Fidati di me.

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Quella notte era stata una tragedia, più delle precedenti. Faceva caldo, non riuscivo a stare coperta dalll strato abituale di tessuto. Non riuscivo a coprirmi bene per l'agitazione dei miei movimenti. Volevo coprire anche i miei pensieri molto probabilmente, ma invano.

Non sapevo davvero più cosa pensare, erano le due del mattino ed io ero ancora tra una svolta e l'altra, senza calmarmi mai. Il soffitto mi faceva pensare tanto, come anche la sua immagine sparsa ovunque nella mia camera. Osservavo i poster e tentavo di dare risposte ai miei infiniti quesiti. Avevo sbagliato tutto? Si era sentito offeso in qualche modo da me? Stavo totalmente escludendo l'ipotesi che gli fosse successo qualcosa, quando il mio cellulare si illuminava ed emetteva una vibrazione abbastanza intensa. Pur di frenarlo, stavo per cadere dal mio letto e, dopo aver letto il mittente, avevo rischiato davvero di caderne.

"Cucciola mia, se ancora lo sei. Ho visto tutti i tuoi messaggi, quelli preoccupati, quelli in cui ti davi tutta la colpa della mia assenza. Ho letto anche quelli in cui mi sembra che tu mi odi, perché ti ho lasciato sola all'improvviso. Non sono qui a giustificarmi, perché non saprei come fare dato che sono colpevole di parecchi giorni di tua sofferenza, agitazione. Non so se mai mi perdonerai, ma ti ho nascosto una cosa, per questo non riuscivo ad aprire la nostra conversazione in questi giorni e mi facevo davvvero pena ad entrare nel contatto, dove ti avrei trovata ad aspettarmi. Chissà quanto mi hai atteso e se hai pianto. Io ti vorrei solo chiedere scusa. Io avevo bisogno di stare solo, perché sapevo che una notizia del genere ti avrebbe deluso. Io non voglio farti questo, non mi va di essere anche io nella tua lista di persone che ti hanno colto di sorpresa. Cucciola, senza giri di parole: non ce l'ho fatta, mi hanno bocciato a scuola. Sono la più grande delusione, lo  ripeto ancora e lo dirò sempre dentro me. Ho deluso tutte voi. Scusami, non ho avuto neanche il coraggio di dirtelo. Non so se per te sono ancora qualcosa, ma io resto e resterò  il tuo ciuffo. Ti voglio bene, spero in una risposta."

Bloccata con la testa sul cuscino, avevo letto questo suo messaggio, lasciandomi cadere numerose lacrime dagli occhi. Li strizzavo, per tentare di focalizzare meglio, di leggere più accuratamente ciò che mi aveva scritto. Ma non c'era modo di cambiare quello che stavo comprendendo, era stato bocciato. Nonostante i miei occhi più puliti dal lago di lacrime, quelle parole erano lì a fissarmi. O ero io a fissare loro, senza riuscire ad emettere suoni o compiere gesti. Stringevo il cuscino accanto a me, disperata per lui, mentre tentavo di buttar giù qualche espressione di sostegno.

"Piccolo mio, se ancora vuoi esserlo. Non ti devi preoccupare se non ci sei stato, è stato un brutto momento e ti capisco. È stato un dolore, anche se un pò ce lo aspettavamo. Quando stavo leggendo non riuscivo a crederci, adesso come farai? Non importa nulla in questo momento, voglio solo sapere come ti senti e perché non sei venuto a confidarti con me. Non ti fidi abbastanza? Sono così inutile per te? Avrei solo voluto starti vicino, nulla più. Ma non l'hai voluto, hai scelto tu per me. Hai scelto di mettermi da parte, senza consultarmi. Ma non fa nulla, dimmi come stai almeno."

Quelle parole abbastanza fredde mi suscitavano grande meraviglia per la velocità con cui le avevo composte e per il mio rapido invio di esse. Ne ero davvero convinta, anche se l'avevo un pò colpito.

"Magari riuscissi ad essere il tuo piccolo ora, magari riuscissi a perdonarmi cucciola. Non ho voluto dirti nulla, lo so da ieri mattina e su internet la voce ancora non gira. Volevo cercare il modo di deluderti il meno possibile, non volevo ferirti. Ho scelto così, anche per te, ma mi sono trovato male. Senza te non so affrontare questa delusione. Mi sento uno stupido, un irresponsabile e anche un traditore. Ho sbagliato con i miei familiari e non me lo perdonerò. Avevo promesso di andare sempre bene a scuola e loro di farmi cantare. Loro ci sono riusciti, io ho fallito... Aiutami, non lasciarmi solo."

"Ale non hai fallito e non lo dire neanche per scherzo. Tu hai tantissimi impegni con il canto e fai tante assenze a scuola, che gravano sul tuo voto finale e sulla tua promozione. Non ce l'hai fatta adesso ma questo non significa che tu non debba perseverare sul tuo rendimento scolastico. Non ti devi arrendere, devi solo impegnarti di più. Adesso non puoi fare più niente, è inutile che tu ti senta così male ed in colpa. Noi ti capiremo tutte e la tua famiglia ti ha già compreso; stai tranquillo. Io sono qua, non me ne vado. Sono qui e non ti mollo mai. Tu non farlo più. Tu sei il mio ciuffo e nessun avvenimento cambierà questa situazione. Fidati di me."

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