-Ziam-

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"Niall, prima è passato Harry e per le quattro dobbiamo essere nella hall dell'albergo. Lo dobbiamo accompagnare da dei suoi amici che sono qui per una sfilata."

Niall si era appena svegliato da quello che lui aveva chiamato 'sonno di bellezza' ma che Louis aveva soprannominato 'se non ti fossi svegliato ti avrei portato in ospedale dicendo che eri in coma'.

"Ma eri vestito così quando è arrivato?" disse il biondo indicando i pantaloni della tuta grigi mentre mangiava un panino.

Il più grande guardò il suo abbigliamento "Si...cioè ero in boxer, sai che dormo sempre così e poi pensavo avessi di nuovo ordinato da mangiare mentre dormivi."

Niall alzò le mani e parlò con la bocca piena "Dico solo che se quel poveretto non è morto adesso, nemmeno una bomba lo farà morire."

Louis sbuffò alzando gli occhi al cielo "Che stai dicendo Niall? Hai già bevuto?"

"No, Lou. Sei scemo. Non ti rendi conto di come ti guarda, di come ti vuole sempre vicino o ti cerca con lo sguardo quando non ci sei." 

"Cosa intendi dire?"

Fu il turno di Niall di alzare gli occhi al cielo "Nulla Tommo."

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Puntuali come degli orologi svizzeri, le due spie alle quattro spaccate erano nella hall che aspettavano la pop star che non accennava ad arrivare.

Louis faceva avanti e indietro mentre Niall giocava con il suo telefono, il più grande parlò "Ci ha detto di essere puntuali e noi lo siamo stati e ora è lui che arriva in ritardo?"

 "Lou devi calmarti, è comunque un essere umano e ci mette tempo per prepararsi."

Louis sbuffò per la centesima volta in pochi minuti e Niall si ritrovò a pensare che sarebbe finita l'aria che c'era nella hall se l'amico non ci dava un taglio.

Fortunatamente Harry era arrivato "Scusate ragazzi avevo da fare con Nick." 

Louis sbuffò ancora "Ora che ci hai degnato della tua presenza, possiamo andare?" 

Il riccio lo guardò confuso "Ci hai messo troppo per scendere e ora saremo in ritardo, non ti dispiace arrivare in ritardo dai tuoi amici?"

Niall si intromise "Scusalo Harry, durate l'allenamento per diventare spie ci insegnano che anche un secondo può essere fondamentale in una missione e a quanto pare lui lo ha preso troppo seriamente questo insegnamento."

Il ricciolino ridacchiò e Louis si sciolse e fu proprio allora che si accorse dell'abbigliamento del cantante: camicia rossa trasparente abbinata ad una paio di pantaloni a zampa di elefante pieni di fiori e egli stivaletti neri con la parte bassa del tacchetto in oro.

Ancora una volta tutto quello che pensò Louis fu: bellissimo.

Proprio la voce di Harry lo ridestò "Vogliamo andare ragazzi?"

-

Arrivarono in una villetta rossa che la spia più grande apprezzò molto, ad accoglierli c'erano due ragazzi che sembravano molto affiatati "Entrate pure ragazzi!"

Salutarono Harry mentre Louis e Niall si guardavano intorno immagazzinando tutto ciò che si trovava in quella splendida casa.

"Wow ragazzi, la vostra casa è magnifica." disse Niall a cui Louis aggiunse "Grazie dell'invito."

Il ragazzo con la pelle più scura parlò "Beh dopo quello che hai fatto per Hazza era il minimo." gli sorrise sinceramente "Davvero non ho fatto molto è solo..."

"Il suo lavoro." dissero in coro Niall e Harry facendo ridacchiare gli altri due ragazzi che li fecero accomodare in salotto.

"Scusate non ci siamo presentati. Io sono Liam Payne attore di cinema e lui è Zayn Malik modello di fama mondiale nonché mio marito." 

"Io sono Niall Horan e sono una spia della Fallon Enterprise e questo è Louis Tomlinson, mio partner da poco e anche lui una spia."

I due ragazzi sembravano stupiti "Wow cedevamo foste dei bodyguard non delle spie." disse Zayn sorpreso. "E voi siete qui per..." chiese Liam.

A quel punto parlò Louis "Il nostro capo e Nick, il manager di Harry, si sono messi d'accordo per affidare a noi due il suo caso dello stalker."

Il moro annuì "Vi ringraziamo per tutto quello che state facendo per Harry."

Louis scosse la testa "Non vi preoccupate, a me piacerebbe anche avere dei risultati dalle analisi di tutti i numeri che abbiamo mandato in ufficio per poter essere più utili."

"Non ti preoccupare Lou, sapevi che ci sarebbe voluto tempo." lo rassicurò Niall.

La serata passò molto velocemente e si divertirono tutti, compreso Louis che si trovò molto bene con Zayn.

"Ragazzi chiamateci che così ci rivediamo in giro per il mondo!" disse Liam a mo' di saluto mentre stavano per partire, a cui Harry rispose "Certo!"

Il viaggio verso l'hotel fu molto tranquillo visto che Niall si era addormentato contro il finestrino e Harry sulla spalla di Louis, il quale aveva cominciato a fargli involontariamente dei grattini tra i capelli.

Arrivati all'hotel Niall si svegliò di scatto non appena la macchina si spense e Louis pensò a svegliare Harry, visto che il biondo aveva visto Mitch e voleva passare un po' di tempo con lui.

"Harry...Harry svegliati...Haz..." continuava a lasciargli carezze sulle braccia per svegliarlo con calma e non appena vide un sorriso e due splendidi occhi verdi aprirsi, sorrise anche lui.

"Forza Haz è ora di andare a letto." con la voce roca dalla dormita Harry disse "Ma io e te dobbiamo parlare prima, vieni in camera mia...lo avevi promesso."

E sentendo il tono lamentoso che il ragazzo aveva usato, Louis acconsentì.

Appena arrivarono in camera del riccio lui sparì per andarsi a cambiare e infatti poco dopo tornò con una tuta comoda.

Parlarono della serata, di Zayn e Liam, di Niall e arrivarono al discorso che Harry voleva fargli, nel frattempo si erano avvicinati sempre di più arrivando ad avere le ginocchia che si toccavano visto che erano entrambi a gambe incrociate.

"Louis io ti devo ringraziare per ciò che hai fatto, sò che per te è lavoro e lo capisco ma tu mi hai salvato la vita io te ne sarò sempre grato. Tu mi hai salvato Lou."

Quelle parole lo avevano scosso, colpito nel profondo, sapeva che Harry era buono, diverso e gentile ma non si aspettava che reagisse l'opposto di Stephen.

Deglutì "Io...mi ha fatto piacere averti aiutato, sapendo quello che sarebbe potuto succedere non me lo sarei mai perdonato se ti fosse successo qualcosa..." Harry cercò di interromperlo ma Louis fu più veloce "...no non solo perché è lavoro ma perché tengo a te."

Nella camera calò il silenzio e si sentivano solo i respiri dei due ragazzi, il riccio si avvicinò lentamente al viso della spia erano davvero troppo vicini, sentivano il respiro l'uno dell'altro e Harry spostò lo sguardo sulle labbra fini della spia "Louis..." il liscio non seppe come fosse finito a distanza così ravvicinata e si allontanò di scatto "Scusa. Devo andare." Così uscì dalla stanza senza lasciare ad Harry il tempo di capire quello che fosse successo.






N.A.

Non uccidetemi vi prego.

Si lo so che volete farlo, sento che la situazione non vi piace e siete troppo frustrat* maaa se mi ammazzate non saprete mai come va a finire la storia quindi....

ci vediamo al prossimo capitoloooo

-M

-Habits- l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora