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I miei occhi fanno ancora fatica a crederci, ma il mio cervello ha già elaborato tutto. Non so esattamente come, né perché, ma mio padre è qui. L'ultima persona che mi aspettavo di vedere a questa festa era lui e francamente non capisco cosa gli sia passato per la testa. Assalire Josh in questo modo, e per quale motivo poi? So solo che nel momento in cui l'ho visto sdraiato a terra, quasi in fin di vita e che faticava a respirare, non ho visto altro.
"Josh!" Urlo scuotendolo mentre Melissa in lacrime gli accarezza il volto. "Josh, rispondimi." E' vivo, non c'è dubbio, ma dovrebbe andare in ospedale. "Qualcuno chiami i soccorsi!" Urlo ancora, questa volta guardando gli ospiti. "Ginny, calmati. Ho già chiamato un'ambulanza, sta arrivando." Cerca di rassicurarmi Spinazzola. Il terrore di sapere Josh in pericolo mi annebbia la vista e si mischia alla rabbia. "Ma che ti è saltato per la testa?" Mi alzo e furiosa raggiungo mio padre. "Potevi ammazzarlo." Lo spingo e la sua espressione si oscura. Sembra così malvagio dov'è l'uomo che mi parlava delle stelle? "Ginny, respira." Sento la mano di Nicolò bloccarmi il polso e tirarmi a lui. "Come puoi dirmi di calmarmi? Lo ha quasi ammazzato e sono convinta che si sarebbe buttato anche su di te se non fossi arrivata io." Gli ospiti sono immobili, paralizzati. I loro sguardi vagano non sapendo su chi soffermarsi: su un padre e una figlia che non si vedono da anni? Sul ragazzo moribondo che aspetta l'ambulanza?
"Ginny... io" Comincia l'uomo che ho davanti, colui che sicuramente non è più mio padre. "Non chiamarmi così, tu e la mamma non ne avete più il diritto." Lui fa un passo verso di me che sono ancora stretta nelle braccia di Nicolò. "Lasciami spiegare." A questo punto mi sciolgo dall'abbraccio e spingo di nuovo mio padre. "Spiegare? Cosa dovresti spiegarmi?"

"Tutto, dall'inizio."

"Tutto? Ne hai avute di occasioni per spiegarmi tutto, ma non lo hai mai fatto. Cosa ti fa credere che arrivare qui all'improvviso dopo anni che non ti vedo, aggredire uno dei miei più cari amici, ammazzarlo quasi cosa ti fa credere che adesso sarei disposta ad ascoltarti?" In lontananza si comincia a sentire la sirena dell'ambulanza che si avvicina, poi si incomincia a vedere il lampeggiante. Spinazzola aiuta Melissa a far alzare Josh che viene immediatamente portato al pronto soccorso. Io faccio per muovermi nella direzione dei miei amici, dovrei andare all'ospedale con loro e assicurarmi che Josh stia bene, ma mio padre mi afferra il braccio, mi stringe provocandomi dolore. "La lasci immediatamente!" Nicolò si mette in mezzo liberandomi dalla sua stretta. "Non credere che tu non sia coinvolto in tutto questo, stronzo!" Quando la mano di mio padre si posa violentemente sul viso del mio ragazzo, Andrea, con l'aiuto di Riccardo, interviene mandando via gli invitati. "Noi tre parleremo una volta per tutte." Si passa una mano sul mento e respira profondamente. "Ginny, possiamo andare?" Mi domanda Andrea. Lui spera che io dica di no, spera di rimanere in modo da potermi proteggere, e io vorrei dirgli di restare ma la violenza di mio padre è un lato di lui che non conosco e non so fino a che punto possa arrivare. Meno siamo, meno saranno i danni. "Ginny, se questo stronzo osa toccarti" Mi dice, ma io lo interrompo. "Sì, Andre. Andate pure." La mia voce mi tradisce, trema come non ha mai fatto. "Vai al diavolo!" Gli urla dietro mio padre mentre Riccardo allontana Andrea.
E così, rimaniamo noi tre.
"Tu," Punta un dito verso Nicolò. "tu sei un lurido stronzo." Non posso lasciare che Nico venga insultato gratuitamente, e da un uomo che tra l'altro, nella mia vita non conta più. "Non ti intromettere, tu non sei da meno. Sei finita a fare la cagna per un calciatore, come sei caduta in basso." Sentendo queste parole, Nicolò non resiste più e gli restituisce lo schiaffo. "Come sei arrivato qui, e perché?" Gli chiede. "Sono mesi che vi faccio seguire." Mi confessa. "Avevo letto quel primo stupido articolo, poi tua madre mi ha chiamato."

"Quando lo capirete, tu e la mamma, che su di me non avete più alcun diritto?"

"Ah sì? E lui? Lui invece può permettersi di frequentare due donne contemporaneamente?"

"Ma di che parli?" Gli dico io scocciata. "Voi giovani dovreste leggere più spesso il giornale." Nico ed io ci guardiamo, sappiamo benissimo a cosa si sta riferendo a questo punto. Ultimamente sono usciti altri articoli su di noi e altri su Nicolò e Federica in cui si parla di un possibile 'ritorno di fiamma' perché Nico è stato più volte fotografato a casa di lei. "Ma perché nessuno vuole capire che sono io ad aver mandato Nicolò da Federica." Chiedo guardando il cielo. "E sai perché l'ho fatto, papà?" Mi avvicino a lui e guardo in quei suoi occhi privi di profondità. "Lo conosci da poco, non capisci che ti sta solo usando."

"Lo conoscerò anche da poco, ma so bene che tipo di genitore è. E' un genitore migliore di quanto lo sia stato tu che hai abbandonato tua figlia e poi tua moglie. Ci ho parlato con mamma, sai?"

"Non sai come sono andate veramente le cose."

"Mi basta sapere che un giorno hai smesso di amarla."

***

Vedendo che l'uomo non risponde, decido di intervenire. Sono stanco di essere attaccato dalla famiglia di Ginevra, sono stanco anche di vedere lei essere attaccata dalla sua stessa famiglia. Non meritiamo tutto questo odio quando l'unica cosa che vogliamo è amarci. "Lei è stato tutto tranne che un padre per Ginevra." Ammetto. "Non ti immischiare in faccende che non ti riguardano e che soprattutto non conosci."

"Beh, mi sembra che sto facendo quello che fatto anche lei. E' arrivato qui senza un invito, ha quasi ammazzato un ragazzo e si sta intromettendo in una relazione che non la riguarda." L'uomo in giacca e cravatta sorpassa Ginevra e mi prende per il colletto. "Non osare dirmi cosa posso o non posso fare. Si parla di mia figlia qui!"

"No, perché tu una figlia non l'hai più da quando hai deciso di andartene e ormai non sono più sola nella mia vita. Ho gli amici che non ho mai avuto e soprattutto ho Nicolò, non ho bisogno di un padre che non c'è mai stato."

"Io non ci sono mai stato?" Con una spinta mi lascia e torna a guardare negli occhi sua figlia. "Non c'ero quando ti parlavo dell'universo? Ti piaceva così tanto ascoltarmi" Ginevra non mi aveva detto che conosce le stelle perché era suo padre a parlargliene, non si fida ancora del tutto di me? "E tu ricordi che nello stesso periodo sono cominciati i litigi con mamma? Voi avete distrutto i miei sogni, è grazie a voi se fino all'altro giorno non avevo parlato a nessuno delle stelle che mi hai fatto conoscere." Urla lei. Nemmeno questo sapevo. A quanto pare Ginevra si tiene dentro più cose di quanto pensassi. "Voi mi avete privato di un'infanzia felice, di un'infanzia normale. E' grazie a voi se soffro di attacchi di panico. Quando lo capirete che per me non esistete più?" Vedo il padre afferrarla per il collo, come ha fatto con Josh. Con la mano libera prende una bottiglia di vodka vuota, lasciata sul tavolino e la alza. "Io sono ancora tuo padre, che ti piaccia o no."

"Io un padre non l'ho mai avuto e tantomeno lo voglio adesso, se deve ancora infrangere i miei sogni e farmi stare male. Non esisti per me." Lui alza ancora la bottiglia in vetro mentre stringe la gola di Ginevra. Non posso restarmene fermo qui, potrebbe finire come Josh, se non peggio. Lo colpisco sullo zigomo, con un pungo. Lui cade a terra e nel frattempo io sorreggo Ginevra prima che possa cadere. Non respira e un attacco di panico le stringe il cuore. La trasporto di peso verso l'uscita e vedo Andrea e Riccardo raggiungerci di corsa. "Abbiamo sentito un rumore di vetri rotti. Che è successo?" Mi chiede Riccardo mentre Andrea posa il suo sguardo sul padre di Ginny che lentamente si rialza.

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Spazio autrice

Buonasera lettori!

Ho una bellissima notizia da darvi: abbiamo superato le 15mila visualizzazioni. Sto piangendo, vi giuro. Sto scrivendo questa storia da meno di un mese e a quanto vedo sto ottenendo anche di più di ciò che desideravo. Ogni tanto vado a rileggermi anche i vostri commenti e mi sento davvero realizzata. Non potrei chiedere di più. Vi amo.

Ci vediamo domani. Buonanotte. <3

Still you want me~ Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora