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"Buongiorno amore mio!" Sto studiando a Il Giaguaro quando Nicolò arriva posando sul mio tavolo un cornetto e venendo a baciarmi. "Buongiorno!" Gli rispondo io travolta dalla sua energia positiva di questa mattina. "A cosa devo tutto questo entusiasmo?" Lui guarda il tavolo ricoperto di appunti, poi torna a posare il suo sguardo su di me. "All'amore che provo per te? Ti sembra abbastanza come risposta?"

"Dai, fai il serio."

"Più serio di così avevo solo voglia di vederti." Gli poso una mano tra il collo e la spalla e mi avvicino per baciarlo ancora. Un bacio di Nicolò Barella è sicuramente il modo migliore per iniziare bene la giornata. "Sei già stato da Federica?" Gli chiedo spostando i libri e i quaderni alla ricerca del mio cellulare. "Andrò tra poco, come mai lo chiedi?" Trovato il cellulare, entro nella chat con Federico Chiesa e lascio che Nicolò legga i messaggi. "Un pranzo insieme? Con Fede e Benedetta?"

"Che c'è? Ti sembra tanto strano?"

"No, è solo che mi sa un po' di appuntamento a quattro." Dice ridendo. "Secondo me sarà divertente." Lui guarda l'orario e si alza, mi dà un bacio sulla fronte e prima di allontanarsi mi dice: "Confermi tu per il pranzo?" Andando via saluta Andrea con la mano e dalle grandi vetrate del locale lo vedo salire in macchina e scomparire inghiottito dal traffico.

***

"Vuoi fare colazione?" Mi chiede Federica prima ancora di darmi il buongiorno. "No, grazie, sto bene così." Lavinia e Rebecca si sono appena svegliate, infatti le trovo in cucina a fare colazione con gli occhietti mezzi chiusi e le manine a reggere la testa mentre bevono il loro latte e Nesquik con le cannucce colorate. "Buongiorno piccoline." Mi avvicino a loro e le bacio sulla guancia. Sono talmente stanche che non rispondono nemmeno al mio saluto, ma io so come ottenere le loro attenzioni. "Sapete che questa notte ho sognato un elfo?" Allora i loro occhietti si spalancano e si posano su di me chiedendomi di raccontare qualcosa di più su questo mio sogno. "Era un elfo magico, i suoi vestiti erano fatti di foglie e aveva delle lunghe orecchie a punta." Sento Federica sorridere alle mie spalle mentre culla Matilde e in questi attimi sembriamo la famiglia che eravamo una volta o forse quella che saremmo potuti essere. "Quali erano i suoi poteri, papà?" Rebecca ha dimenticato anche la sua colazione per sentir parlare di esseri magici. "I suoi poteri?" Rivolgo uno sguardo a Federica nella speranza che possa darmi qualche idea per sorprendere ancora le bambine, ma lei è impegnata a perdersi negli occhi della più piccola delle tre che le rivolge dei sorrisi sdentati. "Poteva trasformare l'oro in amore e le stelle in speranza." A parlare è stata proprio Federica, anche se pensavo non stesse più ascoltando. "Io ho sognato un unicorno tutto rosa." Dice invece Lavinia stropicciandosi gli occhietti. "Mamma, possiamo andare a giocare?"

"Prima andate a lavarvi i denti, poi potrete giocare." Loro non obbiettano, si alzano e già con l'adrenalina in corpo, corrono verso il bagno scomparendo nel corridoio.

Federica mi lascia da solo in cucina e va a stendersi sul divano stringendo ancora Matilde tra le braccia. Io resto qualche secondo da solo e poi la raggiungo in silenzio. "Posso tenerla?"

"E' tua figlia, non devi chiedermi il permesso." Mentre mi passa la bambina, le nostre mani si toccano e un velo d'imbarazzo scivola su di noi per poi essere interrotto dal pianto di Matilde.
Fammi indovinare. Tu stai mettendo nuovamente in dubbio i sentimenti per Ginevra, e Matilde invece non ti riconosce più, tanto da piangere quando la prendi in braccio. Stai diventando uno sconosciuto per lei, e andando avanti lo sarai anche per Rebecca e Lavinia, te ne rendi conto, vero? "E' solo un po' stanca." Mi rassicura Federica riprendendosi la piccola. Tornata tra le braccia di sua madre, l'ultima delle mie figlie, smette di piangere e così torna l'imbarazzo per confermarmi le parole suggeritemi dalla mia coscienza.

***

"Nicolò? Non viene?" Mi domanda Benedetta sedendosi al tavolo. Quando ho detto loro di essere a Il Giaguaro a studiare, hanno proposto di pranzare direttamente qui e quindi ho avvertito Nico per comunicargli il luogo e l'orario dell'incontro, ma non ha ancora risposto ai miei messaggi. "Sta arrivando." Mento nella speranza che in questa mia bugia ci sia un pizzico di verità. Magari è rimasto bloccato nel traffico, oppure ha avuto problemi con la macchina. Oppure si gode la compagnia di Federica e si è dimenticato del pranzo.
"Scusate il ritardo." Dice lui entrando di corsa nel locale. "Le bambine mi hanno trattenuto." Benedetta si porta una mano alla bocca per coprire una risata, Federico invece non si fa problemi a ridere apertamente. "Perché state tutti ridendo?" Mentre parla viene a sedersi al mio fianco e allora gli sfilo dalla testa il motivo delle nostre risate. "Devo ammettere che il rosa ti dona." Lui prende l'elastico che le sue figlie hanno usato per fargli un codino. "Hanno voluto farmi le ciuffette." Dice sorridendo. "Fede, perché ridi ancora?" Chiesa non smette di ridere ma riesce a rispondere alla domanda tra una risata e l'altra. "Inizialmente non avevo visto il codino, però loro ridevano e allora ho iniziato a ridere anche io." Confessa. "Dovresti fare più spesso questa acconciatura."

"Guarda, ne hai anche un altro." Gli sciolgo anche il secondo ciuffo di capelli raccolti con un elastico verde fluo. "Quale mi sta meglio? Il verde o il rosa?"

"Se parliamo di estetica," inizia Benedetta, "sicuramente il verde, ma se teniamo in considerazione il contesto in cui è stata fatta l'acconciatura direi il rosa." Ridiamo ancora perché il modo in cui Benedetta ha parlato ricordava proprio un'esperta di moda che dava consigli seri e invece si parlava soltanto dei codini fatti da delle bambine al loro papà. "Ei, smettetela di ridere." Ci rimprovera Nicolò. "Potrai anche essere il giocatore più promettente del mondo, ma se le tue figlie ti dicono che vogliono giocare alle parrucchiere, tu devi giocare alle parrucchiere con loro."

"Mi spiace interrompere le vostre risate, ma dovrei prendere le vostre ordinazioni." Andrea arriva da noi con un block notes, ma alla fine passano dieci minuti buoni prima di ordinare perché come al solito, ci perdiamo in chiacchiere.

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Spazio autrice

Buongiorno raggi di sole!

Indovinate chi non ha dormito questa notte? Proprio io, il cane abbaiava in continuazione. Ma non perdiamoci in chiacchiere come hanno fatto i personaggi e veniamo al dunque. Oggi purtroppo riuscirò a pubblicare solo questo capitolo perché nel pomeriggio sarò impegnata, domani però essendo sabato ed essendo a casa da sola, avrò tutto il tempo per scrivere e pubblicare le mie nuove idee. Aspettatevi tante nuove sorprese.

A domani, un bacio. <3

Still you want me~ Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora