-Berlin-

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Il giorno dopo partirono dalla Francia per arrivare in Germania, dove si sarebbe tenuto il secondo concerto del tour.

Visto che secondo Nick non serviva prendere l'aereo perché era abbastanza vicino, Louis e Niall salirono in un van insieme alla band e al cantante.

Erano tutti di buon umore nonostante il fatto della sera prima, infatti scherzavano, ridevano e molti ringraziarono anche Louis perché senza di lui Harry non sarebbe potuto essere nel van con loro.

Erano tutti entusiasti della nuova tappa, del pubblico che li avrebbe attesi e come sempre, Niall si stava facendo contagiare da tutto quel buon umore, l'unico che non riusciva ad integrarsi era Louis perché nonostante gli dicessero che era merito suo se ora Harry stava bene, lui continuava a pensare che avrebbe potuto evitare che accadesse una cosa del genere e se fosse riuscito ora la pop star non avrebbe quei segni violacei sul collo.

La spia non riusciva a togliersi dalla testa quel pensiero e nemmeno si accorse che proprio il centro dei suoi pensieri si era avvicinato e si stava accomodando nel sedile di fianco al suo, cambiando posto con Niall.

"Lou...tutto bene?" il diretto interessato sobbalzò per la voce inaspettatamente vicina e guardando difronte a se rispose secco "Si, tutto bene."

Harry lasciò andare un sospiro "Volevo ringraziarti per ieri sera, insomma se non ci fossi stato tu non arei qui adesso..." gli sorrise nel modo che Louis amava tanto ma non poteva permettere di perdersi in quel viso magnifico.

Senza accennare ad un solo movimento Louis annuì "è il mio lavoro Harry."

Harry cominciò ad annuire "Logico, sì, il tuo lavoro..." Louis giurò di sentirci rabbia e tristezza in quelle parole "...torno al mio posto...ciao Louis."

E la spia si sentì malissimo per come si era comportato, a cosa pretendeva Harry da lui? Lui e Niall erano pie ingaggiate da Nick per scoprire chi fosse lo stalker  e per proteggere Harry ed era quello che aveva fatto la sera prima, quindi rientrava nel suo lavoro.

Niall ritornò al suo posto e notò lo sguardo ancora più buio e ombroso del suo amico "Lou, non ti puoi tormentare per cose che non puoi controllare..." parlò a voce ancora più bassa così che nessuno avrebbe potuto capire nonostante fosse solo ad un sedile di distanza.

"...Stephen è stato un coglione, non è colpa tua che ti abbia lasciato, anzi, avrebbe dovuto esserti grato a vita e non mollarti per il tuo lavoro. Credimi, Harry è diverso e ci tiene a te solo che se tu lo respingi sempre si allontanerà."

Louis guardò il biondo "Lo so Niall, è per quello che lo sto facendo. Nonostante Harry sia diverso io devo proteggerlo." 

Niall gli chiese "Perché è il tuo lavoro?" 

Louis scosse piano la testa "Non solo per quello ma a lui non lo posso dire."

Niall capì che non poteva insistere e che comunque ne avrebbero riparlato prima o poi quindi si girò per parlare con un certo Blake che era il bassista della pop star.

-

Arrivarono all'hotel che Nick aveva prenotato per la data in Belgio e se Louis era rimasto stupito per la bellezza di quello di Parigi pensò che dopo ciò che era quell'albergo non si sarebbe più stupito e invece ora era a bocca aperta che scrutava ogni singolo dettaglio.

La receptionist parlava un inglese perfetto e disse loro che l'ultimo piano, quello con le suite, era (come sempre) tutto loro.

Arrivati alle camere sparirono dentro, senza pronunciare parola per la stanchezza.

Erano le undici del giorno dopo quando Louis si svegliò dalla lunga dormita durata dodici ore, si svegliò a causa di qualcuno che bussava.

Guardò alla sua destra ma vide Niall che russava come un ghiro, penò che da sonnambulo avesse ordinato da mangiare (si era già successo a Parigi), quindi senza preoccuparsi più di tanto andò ad aprire la porta per quel povero ragazzo che di solito porta i pasti in camera negli hotel.  

Louis si dovette ricredere quando un paio di occhi verdi lo scrutarono da capo a piedi e che gli fecero ricordare che lui dormiva con solo i boxer.

Harry si soffermò a scrutare tutti i muscoli che la spia aveva proprio a causa del suo lavoro e pensò che non si stesse sentendo nemmeno imbarazzato a mostrargli il suo corpo.

Louis lasciò entrare Harry e gli disse che sarebbe andato a mettere un paio di pantaloni, tornato nel piccolo salottino trovò Harry seduto sul divano che si torturava le dita "Allora, che ci fa una pop star in camera mia?" Louis era dannatamente curioso perché aveva trattato male Harry e lui era lì.

"Beh questa pop star oggi pomeriggio deve andare da degli amici che sono qui per una sfilata quindi volevo chiedervi se potevate venire con me."

Louis annuì "Per che ora devi uscire? Così avviso anche Niall che sta ancora dormendo." disse ridacchiando e facendo ridacchiare anche il suo interlocutore "Beh dovete essere pronti per le quattro così arriviamo alle cinque nel loro appartamento." 

Louis annuì di nuovo "Questo è tutto?" Harry sospirò "Vorresti venire nella mia camera dopo essere tornati dai miei amici? Devo farti le mie scuse per come mi sono comportato e volevo parlare con te di quello che è successo a Parigi." 

"Si, va bene. Ci vediamo alle quattro nella hall dell'hotel."







N.A.

Si i nomi dei musicisti di Harry sono sballati ma perché mi servono per la trama della storia e perché non volevo tirarli dentro (sorry).

Comunque questo è il nuovo capitolo e spero che vi piaccia (anche se è un po' cortino, ma tranquilli è un capitolo di passaggio).

Non so quanto riuscirò ad aggiornare in questi giorni perchè sono in montagna e la connessione va e viene ma appena tornerò aggiornerò di sicuro.

-M 

-Habits- l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora