84

1K 43 7
                                    

"Frustrato?" Mi chiede Andrea non appena mi vede mettere piede nel locale. Come immaginavo sta facendo il turno di pomeriggio e questo significa che lavorerà anche sta sera. "Stanco." Gli rispondo io mentendogli. Prendo posto su uno degli sgabelli davanti al bancone e mi faccio servire una birra. "Una birra? A quest'ora?" Okay, ammetto che alle due e mezza di pomeriggio una birra non è il massimo, ma ho bisogno di non pensare. "Hai capito bene." Lui si volta per prendere dal frigorifero una bottiglia di birra, ma prima di passarmela la stringe a sé e dice: "Tu non hai anche una partita questa sera? Tipo contro la Lituania?" Sbuffo. Oggi è stato un trauma e la giornata è ancora lunga, una birra è quello che mi ci vuole per liberare la mente e poter giocare come si deve questa sera. "Senti, se vuoi darmi questa birra, bene, altrimenti me ne vado." Andrea mi passa la bottiglia e insospettendosi mi chiede: "C'è qualcosa che non va?" Io mi strofino una mano sulla fronte come se questo possa bastare per mettere a tacere quella fottuta voce che mi ronza in testa. "Sono solo teso per questa sera, niente di che." Mentire mi pesa tantissimo. Andrea negli ultimi tempi è diventato una delle persone a me più care, c'è sempre nel momento del bisogno e una parte di me vorrebbe raccontargli tutto. Prima però dovrei parlarne con Ginevra, voglio che lei si fidi di me e spero che la mia sincerità possa bastare per farmi perdonare. "Ginny non è qui?" Chiedo al suo migliore amico. "E' in bagno. Non so come ha lasciato perdere di studiare per andare in bagno. Questo esame la sta distruggendo. Perchè? Devi dirle qualcosa?" L'esame. Me ne ero completamente dimenticato. Sono settimane che Ginevra studia come una pazza per assicurarsi di superarlo. Da quanto ne so sta per dare un esame molto importante, per questo lo ha lasciato a settembre invece di farlo a giugno, in modo da avere più tempo per prepararsi e per focalizzarsi solo su questo invece che su più esami. "No, non devo dirle niente di importante." Andrea mi mette una mano sulla spalla e mi confida: "Non so di cosa tu debba parlarle, ma se è una cosa importante ti direi di rimandarla a dopo il tredici, altrimenti non riuscirà a studiare." Devo dargli ragione. Non posso rischiare che il suo esame vada male per colpa mia, mi odierebbe. Questo significa che fino a lunedì sera non posso parlare. Parlargliene? Vuoi anche parlargliene? Nicolò sai che essendo il tuo grillo parlante non dovrei farti mentire, ma in quanto tale ho anche il compito di farti prendere le giuste decisioni. Non puoi dire a Ginevra che provi ancora qualcosa per Federica, così come non puoi dirle che vi siete baciati. Saresti davvero disposto a perderla? No, certo che non vorrei perderla. Ma non vorrei nemmeno perdere Federica, perchè a questo punto perdere lei significherebbe perdere anche le bambine. Ho quindi due possibilità: confessare tutto a Ginevra sperando che mi perdoni, oppure mentirle e lasciare che le cose tornino come erano. Non si tratterebbe di mentire, ma solamente di omettere un piccolo dettaglio. Sì, ma questo piccolo dettaglio potrebbe farmi perdere tutto. Se non dovessi dire niente a Ginevra come dovrei comportarmi con Federica? Dovrei andare a casa sua e fare finta di niente? Oppure dovrei abbandonare la mia famiglia facendo sì che Ginevra s'insospettisca? Nicolò, rilassati. Fai così: prenditi questi giorni per riflettere sull'accaduto. Nessuno era a casa di Federica o nei dintorni e la famiglia che vive nella casa difronte è ancora in Scozia, quindi non c'è il rischio che i giornali ne parlino. Fino al tredici mattina hai tutto il tempo per riflettere su quanto accaduto, per parlarne con Federica e capire cosa fare. Rilassati, si risolverà tutto.
"Nicolò, ma mi stai ascoltando?" La voce di Andrea si intromette tra i miei pensieri e mi accorgo di essere ancora al locale con la birra ancora piena davanti. "No, scusami. Stavi dicendo?"

"Ti parlavo della festa."

"Quale festa?" Lui gira gli occhi al cielo e dopo aver sbuffato dice: "Quindi Ginevra non te ne ha ancora parlato. Faremo una festa per dire addio a questa splendida estate." Mi spiega. "Ah, ecco Ginny. Ti spiegherà meglio lei." Ginevra è appena uscita dal bagno e dopo avermi visto qui ha evitato di tornare a studiare e sta venendo nella nostra direzione. "Non mi avevi detto che saresti passato, sei rimasto poco da Federica." Mi guarda come se aspettasse qualcosa. Un bacio. Nicolò, devi darle un bacio. Allora io mi alzo dallo sgabello e le poso un bacio a stampo sulle labbra sottili. "Ehm... si, le bambine si sono addormentate."

"Stavo spiegando a Nicolò della festa, pensavo gliene avessi parlato." Ginevra guarda Andrea, poi me e mi dice: "Scusami, me ne sono dimenticata. Passo talmente tanto tempo sui libri che ho dimenticato di dirtelo."

"Gli ho accennato giusto qualcosa, ma finisci di parlargliene tu, io devo andare a pulire un tavolo." Andrea quindi si allontana aggirando il bancone e dirigendosi verso un tavolo vuoto. "Beh, stavamo pensando a quanto sia stata bella e importante quest'estate e quindi vorremmo chiuderla in grande. La festa si farà a casa di Riccardo, non sappiamo ancora se avrà un tema o qualcosa di simile, ma dato che a organizzarla sono lui e Andrea possiamo aspettarci di tutto." Una festa per concludere quest'estate, mi sembra un'ottima idea anche se ora come ora non sono proprio in vena di festeggiamenti, spero che quando arriverà il giorno della festa avrò risolto i miei dissidi interiori. "Bene, e quando avevate intenzione di farla?"

"Il tredici." Il tredici? Stiamo scherzando. "Io prima sono impegnata con lo studio, ma il tredici do questo benedetto esame e quindi la sera posso festeggiare senza problemi; inoltre ho visto dal calendario delle qualificazioni che è una delle poche giornate in cui l'Italia non gioca, quindi la nazionale può venire." Già, è proprio il giorno perfetto per dare una festa. Questo significa che dovrai spostare la data di scadenza dei tuoi pensieri al quattordici, è fantastico. Avrai più tempo per riflettere.

"Ginny, puoi aiutarmi a spostare il tavolo per far spazio al maxi schermo?" Andrea torna da noi interrompendo il discorso sulla festa. "Fatti aiutare da Nico, io devo studiare." Gli risponde Ginevra. "Perchè dovete spostare tutto?"

"Metteremo uno schermo gigante per trasmettere la partita di stasera e per attirare un po' di clientela."

"Noi la guarderemo da qui." Aggiunge Ginevra che è tornata a sedersi al suo tavolo. "A proposito, Nicolò come va il ginocchio?" Mi domanda Andrea. "Bene, o almeno va meglio."

------------------------------------------------------------------------------------------

Spazio autrice

Eccoci qua. Come abbiamo visto, Nicolò ha bisogno di riflettere su tutto ciò che gli sta accadendo e questo significa che Ginevra per adesso rimarrà all'oscuro del bacio.
Oggi non riuscirò a pubblicare altri capitoli perchè più tardi andrò in palestra almeno un paio d'ore e questa sera sono impegnata. Però non preoccupatevi perchè per i capitoli successivi ho un sacco di idee e anche voi nel capitolo precedente mi avete dato alcuni suggerimenti, come ad esempio castrare Nicolò (opzione che per adesso scarterei), oppure farlo diventare donna, (su questa possiamo lavorarci).
Volevo anche dirvi che leggendo i vostri commenti mi sono resa conto di dove io sia arrivata con questa fanfiction, da Palermo a Bergamo e chissà dove altro ancora. Questa è una cosa che mi rende davvero fiera.
Vi ricordo anche che se voleste pubblicare qualche storia di Instagram contenete un estratto dai miei capitoli sarei felice se mi taggaste in modo da poterle repostare. Il mio Instagram penso che lo conosciate già, ma nel dubbio ve lo lascio ancora: gioia__maola

A domani. <3

Still you want me~ Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora