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"Non so dirti perché ma sentivo la mancanza di momenti come questo." Nicolò ed io, questa sera, siamo usciti a fare un giro. Solo io e lui, senza altre coppie, senza altri amici. Solo amore. La decisione di uscire è stata presa tardi, a notte fonda in realtà, perché Nico è andato al compleanno di Lautaro. Ero invitata anche io, ma non vado molto d'accordo con la sua compagna e non avevo proprio voglia di subirmi le sue chiacchiere su quanto io sia inferiore. "Già, mi ricordano un po' il giorno del nostro primo bacio." Concordo con lui. Stiamo camminando fianco a fianco su questo stretto marciapiede, sotto la luce naturale di migliaia di stelle e quella artificiale di qualche lampione mentre le autovetture sfrecciano al nostro fianco. Nicolò ha le mani infilate nelle tasche dei jeans, io invece tengo le braccia strette al petto per coprirmi dal freddo della sera nonostante abbia indossato una felpa con la zip su questo top bianco e scollato. "Hai freddo?" Mi domanda lui guardando le mie gambe scoperte. "Lo dici perché ho le pelle d'oca oppure perché sei geloso della gonna che indosso?" Gli rispondo io tenendo gli occhi bassi sul cemento. "Beccato!" Ride lui alzando lo sguardo al cielo stellato. "Ginny, che ti prende?" Mi domanda quando io resto in silenzio. "E' da ieri sera che sei silenziosa. Quando sono tornato dai festeggiamenti dormivi già e il tuo viso era bagnato dal mascara colato." Passeggiamo lentamente, come se la velocità con cui scorre il tempo attorno a noi non ci toccasse e vorrei fosse davvero così, ma dopo la chiacchierata di ieri con Federica, dopo averla vista al compleanno di Lautaro attraverso le storie di Instagram postate e repostate non ne sono più tanto sicura. "Se c'è qualcosa che ti fa stare male, per favore, parlamene supereremo tutto insieme." Mi dice. "Perché nessuno crede in noi?" Gli domando allora io sentendo le lacrime affiorare. "Perché nessuno pensa che noi due, insieme, possiamo durare?" Lui si ferma, su questo marciapiede deserto, e posa la sua mano sul mio viso bagnato. "Che ci importa degli altri? Noi due ci crediamo, e questo ci basterà, ce lo faremo bastare."

"Ma io mi sento ancora un mostro. Le parole e i discorsi di Agustina su quanto io sia inferiore a te e ai tuoi amici; l'amore che Federica prova ancora per te e la sua speranza che un giorno tu possa tornare con lei; il sorriso delle tue figlie che sarebbe ancora più grande se tu stessi con loro tutto questo mi fa sentire un mostro." Nicolò asciuga con il pollice una mia lacrima che scivola giuù lungo il mio zigomo mentre io cerco di nascondere il mio volto. "Non nasconderti, non devi farlo, sei bellissima anche quando piangi." Ma io non riesco a smettere. Il mio pianto non cessa, forse anche perché in questo momento, la vicinanza e la comprensione di Nico è ciò di cui ho più bisogno. "Agustina non ti conosce abbastanza per capire che sono io quello inferiore tra noi due. Tu sai talmente tante cose che io potrei studiare per una vita intera, ma non riuscirei comunque a raggiungere il tuo livello. Federica mi ama, è vero, e spera che io un giorno possa tornare da lei, ma non posso tagliare i ponti con lei solo per questo motivo e so che tu lo capirai. Alle mie piccoline manco, è vero anche questo, ma so che quando saranno grandi capiranno e comprenderanno la scelta che ho fatto: quella di amarti." Cerca il mio sguardo nonostante io cerchi di evitare il suo per non mostrargli ancora una volta le mie debolezze e le mie mille fragilità. "Guardami." Mi dice accarezzandomi il mento. "Guardami e dimmi che credi in noi e che non ti lascerai più abbattere da altri." Io, con molta timidezza e gli occhi ancora lucidi, fisso i miei occhi nei suoi e annuisco. "Mi sei mancata questa sera alla festa."

"Da i video che ho visto non si direbbe." Dico per sdrammatizzare. "Quel tentato bacio con Lautaro potevi risparmiartelo." Nicolò ride e mi dice: "E' arrivato il momento di confessarlo: sono segretamente innamorato di lui, mi hai scoperto." Sorrido con lui e un leggero vento estivo ci spettina i capelli. "Vieni qua e dammi un bacio." Mi afferra per il polso e sbatto contro il suo petto per poi perdermi di nuovo nei suoi occhi.

***

Ginevra è una ragazza forte. Questo è quello che penserebbe una persona se ascoltasse la sua storia e la vedesse una volta l'anno. Con me però, Ginevra sta condividendo la sua quotidianità e io sto imparando a conoscerla per quello che è veramente. Si è costruita una corazza fatta di studio e responsabilità per non pensare a tutte quelle cose che la fanno stare male. Si mostra come una persona sicura di sé, almeno quando è in mezzo agli altri; poi, quando è da sola, si chiude nella sua cameretta e piange le lacrime represse per mesi, se non anni. Lei è un libro chiuso, ma pian piano si sta lasciando leggere da me e mi sta mostrando quanto sia facile per lei lasciarsi consumare da quelle sue stesse fragilità, come se fosse una candela. Io posso solo sperare di essere arrivato in tempo per recuperare la cera caduta. Sarei disposto a bruciare con lei, se solo me lo permettesse, ma la conosco abbastanza ormai da sapere che non vuole che qualcun altro arrivi nella sua vita per alleviare il suo dolore, perché significherebbe dolore e sofferenza anche per quest'altra persona.

Nel buio della notte le afferro la mano e corriamo verso casa con il vento che s'infrange sui nostri corpi. Corriamo senza sosta. Perché? Perché stanotte ho voglia di amarla come non mai, per liberare la sua testa da tutti quei dubbi che le pesano sul cuore. Voglio alleggerire la sua anima e portarla con me... se solo potessi racchiudere la sua essenza in un barattolino di vetro, la vita sarebbe fin troppo semplice.

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Spazio autrice

Buon pomeriggio.

Eccoci qui. Sono felice di essere riuscita a pubblicare questo capitolo oggi stesso perché ci sono un sacco di frasi e di momenti che hanno evidenziato gli anni passati della mia vita e la sofferenza che ho provato. Spero di essere riuscita ad arrivare ai vostri cuori con le mie parole.

A domani. <3

Still you want me~ Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora