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"Devo ancora capire cosa ci fate svegli a quest'ora." Questa mattina Melissa ci ha videochiamato alle nove di mattina e dobbiamo contare che in America sono circa sei ore indietro rispetto a qui. "Devo andare all'università, ci metto circa quattro ore ad arrivare a Yale." Ci spiega Melissa. La distanza è davvero tanta. Alzarsi alla due di notte per arrivare all'università in orario deve essere un trauma così. "Lo so, dobbiamo trovare una soluzione." Dice Josh notando le nostre facce. "A proposito di università, ti ringrazio per avermi fatto sapere che la tua borsa di studio non era quella destinata a me." Melissa, il suo primo giorno nel suo nuovo college, si è recata in segreteria per capire qualcosa in più su questa borsa di studio; proprio come mi aveva promesso. Appena si è assicurata che la mia fosse ancora lì ad aspettarmi mi ha avvertito con un messaggio, ma qui eravamo nel pieno della crisi su quella possibile gravidanza e così ho ignorato i suoi messaggi che si erano andati a confondere tra quelli di tutti gli altri. "Per te questo ed altro." Mi dice lei salendo in macchina. "Scusami se non ti ho dato retta, ma sai cosa stava succedendo." Aggiungo. "A proposito, come stai?" Non ho ancora superato questa cosa del bambino, una parte di me si era già abituata all'idea di diventare mamma, ma non posso fare niente, devo solo accettare la cosa. "Bene... credo." Catia prende parola per evitare discorsi che possano rattristarci di prima mattina e mentre le mie due coinquiline, come le ricorderò per sempre, discutono di un argomento a cui non sto prestando attenzione, ricevo una telefonata e così mi allontano per rispondere.

"Sbaglio o non volevo avere più niente a che fare con te e con papà?" Accosto la porta della mia stanza e mi avvicino al balcone che si affaccia sulla strada. "Ho saputo dai giornali che sei incinta." Dice mia madre all'altro capo del telefono. "No, evidentemente non hai letto le ultime notizie. E' stato un falso allarme." Dall'altra parte c'è qualche secondo di assoluto silenzio, poi mia madre mi dice: "Sai che puoi sempre contare su di me, qualsiasi cosa ti serva non esitare a chiamarmi."

"Fidati, non ho bisogno di niente, specialmente da parte tua." Detto ciò riattacco e torno dalle mie amiche. Josh si è messo alla guida dell'auto e sono convinta che farebbe di tutto per portare Melissa all'università in perfetto orario, così come si sta impegnando al massimo per trovare una soluzione le troppe ore che separano Baltimora da Yale. "Avete in mente già qualche soluzione per il tragitto troppo lungo che vi separa dall'università?" Gli chiedo e dallo schermo vedo Melissa e Josh scambiarsi uno sguardo veloce. "Beh, stiamo prendendo in considerazione un mio trasferimento ad un'altra squadra di football." Questa notizia mi stupisce, i Baltimore Ravens erano un'occasione imperdibile e il sogno di Josh, sarebbe davvero disposto a rinunciarci? "Oh... e il tuo sogno?" So con certezza che Melissa si è opposta a questa decisione, lei vorrebbe solo il meglio per Josh, anche se questo significa cambiare università o farsi quattro ore di viaggio tutti i giorni. "A dire la verità i Baltimore Ravens non sono mai stati il mio sogno, erano solo una buona opportunità per entrare nel mondo del football professionistico, per lanciare la mia carriera, diciamo così. Ma quando Melissa ha ottenuto la borsa di studio a Yale abbiamo iniziato a parlare delle varie difficoltà che ci sarebbero state e così potrei ottenere un trasferimento ai New York Giants." Ci spiega lui. "Sono sempre stato un loro tifoso, entrare in squadra sarebbe un vero sogno." Aggiunge. "Beh allora è fatta, o sbaglio?" Se Josh venisse trasferito a New York allora Yale sarà molto più facile da raggiungere e lui coronerebbe il suo sogno da bambino. "Entrare in squadra non è così facile. I New York Giants riportano quattro vittorie al Super Bowl." Io non me ne intendo moltissimo di football americano, non ho mai seguito un Super Bowl in tutta la mia vita ma so che Catia ha dei parenti in America che la tengono aggiornata su tutto quello che riguarda lo sport, quindi sicuramente è più ferrata di me in materia. "Sì ma devi tener conto che non si qualificano dal duemilasedici, quindi potrebbe essere più facile superare un provino. Chissà, magari potrai riportarli allo splendore di qualche anno fa." Josh sembra davvero pensarci. Il trasferimento a New York da Baltimora, in ambito sportivo, rappresenterebbe un passo indietro per lui, ma questo non significa che non avrà fortuna. "Pensaci, io devo andare." Dico afferrando la borsa che avevo posato verso di me. "Ci sentiamo, un bacio."

Still you want me~ Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora