Part 16

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-Perché ti stai vestendo anche tu?

Le parole escono dalla mia bocca più aspre di quanto abbia programmato. E sono certa che sarebbero uscite ancora più aspre se avessero fatto seguito alla sua risposta, invece che precederla.

-Hyunjin mi ha invitato! – ribatte contenta Susan. Tra tracciando una sottile linea di eyeliner, che segua la sfumatura color nocciola del suo ombretto. Sento il sangue ribollirmi nelle vene. Tutto questo è assurdo! Lui le sta scrivendo solo perché vuole quelle stupide foto... Non passa molto prima che il cervello formuli un'altra domanda: e da me? Cosa vuole da me? Le sue dita, il suo tocco, le sue labbra sono state subito di un'altra non appena ha scoperto che fosse più semplice ottenere ciò che voleva. Ma il nodo in gola che sento stringersi sempre più sono certa che si allenterebbe se la mia coinquilina non venisse con me questa sera. Se è un comportamento infantile? Certo, ne sono consapevole. Ma non sopporterei di vederlo abbracciato a lei, rivolgendole quelle attenzioni che vorrei tutte per me.

-Hyunjin ti ha invitato solo perché vuole quelle foto – sputo acida, dandole un piccolo colpo al gomito per farle venire male la linea. Sfortunatamente in quell'esatto istante la sua mano si allontana dal viso, e perciò il mio colpo non sortisce alcun effetto. Peccato.

-Ti sbagli – borbotta, mettendo a posto i trucchi e avviandosi verso la sua camera – Perché le foto gliele ho già inviate.

Mi precipito dietro di lei, afferrandola dalle spalle. Il viso di Hyunjin lascia immediatamente il posto a quello terrorizzato di Chris, nella mia mente. Non può averlo fatto veramente.

-Non puoi averlo fatto veramente, Sue – do voce ai miei dubbi, tenendola ancora stretta per le spalle. I suoi occhi sono ampi, ora un po' impauriti. È così facile manipolare questa ragazza dal carattere debolissimo: cosa potrà mai volere Hyunjin da lei ora?

-Certo che l'ho fatto... perché non avrei dovuto?

-Te l'ho detto perché! Il compleanno di Chris è stato un mese fa, è già passato. È evidente che voglia farci qualcosa di male, con quelle fotografie! Ti avevo detto di stare ferma! – sbraito, scuotendola con forza. Si divincola, abbracciandosi le spalle, con aria spaventata. Spaventata da me.

-Sono cose loro...

-No, Sue, sono anche cose nostre, se ci mettiamo in mezzo! Gli ho promesso che quelle foto non sarebbero...-

-Infatti! – mi interrompe, di colpo decisa e brusca – Glielo hai promesso tu, non io. Non capisco perché devo fare un favore al tuo amico.

-Il mio amico è anche il tuo professore – sussurro, ma so che non c'è niente da fare, ormai. Hyunjin è già in possesso di quei materiali.

-è questo il problema, Meryl – risponde, mentre di lei riesco a vedere solo uno spiraglio, mentre chiude la porta della camera da letto alle sue spalle, per cambiarsi – da quando un professore è amico dei suoi alunni?

***

La festa non decolla. O meglio, non mi sembra di essere sul giusto volo, sulla giusta lunghezza d'onda stasera. Seduta sul divanetto in pelle di casa di Felix, continuo a spiluccare le briciole piccanti delle patatine al peperoncino che prima occupavano il mio bicchiere in plastica.

Tutto ruota intorno a me: i ballerini scatenati al ritmo di musica house di dubbio gusto, i ragazzi seduti accanto a me, che sembrano darsi il cambio con la velocità inarrestabile di uno speed date, ma soprattutto gira il mio cibo nello stomaco ogni volta che il mio sguardo si posa su quei due: in quest'atmosfera soffusa e intima del loro piccolo salotto accogliente, i miei occhi sembrano attratti come magneti dalla calamite dal modo in cui Hyunjin sussurra paroline appena accennate all'orecchio di Susan, facendola ridere. Le sue mani incontrano i suoi fianchi, cingendola dolcemente, mentre i miei si infiammano di rabbia nel ricordo di come, solo la sera prima, erano posate su di me.

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