XXVIII (POV Izzy)

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Buonasera a tutte/i!

Sarò in vacanza per una settimana (finalmente aggiungerei, visto che il lavoro mi stava uccidendo) perciò il prossimo aggiornamento arriverà il 1 agosto in serata. Ci tenevo a dirvelo perché non vorrei pensaste che sono sparita di nuovo ^-^

Tuttavia volevo lasciarvi con qualcosa di decisamente dolce per spezzare l'attesa... non vi spoilero nulla, ma sappiate che sono particolarmente fiera di questo capitolo: a buon intenditore poche parole ;)



Mi svegliai con ancora in mente l'immagine della sera prima, la stessa che avevo ripercorso per tutta la notte nei miei sogni affollati di dubbi e perplessità.

Cosa significava la mia reazione al tentativo di flirt di Sheyleen?

Ed era solo la mia suggestione oppure io ed Eric avevamo davvero avuto un momento? E non uno qualsiasi, bensì uno di quelli intensi da bloccare il respiro e far battere a mille il cuore nel petto.

O almeno quella era stata la sensazione che era avvampata in me quando l'avevo visto avvicinarsi in quel modo.

Per un folle secondo ero stata veramente convinta che mi avrebbe baciata... e che non l'avrei respinto.

Eppure non l'aveva fatto. Anzi si era alzato e se n'era andato, lasciandomi lì in preda alle domande.

Cosa accidenti significava quella storia?

Afferrai il cuscino, spingendolo contro il volto per soffocare il gemito di frustrazione che mi era salito alla gola.

Perché diavolo doveva essere tutto così complicato?!?

Scalciai via le lenzuola, rotolando su un fianco e dirigendomi verso le docce. Era l'alba e tutti i miei compagni dormivano ancora, stremati e doloranti per l'allenamento del giorno prima. Anzi, mi corressi prontamente, tutti tranne Eric.

Il suo letto era già stato rifatto, nel modo metodico e accurato che riservava sempre a questo genere d'azioni, e la divisa d'allenamento era sparita insieme agli scarponi.

Mi rilassai sotto il getto dell'acqua, decisa a godermi quelle poche opportunità di acqua calda che la Residenza degli Intrepidi riservava, prima di afferrare un paio di pantaloncini e una canottiera nera. Allacciai le scarpe e sgattaiolai in silenzio fuori dal dormitorio.

Percorsi il corridoio che conduceva al Pozzo, immersa nell'innaturale silenzio di quel momento, e prima ancora di rendermi consciamente conto di dove stessi andando mi ritrovai a pochi passi dall'ingresso della palestra.

Rimasi sulla soglia, ascoltando il rumore sordo e ritmico dei pesi che venivano sollevati.

Sbirciai all'interno, scoprendo Eric intento ad allenarsi. Fletteva ritmicamente i muscoli, l'espressione tesa e concentrata, i muscoli messi in risalto dal suo allenarsi a torso nudo.

Fin dal primo giorno dell'iniziazione era stato chiaro a tutti che fosse un ragazzo ben piazzato, ma ora che osservavo le spalle ampie e la schiena muscolosa potevo notare quanto la massa muscolare fosse cresciuta in quelle settimane. Di questo passo sarebbe diventato uno degli Intrepidi più massicci dell'intera residenza, constatai, raggiungendolo a passo felpato. Scivolai alle sue spalle, rimanendo a osservarlo con aria indecisa. Avrei voluto toccarlo, posare le sue mani su quel corpo tonico, ma allo stesso tempo aveva paura della sua reazione.

Eric era un tipo imprevedibile.

- Che c'è, mi spii? –

Si voltò verso di me, il sorriso sghembo ben fisso sulle labbra. Aveva l'espressione che avrebbe avuto un gatto dopo aver catturato il topo; peccato solo che la preda in questione fossi io.

Like fire and gunpowderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora