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"Sei in ansia?" Oggi ho l'appuntamento dal tatuatore e tutti a casa non fanno altro che chiedermi se ho l'ansia o se sta per venirmi un attacco di panico. "No, e poi qualcuno di voi sarebbe tanto gentile da dirmi cosa ci fate tutti qui?"

"Ti supportiamo!" Mi risponde Josh. Andrea si è persino fatto spostare il turno al locale per venire qui, Riccardo invece ha scelto di lavorare da casa, ma quando me lo ha detto per telefono ieri sera, non pensavo che intendesse casa mia. Manca solo Nicolò che dovrebbe arrivare a minuti. "Vorrei potessimo venire tutti con te." Si lamenta Melissa mettendo il broncio. "Io vorrei potervi portare, ma vengono già Catia e Nico, poi siamo in troppi." Catia si è offerta di accompagnarmi dato che conosce molto bene il tatuatore, ma secondo me vuole solo vedermi soffrire e divertirsi in questo modo. "Non posso crederci che vuoi che Nicolò ti tenga la mano, non sei più una bambina." Mi dice. "Non sarò una bambina ma ho paura degli aghi." So che come giustificazione non regge, lo capirebbe chiunque dagli sguardi che mi rivolgono i miei amici. "Almeno dicci cosa ti tatuerai." Mi supplica Josh. "Esatto." Lo appoggia la sua fidanzata. "Scommetto che tra di noi non lo sa nessuno, io devo accompagnarla eppure non ha voluto dirmi niente." Interviene Catia. "Andrea è l'unico a saperlo." Confesso io. "No, anche Riccardo." Aggiunge il mio amico d'infanzia. Quei due non hanno proprio segreti, una parte di me sente come di essere stata sostituita. "Sono qui!" La porta d'ingresso si chiude e Nicolò arriva in cucina. "Scusate il ritardo."

"Tu sai cosa diavolo vuole farsi tatuare questa ragazza?" Gli chiede Josh posando entrambe le mani sulle spalle del mio ragazzo. "Sto impazzendo. Qualcuno me lo dica." Nico sorride e gli risponde: "So qualcosa, ma non ho visto il lavoro finito e non so nemmeno il significato."

"Mi dispiace Josh, ma dovrai aspettare che io torni a casa per scoprirlo."

"Andiamo, si sta facendo tardi." Dice Catia prendendomi sottobraccio e accompagnandomi alla porta. "Vedi di non svenire!" Mi urla Andrea. In risposta, mi limito ad alzare il dito medio.

In macchina, Nicolò non fa altro che chiedere a Catia se questo tatuatore sia esperto e se fa il suo lavoro con cura e rispettando le regole igieniche, la sua sta diventando un'ossessione. "Te l'ho già detto e ridetto, puoi fidarti. Tutti i tatuaggi che ho me li ha fatti lui e non ho mai avuto un'infezione o problemi simili, puoi stare tranquillo." Cerca invano di rassicurarlo. "Ve lo dico subito, se arriviamo lì e il posto non mi piace, andiamo via subito." Nessuna di noi due lo asseconderà davvero, ma glielo lasciamo credere. La verità è che Nicolò ha più ansia di me per questo tatuaggio, sperava che a farmelo fosse il suo tatuatore, ma ha tempi d'attesa troppo lunghi e se ci penso troppo ho paura di poter cambiare idea. "Filippo è un ragazzo a posto, puoi stare tranquillo, davvero."

"Catia, è inutile parlarci è più spaventato lui di me." Ad essere sincera, un po' di paura ce l'ho, ma credo sia una cosa normale. Si ha sempre paura quando si sta per fare un'esperienza nuova, ma ciò non toglie che possa piacermi.

"Benvenuti." Un ragazzone alto e muscoloso ci fa accomodare nello studio. "Filippo sta finendo un tatuaggio, potete aspettare qui." Ci dice lasciandoci nella sala d'attesa. Per un secondo ho temuto che fosse lui Filippo, è davvero troppo grosso quel tipo, se dovesse toccarmi, mi spezzerebbe. Ci accomodiamo su un divano in pelle nera, Nicolò decide di rimanere in piedi e comincia a camminare avanti e indietro facendomi girare la testa. Durante l'attesa mi guardo intorno. Questo posto non è proprio il mio stile. Le pareti esterne sono completamente nere, quelle interne invece sono di un rosso fiammante ma le decorazioni riprendono il colore esterno. Nemmeno la musica rientra tra i miei generi preferiti, si tratta di musica metal ad un volume medio. Tutto ciò non è il mio stile, ma è chiaramente quello di Catia. "Dovresti compilare questo." L'omone che ci ha aperto la porta e accompagnato qui, mi porge una serie di fogli che mi chiedono le mie allergie, le intolleranze, se prendo medicinali, se sono incinta di tutto e di più.
Dopo dieci minuti che aspettiamo viene da noi un ragazzo non troppo alto e molto magro. Indossa un cappellino da baseball girato al contrario e ha i pantaloni che lasciano vedere l'elastico dei boxer. "Ciao a tutti, io sono Filippo." Si presenta allungando la mano verso di noi. Le sue braccia sono percorse da un intrigo di linee e disegni per lo più neri. Persino sulle dita ci sono piccoli tatuaggi. "Potete accomodarvi." Il suo studio non è grandissimo, ma il fatto che la musica qui si senta di meno, mi fa sentire più a mio agio. "Tu devi essere Ginevra. Hai pensato a cosa tatuarti?" Annuisco e tiro fuori dalla tasca dei jeans il foglio con i miei disegni. "Belli, li hai fatti tu?" Mi chiede. "Possiamo evitare di perderci in chiacchiere e venire al sodo?" Ci interrompe Nicolò, forse per gelosia, forse per ansia. "Certo, devo solo stampare lo stencil. Torno subito." Filippo si allontana per pochi minuti con i miei disegni in mano e torna con una loro versione stampata su una carta di un materiale strano. "Hai già deciso dove farlo?"

"Pensavo sul costato, qui, sul lato destro."

"Potresti, per favore, alzare la maglietta?" Nicolò, al mio fianco, sbuffa e gira gli occhi al cielo. "Qua va bene?" Mi guardo allo specchio. "Si, è perfetto."

"Allora puoi sdraiarti sul lettino, io preparo i colori. Sono quelli del disegno?"

"Sì."

"Ti prego di andarci piano, per lei è il suo primo tatuaggio e ha paura degli aghi." Dice Nico a Filippo. "Il primo? Non hai scelto proprio un punto indolore allora."

"Stai scherzando? Ti sembra questo il modo di rassicurarla?" Catia cerca di calmare Nico che tra l'altro si sta rendendo proprio ridicolo, anche se in modo carino. "Non c'è niente da temere." Mi dice Filippo sedendosi sullo sgabello davanti a me. "Ti spiego come funziona. Questi sono aghi, come vedi sono davvero piccolissimi, e quello che sentirai non è dolore, ma solamente fastidio. Nella maggior parte dei casi è sopportabile come cosa, ma faremo comunque una prova. Inizio a fare questa linea piccola, se ti faccio male mi fermi senza problemi." Nicolò allora mi stringe la mano e chiude gli occhi per me mentre io guardo con attenzione i movimenti che fa Filippo con gli aghi.

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Spazio autrice

In questo capitolo ho praticamente ripercorso il giorno in cui ho fatto il mio primo tatuaggio. Mi è venuta voglia di farne un altro, dovrei pensarci
Nei capitoli di domani verrete sicuramente a scoprire cosa si è tatuata Ginevra e anche il suo significato.

A domani. <3

Still you want me~ Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora