi aveva messo un cuore..Okkei, l'ultima cosa notata era un po' da bimba. Emozionarsi per un cuore..e cercai di essere razionale.

Ma cavolo, quello era il messaggio del mio idolo..

Non ero mai stata così felice e, con le mani tremanti ancora, risposi:

"Hei Ale, ma io ti aspetterò sempre,non devi scusarti. Per me va benissimo, ci vediamo il 1 Marzo allora. Devo solo chiedere conferma ai miei genitori, ci spero tanto. Se ti va, possiamo continuare a parlare, ma non voglio darti fastidio."

La sua risposta arrivò in pochi secondi, giusto il tempo per far suonare la mia prima campanella..

"Per favore, non dirmi più che disturbi. Mi sembri una brava ragazza e poi ho sempre piacere di parlare con le mie fan. Adesso entro a scuola, a dopo♡"

E, solo allora, mi accorsi di aver mancato un cuore al mio messaggio.

"Buona scuola, idolo. Grazie di tutto! A dopo♡"

E poi staccai il cellulare ed entrai in quel carcere che tutti dicevano insegnasse a vivere e comportarsi.

Io pensavo che a vivere me l'avesse insegnato lui, il mio piccolo ma grande amore. Ale.

Le cinque noiose ore passarono e mi sentì sollevata alla notizia di poter accendere di nuovo il mio telefono.

Ecco il trillo di Ale.

"Allora, Raccontami chi sei."

E mi presentai, del tutto. Gli spiegai quanto fosse importante lui per me, di quanto avesse dato aiuto la sua voce a me e a tutte le ragazze che lo seguono. Gli dissi che senza lui, forse, sarei restata solo una bambina. Lui mi aveva aiutato a crescere, a vivere bene, a sorridere sempre anche se qualcosa non andava bene. Mi aveva sempre dato forza per affrontare le difficoltà che si presentavano lungo il mio cammino, in ogni ambito della mia giornata.

Alle mie parole, lui disse di essere commosso e molto felice:

"Sono molto felice di quello che mi dici, almeno quello che faccio serve a voi e a farvi del bene. I miei sacrifici allora servono, non sai quanto mi rallegrano le tue parole. Sei sempre così dolce? Sei davvero una ragazza d'oro Mar."

Il mio cuore si riempì di una sensazione provata, mi sentivo coccolata, ascoltata e privilegiata.

Iniziammo a conoscerci bene, molto bene..

Riuscivo a percepire nella mia camera un'aria felice, ero riuscita ad inebriare il mio ambiente di una qualche scintilla, che mi auguravo potesse durare..

Poi mi fece una domanda, che mi lasciò un pò sorpresa e sapevo che avrei dovuto rispondere con la mia massime precisione ed onestà, perché sarebbe potuto cambiare qualcosa in quel briciolo di "amicizia" che eravamo riusciti a costruire...

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