49

1.5K 48 0
                                    

Quando apro gli occhi mi ritrovo ancora qui, sul petto di Nicolò, cullata dal suo respiro. Lui sta ancora dormendo, con i capelli biondi attaccati alla fronte e le sue braccia strette dietro la mia schiena. Mi fermo un secondo a guardarlo, spostandogli i capelli dal viso. Quanto sono stata fortunata ad averlo incontrato? Non pensavo che la vita fosse in grado di regalarmi esperienze ed emozioni simili, poi è arrivato lui e tutto è cambiato. "Buongiorno" Sussurra dopo avermi dato un velo bacio a stampo. "Buongiorno anche a te." La tempesta di ieri era solamente una cosa passeggera, a quanto pare. Oggi il sole brilla più forte che mai e i suoi raggi irrompono nel salotto di Nicolò posandosi proprio su di noi. "Hai dormito bene?" Mi domanda. "Dormo sempre bene se sto con te." Il che è la verità. Con Nicolò mi sento al sicuro, forse dalla prima volta che l'ho incontrato. E' una sensazione che non sono ancora in grado di spiegare, forse è solamente una conseguenza dell'amore che ci lega. "E' tornato il sole!" Esclama lui guardando fuori dalle vetrate. "Sai questo che significa?" Mi domanda. Io scuoto la testa e lui mi spiega: "Oggi è dieci agosto, non ti dice niente?" Oggi è San Lorenzo e il cielo limpido ci permetterà di guardare le stelle.

***

Pensando alla notte che verrà, il volto di Ginevra si illumina più di tutte le stelle che potremmo mai vedere. "Ho organizzato una sorpresa." Le confesso, ma non ho intenzione di dirle altro, non vorrei rischiare di rovinare tutto. "Una sorpresa per questa sera, intendi?" Ecco che il suo bagliore si spegne e il suo volto si rattrista. "Hai già da fare? Magari ti eri organizzata con Andrea e..."

"No, non mi ero organizzata con nessun altro, è solo che anche io ti ho preparato una sorpresa."

"Allora le faremo entrambe." La incoraggio. Ciò che ho preparato io ha un orario stabilito e non durerà molto. La notte è lunga quindi le ore successive possiamo dedicarle alla sua di sorpresa. "Alle nove ti passo a prendere a casa, ci stai?" Ginevra torna a sorridere e accetta la mia proposta. "Io adesso devo andare da Federica. Voglio vedere come stanno le bambine dopo la tempesta di ieri." Dico rivestendomi. "Va bene, puoi lasciarmi a casa?"

"Certo."

"Vado di sopra a cambiarmi."

***

I miei vestiti ormai sono asciutti, ma mi dispiace levarmi di dosso l'odore di Nicolò. Vorrei poter restare attaccata a lui ancora e ancora, vorrei non doverlo mai lasciare, nemmeno per qualche ora.

"Quindi dov'è che andate tu e Nicolò Barella?" Mi domanda Catia mentre mi sto preparando per uscire. A cena eravamo solo noi due perché Melissa e Josh sono andati al mare a guardare le stelle. "Vorrei poterlo sapere, almeno capire cosa indossare." Sono sempre indecisa su cosa mettere, specialmente se non so dove sto andando; questo è il lato negativo delle sorprese. "Fammi vedere." Catia mi dà una spinta allontanandomi dall'armadio e scruta con attenzione i miei abiti. Lancia sul letto un pantaloncino in jeans scuro e con qualche strappo, non lo indosso più o meno da un anno, avevo persino dimenticato di averlo. "Metti questo pantaloncino e questo body." Mi passa un body bianco e smanicato che ho messo tantissime volte perché lo ritengo molto semplice; ma la semplicità è la mia peculiarità. "E se fa freddo?" Le chiedo. Per la mia sorpresa passeremo la notte fuori, potrebbe fare freddo. "Ecco a te." Mi dà un felpone azzurro della Nike. La ricordo questa felpa, me l'aveva regalata la nonna di Andrea a Natale di qualche anno fa. Lo adoravo, anche se la taglia è decisamente troppo grande.
Mentre mi raccolgo i capelli in una coda bassa, mi squilla il telefono: è Manuel Locatelli. "Ciao, Manu. Dimmi pure." Tengo il telefono tra la spalla e l'orecchio e con le mani sistemo le collanine dorate che indosso. "Ciao Ginny. Volevo solamente dirti che Nicolò sta uscendo di casa proprio adesso. Appena la sua auto si allontana cominciamo a preparare tutto." Per questa sera ho chiesto aiuto a Manuel e Federico Chiesa che si sono rivelati entusiasti di aiutarmi a preparare tutto. "Perfetto, avete portato ciò che vi ho chiesto?"

"Non preoccuparti, abbiamo tutto il necessario."

"Mi raccomando, deve essere tutto come vi ho descritto, niente di più, niente di meno."

"Fidati di noi, non deludiamo mai."

"Ah, un'ultima cosa." Lo fermo prima che possa chiudere la telefonata. "Mi dispiace per il tempo che vi sto rubando, magari potevate essere con le vostre fidanzate."

"Non scusarti. Noi quattro passeremo comunque una splendida serata." Mi rassicura lui. Poi sento la voce di Federico intromettersi con un tono decisamente alto. "Ho comprato un telescopio." Immagino il suo volto, quello di un bambino che per il suo compleanno ha ricevuto il regalo che aveva tanto desiderato. "In realtà ne ha comprato uno nuovo." Precisa Locatelli. Non mi sorprende che Federico spenda i suoi soldi in questo tipo di attrezzatura. E' appassionato di tutto ciò che riguarda l'universo e sono sicura che Benedetta questa sera non si annoierà sentendolo raccontare i suoi aneddoti sugli astri. "Ragazzi, devo andare. E' arrivato Nicolò." Sussurro per non farmi sentire da lui che si avvicina alla mia camera. "Grazie ancora." Mi affretto a riattaccare ed ecco che il mio ragazzo apre la porta. "Con chi parlavi?" Mi chiede abbracciandomi. "Con Andrea mi ha chiesto di vederci questa sera ma gli ho spiegato che sono già impegnata." Lui mi guarda sospettoso, ma non torna sull'argomento. Forse ha capito che si trattava della sorpresa. "Sei pronta? Possiamo andare?"

"Sì, mi serve solo" Mi guardo intorno cercando la mia borsa e dopo averla presa dico: "Ci siamo."

Il viaggio si rivela più lungo del previsto, o forse no. Siamo in macchina da soli dieci minuti ma mi sembrano passate ore. Il mio cervello viaggia senza sosta cercando di formulare delle ipotesi sul luogo in cui stiamo andando. "Non hai intenzione di dirmelo, vero?" Nico tiene lo sguardo sulla strada e sorride malizioso. "Non sarebbe più una sorpresa, altrimenti, ma non preoccuparti, siamo arrivati. Devo solo trovare parcheggio."

Non ci posso credere! Urla il mio grillo parlante vedendo dove siamo e la mia bocca si spalanca in un'espressione meravigliata.

--------------------------------------------------------------------------------

Spazio autrice

Buongiorno!

Avrei dovuto pubblicare questo capitolo e i successivi due giorni fa, sono un po' in ritardo, lo so. Ma questi due giorni mi sono serviti per formulare idee nuove credo così di potervi regalare capitoli più emozionanti, anche perché tra pochi giorni Nicolò e Ginevra festeggeranno un mese dal loro primo incontro; non vi dirò altro però. Ci vediamo nel pomeriggio con i nuovi capitoli.

Still you want me~ Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora