19 Agosto
«Tay non riesco a venire a Parigi.»
Disse Harry con il telefono stretto tra l'orecchio e la spalla mentre finiva di preparare le cose per la serata.«Lo so H, non ti preoccupare.» Rispose la ragazza chiudendo la chiamata.
Harry aggrottò le sopracciglia confuso, prendendo il telefono e posandolo sulla scrivania con una scrollata di spalle.
Nessuno sapeva per davvero che cosa pensava Taylor Swift.
Neanche il tempo di chiudere il borsone che qualcuno bussò alla porta di casa portando il riccio a domandarsi chi potesse essere dato che sapeva già dove tutti fossero e dove lui doveva andare da lì a momenti.
«Taylor!» Esclamò Harry trovandosi la bionda davanti.
Senza dire niente lei si buttò sul ragazzo abbracciandolo.«Qualcuno ha bisogno di un passaggio a Wembley?!»
Harry ridacchiò staccandosi dall'abbraccio per andare a prendere la borsa.
«Andiamo.»
**
Lo stadio era già pieno di gente in scalpore, urla e risate riempivano quel posto immenso riempito in ogni suo angolo.
Cavolo, Harry non avrebbe mai voluto essere in Niall.
Entrò nel camerino del biondo, che si stava guardando allo specchio lisciandosi la camicia bianca a maniche corte.
«Pronto?» Gli chiese Harry rimanendo appoggiato sullo stipite della porta.
«Al momento vorrei scappare al centro della terra.» Rispose Niall prendendo un respiro profondo e abbassando lo sguardo.
Il riccio si mise dritto e fece dei passi avanti, prendendo il ragazzo per le spalle e girandolo verso di se.Lo chiuse tra le sue braccia, stringendolo il più possibile.
«Ti voglio bene, ce la farai, il mondo amerà le tue nuove canzoni.» Gli disse.
Niall ricambiò l'abbraccio.
La mia roccia, pensò il biondo.
«Ti voglio bene Harry, ti voglio un bene dell'anima.» Si staccò dall'abbraccio, sapeva di avere gli occhi lucidi.
«Ti voglio bene.» Ricambiò il riccio sorridendogli sincero.
Non lo aveva scosso il fatto che lo avesse chiamato per nome.
Da quando aveva letto la lettera di Louis, aveva incominciato a combattere quella paura che viveva dentro la sua testa, e si era reso conto, che il pensiero era più spaventoso dell'atto stesso.
Uno dei manager di Niall irruppe nella stanzetta, richiamandoli dicendogli che era l'ora di iniziare.
I due si guardarono una frazione di secondo negli occhi e poi seguirono l'uomo.
Mano a mano si avvicinavano all'entrata del retropalco, le urla dei fan erano sempre più forti, così come i battiti del cuore di Niall.
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I Promised One Day That I'll Bring You Back A Star [L.S/Z.M]
Fanfiction[Completata] Quando si prova un'emozione negativa ci si sente come all'interno di una gabbia. Ci si sente imprigionati come una rondine con le ali legate. Non si riesce a vedere nient'altro se non il dolore. Si affoga all'interno di esso e ci si pe...