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"Ginevra, cos'è questa storia?" Mia madre non chiama mai, non mi manda nemmeno un messaggio ma dopo aver letto le ultime notizie non ci ha pensato due volte a farsi sentire per dire la sua e per rinfacciarmi di aver sbagliato. "Mamma ma quale storia?" Vorrei solo riposarmi, invece devo stare ad ascoltare le sue stupide paranoie. "E' vero che stai con quel calciatore? C'è qualcosa tra di voi?" Non le interessa nemmeno come sto, non le interessa se io sia svenuta o meno. Vuole solo sapere cosa sta accadendo tra me e Barella. In me si è ripresentato quel senso di confusione che provavo all'inizio e sono più atterra di prima. "Puoi stare tranquilla, tra me e Nicolò Barella non c'è niente." Ormai è la verità. Non sono disposta a finire sui giornali, non sono disposta ad essere definita una 'rovina-famiglie' da persone che non conosco e che non conoscono me. "Come me la spieghi la foto di quel bacio allora?"

"Mamma, ai giornalisti piace distorcere la verità, lo sai anche tu."

"Devo venire in Italia?"

"No, mamma. Ma grazie per non esserti interessata minimamente al mio stato di salute." Riaggancio.

Io e mia madre non siamo sempre state così. Fino a qualche anno fa avevamo un bel rapporto, ma da quando lei e mio padre hanno dovuto trasferirsi in Francia per lavoro non mi hanno più cercata, o almeno non con lo stesso interesse di prima. Ciò mi ha fatto male, ed ho risposto all'odio con l'odio.
"Come ti senti?" Melissa si è sdraiata al mio fianco. "Sto meglio, grazie di tutto." Lei mi abbraccia, sinceramente. In questi ultimi tempi ci siamo avvicinate molto ed io sento di aver trovato delle nuove amiche. E' strano come in così poco tempo possano cambiare le cose, le persone "Non devi ringraziare. Ci fa piacere esserti vicina, specialmente in queste occasioni." Ci raggiunge anche Catia che era andata a comprarmi i biscotti. Josh la segue e si siede sulla mia sedia girevole. "Posso sapere cosa provi adesso per lui?" Mi domanda. "Non lo so più nemmeno io." Le spiego. "Non credo che quest'esperienza possa cancellare i miei sentimenti per lui, ma ovviamente non sono disposta a finire nel mirino dei giornalisti, specialmente se vengo dipinta come un mostro."

"Hai ragione, ma forse dovresti parlarne con Barella. Non potete risolvere la cosa se non vi parlate." Mi suggerisce Josh.

"Ciò che mi ha fatto più male è che lui è abituato a queste cose. Lo ha visto anche con la moglie. Sa cosa significa essere famoso, e sa cosa significa per le persone che ha accanto. Speravo cercasse di limitare i danni, invece a quanto pare questo pensiero non gli ha nemmeno sfiorato la mente."

"Non vi siete più sentiti?"

"Continua a chiamarmi, a scrivermi, ma lo sto evitando."

"Lo farai per sempre?" Mi chiede Melissa.

"Esatto. Credi che scappare dai problemi, o evitarli, possa aiutarti?" Aggiunge Catia.

"Non lo so, ma fin quando le acque non si calmeranno non ho intenzione di parlarne con lui."

Instagram e WhatsApp sono intasati di messaggi da parte di conoscenti, amici di Barella e persone a caso che mi insultano perché ho distrutto una famiglia. Sto ricevendo molto odio, e questo va ad aggiungersi alle emozioni che provo già creando una specie di tornado nel mio cuore. "Che ne dite di uscire a distrarci?" Propone l'americano. "Voi andate, ma io non ho voglia di uscire." Non perché sono appena tornata dall'ospedale ma perché uscire significherebbe esporsi al rischio di essere seguita da paparazzi o attaccata da fan arrabbiati. Non ne ho proprio voglia. "Allora rimaniamo con te." Mi abbraccia Catia. "No, sul serio. Voi andate, io ne approfitto per riposarmi." Mi sdraio sotto le coperte e cerco di dormire mentre i miei amici lasciano la stanza.
Fuori dalla palazzina si sono appostati i giornalisti che sperano di riuscirmi a strappare qualche frase che mi colpevolizzi per aver distrutto la famiglia perfetta.
"Ginevra sta riposando, dato che è appena stata dimessa e per questo vi invitiamo ad andare via immediatamente altrimenti saremo costretti a chiamare le autorità." Sento dire a Melissa.

***

"Ginevra mi apri?" Urlo da fuori l'ingresso. Si è fatta già sera e lei non ha mai risposto alle mie telefonate, così come ha ignorato anche i miei messaggi. "Possiamo parlare? Ti prego, non fare così." Mi pento di non averle parlato prima, mi pento di non essere stato in grado di proteggerla e vorrei poter riparare a questo errore che ho fatto ma lei non mi lascia parlare. "Ginevra ti prego. Non può finire adesso." Perché è proprio questo che mi spaventa, il pensiero che possa essere già finita. Non sono pronto a lasciarla andare, è troppo presto. Sarà sempre troppo presto dirle addio e il non potermi chiarire con lei mi sta divorando. Mi sta corrodendo l'anima.
Continuo a chiamarla, a voce e a telefono, ma lei continua ad ignorarmi. Continua a fare finta che io non esista, a fare finta che ciò che c'è tra noi non esista più; o a fare persino finta che non sia mai esistito. "Lo so che sei in casa. E vedo che sei online!" Urlo. "Perché rispondi a Chiesa? Perché rispondi a Locatelli? Perché parli con tutti ma ti rifiuti di aprirmi una porta?" Credo di sentirla piangere e piango anche io al pensiero di averle fatto del male. Non volevo questo. Non volevo che succedesse questo a noi due. La mia mente iniziava a fare talmente tanti progetti con lei, tanti. Una vita d'amore, una vita da ragazzi quella a cui avevo rinunciato nel duemila diciotto, quella che Federica mi aveva ridato indietro per permettermi di viverla con Ginevra. Quella che ora ho perso, per la seconda volta.
Non hai perso niente. Puoi ancora recuperarla. Puoi ancora rimettere a posto le cose, devi solo darle tempo. Lascia che tutto torni come prima, fai trascorrere qualche giorno e poi torna da lei a dimostrarle che non sei mai andato via. Torna da lei e dille di rendere pubblica la cosa, come avresti dovuto fare ieri sera. Non permettere a degli sconosciuti di intromettersi nella tua vita privata.

Ed è quello che farò.

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Spazio autrice

Questo capitolo è un po' più breve, lo so, ma ciò mi servirà per sviluppare meglio i successivi.

Still you want me~ Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora