15

3.7K 111 19
                                    

Così anche la giornata di ieri per me è trascorsa tra attacchi di panico e disperazione, dovuti all'ultimo articolo di giornale che ho letto. E la giornata di oggi non è da meno. Ma io non voglio più stare così, non voglio più sentirmi in colpa per qualcosa che non ho commesso e non sento di dover chiedere scusa a nessuno per aver iniziato a provare qualche sentimento per quel Nicolò Barella. Certo, ho deciso ugualmente di mettere un punto a tutto ciò. Ho deciso di andare avanti per la mia strada e non commettere più l'errore di affidarmi al cuore, sono una persona troppo razionale per poterlo fare. Amo troppo me stessa per lasciarmi andare alle emozioni. Strano che tu parli di amare anche solo per te stessa quando abbiamo capito che non sei portata per l'amore.
Questa voce è insopportabile, non mi stancherò mai di dirlo e convivere con lei si sta rivelando più complicato del previsto. Lo psicologo mi ha assicurato che andrà via, non vedo l'ora che arrivi quel giorno. Darò una grande festa per celebrare il grande avvenimento.
Dimenticati di me, non sono io il vero problema qui. E' quella cosa che hai al centro del petto a pompare sangue che va ricongelata. A proposito io, d'ora in poi, ti proporrei il menefreghismo per andare avanti. Credo sia la soluzione più logica per risolvere il problema. Insomma, comportati come se nulla fosse mai successo.
Beh non è del tutto sbagliato, sarebbe come ricominciare daccapo. Sarebbe l'occasione perfetta per tornare ad essere la me di sempre, la me che ragiona prima di prendere una decisione, la me che si concentra sulla sua carriera, sul suo futuro, lasciando fuori tutte quelle questioni che potrebbero distrarmi dai miei obbiettivi.
Fregarmene.
E' quello che farò d'ora in poi.
Questa sera, per esempio, potrei andare a Il Giaguaro e ubriacarmi. Non sarebbe male come idea, sicuramente non penserei. Un punto a favore dell'alcool. Potrei ordinare del bourbon, non l'ho mai assaggiato. Sarà l'inizio di una nuova vita.
Vacci piano Damon Salvatore. Tu non reggi l'alcool, l'hai sperimentato al diciottesimo di Andrea e per lui non deve essere bello ricordare quei momenti. Come biasimarlo d'altronde, hai vomitato anche l'anima quella sera.
Oh, guarda, un'altra stupida raccomandazione di questa voce che io ignorerò completamente. La mia serata è decisa.

"Buongiorno." Josh entra in camera mia, bussando prima, il che mi ricorda che le mie coinquiline non si fanno troppi problemi per bussare, si limitano ad entrare e ad interrompere qualsiasi cosa io stia facendo. "Buongiorno a te Josh." Gli sorrido. "Volevo chiederti come stai. Ieri hai passato la giornata chiusa qui dentro." Com'è gentile, altro che Melissa e Catia. Basta, voglio che Josh sia il mio nuovo coinquilino. "Oh, no va tutto bene. Grazie."

"Sei sicura? Di solito quando voi ragazza vi comportate così c'è sempre qualche problema."

"No, è tutto okay. Grazie per esserti interessato."

"Figurati, non c'è di che. Noi stiamo uscendo, vuoi venire?" Josh mi invita sempre con loro quando vanno da qualche parte, questa non è la prima volta che me lo chiede. Lo fa per educazione, è a conoscenza dei rapporti che abbiamo Melissa, Catia ed io; anche se devo dire che nell'ultima settimana le ho sentite entrambe più vicine. "No, grazie. Penso che recupererò un po' di ore di sonno che ho perso in questi giorni." Lui annuisce e prima di sparire aggiunge: "Non credo che torneremo per cena." Chiude la porta di camera mia, attento a non farla sbattere e sento i suoi passi allontanarsi in corridoio. Non ho nemmeno fame, credo che salterò la colazione oggi. La sola cosa che desidero è rimettermi a letto e dormire ancora. Ho una grande quantità di sonno arretrato a causa dell'università, e vorrei finalmente recuperare. Questi non erano di certo i miei piani per l'estate, ma in verità non avevo fatto piani concreti. Mi sarebbe piaciuto passare un'estate diversa dalle altre, fare qualcosa di innovativo e di divertente.
Con chi pensavi di farlo? L'unico amico che hai è Andrea.
Non esiste un tasto di spegnimento per questa cosa, vero? E' un grande peccato, l'uomo può ancora evolversi in meglio.
Il mio telefono si illumina, è un messaggio vocale di Andrea. "Indovina?" Dice. E' ancora assonnato poveretto, si sente dalla voce. "Il ragazzo che mi sostituiva al locale si è ammalato, il mio capo mi ha revocato le ferie. Questa sera devo tornare al mio triste lavoro da barista." Mi dispiace per lui, lavora tanto e almeno una settimana per staccare se la meritava. Gli rispondo velocemente: E io che pensavo di ubriacarmi con te questa sera.

Still you want me~ Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora