XXIII (POV Isabelle)

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Quando Mia fece ritorno nel dormitorio notai all'istante il sorrisone gigantesco che le illuminava il volto. Non l'avevo vista per tutto il giorno, né avevo visto Richard in giro per la Residenza, perciò non dubitavo minimamente che quei due avessero approfittato del giorno libero per passare un po' di tempo da soli.

Quel sorriso immenso mi confermava ciò che pensavo.

- Oh, l'amore – risi, prendendola sottobraccio e indirizzandola verso le nostre brandine.

Rise a sua volta, facendomi cenno di abbassare la voce.

Poi mi sedette vicino, sussurrandomi complice all'orecchio: - Mi ha portata fuori dalla Residenza -, rivelò, - abbiamo fatto un pic nic ai margini della recinzione. Lì dove non ci sono né guardie di pattuglia né telecamere. È stato il più bel primo appuntamento che abbia mai avuto. –

Sospirò, lasciandosi ricadere contro il materasso.

Se l'amore aveva un volto doveva essere senz'ombra di dubbio il suo, considerai osservandola affettuosamente.

Era bello vederla così presa, soddisfatta e allegra.

Sembrava che nulla potesse scalfire il suo buonumore, nemmeno l'idea di cominciare una nuova e terrificante sessione di selezione.

Per un attimo mi chiesi se e quando mi sarei ritrovata a provare le medesime emozioni.

Avevo avuto qualche cotta nel corso degli anni, ovviamente, ma non c'era mai stato alcun ragazzo che fosse riuscito a farmi battere davvero il cuore.

La maggior parte di loro non durava abbastanza da uscire una seconda volta, specialmente perché Jordan riusciva sempre a mettere ben in chiaro che qualsiasi mia eventuale relazione sarebbe stata ostacolata da lui con ogni mezzo a sua disposizione.

Eppure le cose erano differenti lì.

Prima o poi anche io avrei trovato qualcuno capace di conquistarmi, pensai tra me e me, di riuscire a vincere la mia naturale tendenza a diffidare del genere maschile.

Mia parve leggermi nel pensiero, perché tornò a mettersi seduta compostamente e mi fissò con i suoi caldi occhi nocciola.

- Il tuo appuntamento con il fustacchione biondo, invece? –

- Un vero e proprio disastro – replicai, prima di lanciarmi in un'accurata descrizione degli eventi occorsi in quella giornata.

Non tralasciai assolutamente nulla, premurandomi di specificare quanto Jax fosse poco interessato a ciò che avevo da dire e molto più incline ad agguantarmi come un polipo impazzito alla prima occasione.

Quando ebbi terminato, Mia si lasciò sfuggire un fischio sommesso.

- Caspita -, mormorò con sentimento, - che razza di deficiente. –

- Puoi dirlo forte. –

- Quindi alla fine hai passato il pomeriggio con Quinn ed Eric – riassunse pensierosa.

- Già. –

- E? –

Dal modo in cui pronunciò quella domanda, carica d'aspettativa, pensai seriamente di essermi persa un grosso pezzo della nostra conversazione.

Perché non avevo la più pallida idea di cosa volesse sapere.

- Quindi cosa? –

Allontanò una ciocca castana dal volto, tornando a sporgersi verso di me, e abbassò nuovamente la voce.

- Quinn flirta con qualsiasi cosa che respiri, perciò dubito che sia interessato a te in quel senso o che tu lo veda come qualcosa più che un semplice amico. Ma Eric... sei proprio sicura che tra voi due non ci sia nulla? –

Like fire and gunpowderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora