Part 27

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-Fai provare me? Così perderemo.

Hyunjin continua a toccarmi la spalla con un dito, per incitarmi a passargli la pistola ad acqua. Socchiudo l'occhio sinistro, per prendere bene la mira col destro. Punto alla bocca del clown in plastica proprio davanti a me, ma quando faccio fuoco, il getto d'acqua piega verso il basso, finendo sul pavimento oltre il bancone.

-Dà qua! – dice Hyunjin, rubandomi l'arma dalle mani e mettendosi in posizione. Vedo i muscoli della schiena contrarsi da sotto la t-shirt bianca. Con una mossa rapida si porta indietro una ciocca di capelli che continua a finirgli negli occhi. In un sussurro che a stento riesco a percepire, tra la musica elevatissima delle giostre e le grida dei bambini, bisbiglia "Stà a guardare".

Il suo indice preme il grilletto, puntando in alto, e il getto d'acqua colpisce in pieno le labbra del pagliaccio, iniziando a riempire il palloncino che ha attaccato alle mani. Primo, secondo, terzo. Gli resta un ultimo tiro, se riesce a riempire anche il quarto abbiamo vinto.

-Fai provare me? – gli chiedo, ma non mi degna neanche di uno sguardo, rimettendosi in posizione.

-No. Voglio vincere – borbotta, prima di fare fuoco. Lo colpisce in pieno.

Esplode in un urlo, lanciando le braccia in aria e lasciando con un tonfo la pistola sul bancone della bancarella piena di pupazzi. Si volta con un'aria vittoriosa che detesto, ma che in un qualche modo strano, fra i colori caldi della fiera e lo zucchero filato che reggo tra le mani, suona dannatamente bene. Lui, stasera, suona dannatamente bene. Infatti non riesco a trattenere un risolino imbarazzato, mentre mi avvicino ancora un po' a lui, che continua a fissarmi divertito. Probabilmente il mio imbarazzo lo intrattiene più di tutte le giostre qui vicino.

-Sono stato bravo – sussurra.

-Si, lo sei stato...

-Non era una domanda, infatti – dice, prima di voltarsi verso l'uomo di mezz'età dietro il bancone.

-Puoi scegliere fra tutti questi peluche, la fionda o un poggiatesta a forma di clown. Cosa volete?

-Il peluche di pikac... -

-La fionda, grazie – mi interrompe brusco, facendosi consegnare orgoglioso l'oggetto tra le mani. Gli schiaffeggio con forza il braccio.

-Hyunjin! Io volevo il peluche!

-Se avessi tirato bene, avremmo preso quello che volevi. Ho vinto io, io scelgo il regalo.

Metto un piccolo broncio, fissando il bastoncino rosa che reggo tra le mani. è strano come stasera io mi senta così bene, accanto a lui. Camminare tra le luci, ridere con lui, rispondere alle sue frecciatine: la lingua mi si è sciolta, e parlare fissandolo in quegli occhi così lucidi e vividi, in cui mi rivedo, sembra quasi naturale. Ogni silenzio, ogni battuta suona giusta, al suo posto, nulla sembra forzato.

Credevo che passare un pomeriggio con lui, dopo tutto quello che è successo con Chris significasse commettere un enorme errore, e invece...

Credevo che, se mi fossi avvicinata a lui, avrebbe scoperto tutto... 

Ma soprattutto credevo che la presenza ingombrante di Chris nella mia mente mi avrebbe completamente impedito di godermi questa serata con lui... ma qui, immersa in questo mondo di lucine, musica e divertimento, sembro quasi dimenticare per un attimo le dinamiche che mi legano a quella casa. 

Per stasera, voglio solo divertirmi. 

-Cosa facciamo ora? Abbiamo già fatto praticamente tutte le giostre.

-Potremmo farci un altro giro su qualcuna delle più belle – riflette a voce alta – O magari mi lasci riposare cinque minuti invece di trascinarmi ovunque senza farmi respirare.

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